LO SPORT UNISCE. MA NON LA POLITICA – L’EX CAMPIONE DI VOLLEY LUIGI MASTRANGELO (LEGA) NELLA BUFERA DOPO LA PROPOSTA DI FINANZIARE LO SPORT COI SOLDI DELLA SANITÀ. IL SUO EX CT BERRUTO CANDIDATO COL PD: "UNA PROPOSTA IMBARAZZANTE” – LA MELONI LANCIA L'EX ASSO DELLA FORMULA 1 EMERSON FITTIPALDI PER CONVINCERE GLI ITALIANI RESIDENTI IN SUDAMERICA A VOTARE FDI. MA SULL'EX PILOTA, IN SINTONIA CON IL PRESIDENTE BRASILIANO BOLSONARO, C’E’ L'OMBRA DI GUAI GIUDIZIARI E FINANZIARI...

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Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

MASTRANGELO SALVINI MASTRANGELO SALVINI

«Lo sport unisce»: è uno di quei rarissimi luoghi comuni che hanno un fondamento di verità. Spesso fa eccezione il calcio o, meglio, fanno eccezione i tifosi che, al contrario, amano dividersi e contrapporsi. E siccome siamo in campagna elettorale e gli esponenti dei partiti, anche quelli solitamente più moderati, in frangenti come questo si tramutano in veri e propri «hooligans», accade, come è accaduto, che lo sport divida la politica come non mai.

 

È storia di due giorni fa la diatriba che ha visto come protagonista il capo dipartimento dello sport per la Lega, Luigi Mastrangelo. L'ex campione della pallavolo, preso dall'entusiasmo per il suo ruolo, ha decretato che «bisognerebbe investire più nello sport, magari togliendo qualcosina alla sanità».

 

Dall'altra parte della barricata gli ha replicato l'ex commissario tecnico della nazionale di volley Mauro Berruto: «Una proposta imbarazzante». I dem hanno sparato a zero, Enrico Letta ha chiarito che la «sanità pubblica non si tocca» e il novello candidato di Salvini ha dovuto fare una mezza retromarcia. Ma la polemica sullo sport era cominciata già prima.

 

mauro berruto mauro berruto

Con Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d'Italia, aspirante premier nonostante le perplessità dei suoi alleati Berlusconi e Salvini, in un video su Facebook si era detta «pronta a valorizzare lo sport e gli stili di vita sani». Il suo modello? Non come ha chiosato maliziosamente un autorevole esponente del Pd il «governo mussoliniano per cui la disciplina sportiva diventava rappresentazione della potenza e dell'identità nazionale», bensì l'Islanda.

 

Stando a Meloni da quando Reykjavik ha istituito il «diritto allo sport» ha risolto il problema delle «devianze». Letta, lesto, ha replicato, sempre sui social, naturalmente: «Viva le devianze».

 

La risposta ha fatto arrabbiare Meloni ma non è piaciuta nemmeno a sinistra: diversità è meglio di devianze, è stata l'obiezione. Nel frattempo, onde evitare fraintendimenti, FdI ha pubblicato sui social un post, subito rimosso, in cui tra le suddette devianze erano inserite anche l'obesità e l'anoressia.

 

luigi mastrangelo 1 luigi mastrangelo 1

Però la leader di FdI non è tipo da mollare la presa e quindi al Meeting di Rimini, rivolta a Letta che era sul suo stesso palco, ha detto: «Penso che serva più sport per tutti, tu non sarai d'accordo». Insomma, la destra ha deciso di puntare sullo sport, tanto che Meloni ha pensato di candidare l'ex asso della Formula 1 Emerson Fittipaldi per convincere gli italiani residenti in Sudamerica a votare FdI.

 

Il fatto che sull'ex pilota, in totale sintonia con il presidente brasiliano Bolsonaro, ci sia l'ombra di guai giudiziari e finanziari non è passato inosservato, e qualcuno anche nel centrodestra non ha visto di buon occhio quella candidatura. Solo sul calcio i politici italiani sono riusciti ad andare tutti d'accordo: dal Pd alla Lega, passando per Azione, sono insorti contro Dazn e i suoi tanti disservizi per le partite di campionato. Problema, questo, risolto (in parte) con il cosiddetto lodo Vezzali, la sottosegretaria allo Sport ed ex schermitrice che si è candidata con Forza Italia. Forse (ma non se ne abbiano a male gli interisti) ha ragione Ibrahimovic quando sostiene che è meglio non mischiare sport e politica, perché il primo «unisce», la seconda «divide».

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