calcio stipendi

TEMPI BUI IN VISTA PER IL NOSTRO CALCIO CON LE PEZZE AL… PALLONE - LA UEFA CAMBIA LE REGOLE FINANZIARIE DAL 2024-2025, PER IL CALCIOMERCATO E GLI STIPENDI I CLUB POTRANNO SPENDERE NON PIÙ DEL 70% DEI RICAVI: IN PRATICA VENGONO PREMIATI I RICCHI E LE ITALIANE SOFFRIRANNO ANCORA DI PIÙ - QUALCHE ESEMPIO: LA ROMA AVREBBE UN RAPPORTO TRA I RICAVI E I COSTI PER LA SQUADRA PARI AL 126%, IL NAPOLI AL 108%, LA JUVENTUS AL 101%, LA LAZIO AL 99% E L'INTER AL 97%. SOLO IL MILAN SFIORA UN PIÙ ACCETTABILE 80%...

Benedetto Saccà per “Il Messaggero

 

NYON SEDE UEFA

La Uefa cambia le regole finanziarie. In sintesi estrema: per il calciomercato e gli stipendi, i club potranno spendere non più del 70% dei ricavi. E naturalmente il nostro povero calcio, non fosse già abbastanza piagato dai propri disastri, rischia di perdere ulteriori ere geologiche.

 

Così oggi il Comitato esecutivo si riunirà a Nyon anche e soprattutto per l'approvazione del «Regolamento per le licenze per club e la sostenibilità finanziaria». Come detto, il cuore della riforma sarà il grado di tollerabilità dell'intero sistema: che dovrà essere autosufficiente sul piano economico.

 

UEFA CHAMPIONS

La pandemia si è rivelata una spallata terrificante per i muri maestri della grande cattedrale del calcio europeo e non sempre, anzi assai di rado, le torsioni sono state attutite con facilità sul piano dei bilanci. Ma ora il quadro muterà.

 

Dal 1° giugno le spese di mercato, i costi per il personale e le (gravose) commissioni dei procuratori dovranno essere complessivamente inferiori (o uguali) al 70% dei ricavi di ciascuna società.

 

Il nuovo programma sarà del tutto operativo a partire dalla stagione 2024-25 e subentrerà al Fair play finanziario e alla normativa sul pareggio di bilancio. E in fondo è curioso annotare che, nei piani studiati per la costituzione della famigerata Superlega, i costi connessi alla rosa erano stati fissati addirittura al 55% dei ricavi altro che al 70 di oggi...

 

tammy abraham

E l'Italia? E i nostri club? Secondo le prime simulazioni, le grandi squadre travalicherebbero già largamente e ampiamente i parametri del nuovo sistema: la Roma, ad esempio, avrebbe un rapporto tra i ricavi e i costi per la squadra pari al 126%, il Napoli al 108%, la Juventus al 101%, la Lazio al 99% e l'Inter al 97%. Al contrario il Milan sfiora il più accettabile 80%. Della grande rivoluzione però beneficeranno, al solito, i grandi club d'Europa.

 

juventus inter 36

Con 644,9 milioni di euro di ricavi nel 2020 secondo la graduatoria stilata da Deloitte, il Manchester City comanda la classifica e potrà di certo allargare il divario e la forbice come pure il Real Madrid con 640,7 milioni, il Bayern Monaco con 611,4 e il Barcellona con 582,1. Senza dimenticare lo United (558), il Psg (556,2) e il Liverpool (550,4).

 

E il nostro ranking, presto o tardi, ne pagherà le conseguenze. Giusto per avere una vaga idea dei futuri rapporti di forza, il City potrà spendere 451,4 milioni l'anno tra acquisti e stipendi, il Madrid circa 448,5; mentre la Roma 133,3 e la Juve 303,5. E, logicamente, una minore gittata sul mercato si riverbererà in un impoverimento non soltanto della squadra in sé, ma pure del campionato, dei valori commerciali della lega e dell'intelaiatura della Nazionale.

 

psg real madrid 2

IL PATRIMONIO NETTO

La riorganizzazione riguarderà anche i debiti e la stabilità finanziaria. E dunque. I debiti tra società saranno proibiti, mentre i debiti esigibili dovranno essere sanati entro tre mesi. Non basta. Perché sarà vietato riportare un patrimonio netto negativo.

 

Quanto al deficit, sarà sì meno rigoroso, dal momento che sarà permesso fino a 60 milioni nel triennio, però va detto che le spese diremmo virtuose (tipo gli investimenti nei vivai e nei settori femminili) da ora saranno tutte incluse nei conteggi legati al 70% dei ricavi. Sul versante delle sanzioni, la Uefa finora aveva una certa discrezionalità. Invece, da giugno, le pene saranno certe e codificate: e si potrà arrivare serenamente alla penalizzazione di punti e perfino all'esclusione dalle competizioni.

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