andrea agnelli

IL TRACOLLO DELLA JUVENTUS RISCHIA DI TRASCINARE A FONDO TUTTO IL CALCIO ITALIANO – LE CONSEGUENZE DELLE DIMISSIONI DI ANDREA AGNELLI E DEL CDA BIANCONERO SONO IMPREVEDIBILI PER UN SISTEMA CHE VIVE AL DI SOPRA DELLE SUE POSSIBILITA’. PUNIRE LA SOCIETÀ LEADER RAPPRESENTERREBBE LA FINE DELL’INDULGENZA PER I GIOCHETTI CONTABILI DEI CLUB ITALIANI  E LE PAROLE PRONUNCIATE DAL MINISTRO ABODI...

Pippo Russo per “Domani”

 

andrea agnelli con john elkann

E adesso tutti a chiedersi cosa succederà. Sedici anni dopo Calciopoli la Juventus si ritrova nel marasma e le prospettive sono tutte da decifrare, sia sul piano giudiziario che su quello sportivo. Riguardo ai motivi che hanno portato l’ex presidente Andrea Agnelli e l’intero consiglio d’amministrazione a dimettersi in fretta e furia una sera di lunedì (e dopo che soltanto il giorno prima lo stesso Agnelli aveva intrattenuto il presidente federale Gabriele Gravina a parlare di seconde squadre come se fosse ancora nel pieno delle sue prospettive strategiche) molto si sta ipotizzando.

 

Anche la procura Federale della Figc ha aperto un’inchiesta sui contratti dei giocatori della Juventus in relazione all’ipotesi avanzata dalla magistratura ordinaria di un taglio fittizio degli stipendi con la riduzione delle relative voci in bilancio negli anni 2020 e 2021. A quanto si apprende, gli atti relativi all’inchiesta della procura di Torino erano giunti alla Figc nei giorni scorsi.

 

il presidente della liga javier tebas

Dimissioni preventive rispetto al corso del procedimento giudiziario è l’interpretazione più maliziosa. Il tempo dirà, ma intanto le richieste di inflessibilità arrivano pure da oltreconfine per voce di Javier Tebas Medrano, presidente della Liga spagnola e grande nemico della Superlega di cui la Juventus si ostina a essere parte. Franchista mai pentito, modi diretti e ruvidi, Tebas ha chiesto nella mattinata di oggi “sanzioni sportive immediate” nei confronti della società bianconera.

 

 Una richiesta con cui in queste ore ci si confronta febbrilmente nelle stanze della Figc, i cui organi di giustizia avevano già giudicato (e risolto con un bel colpo di spugna) lo scorso aprile il caso delle plusvalenze incrociate relativo alla stessa Juventus e a altre società di Serie A e B. Nel momento in cui è stato emesso quel verdetto di “bomba liberi tutti” rimaneva l’eventualità che nuove evidenze potessero indurre a riaprire il procedimento. E dunque adesso quale sarà la condotta da tenere?

 

LA PAGINA WEB RIMOSSA

AGNELLI JOHN ELKANN

Ci sta che in queste ore i presidenti dei club di Serie A facciano spallucce in pubblico, ostentando indifferenza rispetto a un caso che coinvolge una società (per di più quotata in Borsa, ciò che ne ha complicato la posizione) e non l’intero movimento.

 

Ma al di là della pubblica esibizione di distanza c’è la privata ansia rispetto a una situazione dalle conseguenze imprevedibili. Il timore ha fondate motivazioni. La Juventus, anche in questo momento inedificante della sua storia, rimane la società leader del calcio nazionale. Se viene colpita duramente significa che viene colpito anche un simbolo e non soltanto le sue condotte. Dunque nessuno più potrà sentirsi al riparo.

 

Andrea agnelli

Tanto più che le contestazioni rivolte da Consob e dalla procura di Torino nei confronti della società bianconera riguardano comportamenti grossolani, talmente malaggiustati da mettere in imbarazzo anche la società di certificazione dei conti Deloitte & Touche. La vicenda delle plusvalenze incrociate era visibile anche a un occhio non particolarmente esperto di contabilità. E la cosiddetta “manovra stipendi”, grazie alla quale una mossa presentata come rinuncia a parte dei salari da parte dei calciatori si trasformava in nulla più che pagamento differito in virtù di una serie di scritture private, è stata un altro pasticcio incomprensibile per una società di questo livello.

 

andrea abodi foto mezzelani gmt

Un insieme di passaggi talmente imbarazzanti da costringere la consigliera indipendente Daniela Marilungo a rassegnare le dimissioni “con dichiarazione separata”. Praticamente un atto di dimissioni differenziate, in conflitto col resto della compagine dimissionaria e con accuse che nel comunicato emesso nella serata di lunedì da Juventus F. C. parlano di “impossibilità di esercitare il proprio mandato con serenità e indipendenza” e di “non essere messa nella posizione di poter agire informata”.

 

Accuse molto gravi, sulle quali sia la Consob che la Procura torinese avranno certamente modo di approfondire. Per la cronaca, nella giornata di martedì lo spazio del sito ufficiale della Juventus dedicato al consiglio d’amministrazione non ospita più la pagina di Marilungo, che invece era presente ancora nella tarda sera di lunedì.

 

FINE DELL’INDULGENZA

andrea abodi foto mezzelani gmt (c)1795

Tutto ciò riporta al punto di prima e alla prospettiva che dall’eventuale trattamento inflessibile verso la Juventus potrebbe derivare un effetto domino sul resto del calcio italiano. Sia per quanto riguarda la questione delle cosmesi di bilancio, che potrebbe essere riaperta, ma soprattutto perché potrebbe essere segnata la fine dell’indulgenza nei confronti del calcio nazionale.

 

L’aria che tira dice che non soltanto Tebas (e non soltanto verso la Juventus) chiede comportamenti esemplari. Proprio nei giorni scorsi il ministro dello Sport e della Gioventù del governo Meloni, Andrea Abodi, ha inviato un messaggio ferale al mondo del calcio: niente rateizzazioni per il pagamento dei circa 500 milioni di euro di debiti Irpef, il cui versamento era stato sospeso per tamponare gli effetti della pandemia.

 

La scadenza è il prossimo 22 dicembre e la sua mancata ottemperanza avrebbe l’effetto di bloccare per ciascun club moroso le operazioni di calciomercato invernale. Come se il problema stesse tutto nella possibilità di operare sul mercato dei trasferimenti.

 

ANDREA AGNELLI MEME BY GNENTOLOGO

Nel corso di un’audizione tenuta lo scorso 23 novembre presso le commissioni Cultura riunite di Camera e Senato il ministro Abodi ha dichiarato che «il calcio non è un mondo a parte», e che la sola concessione possibile alle società è un differimento tecnico dal 16 al 22 dicembre dei versamenti. Parole che danno l’idea di come l’indulgenza della politica nei confronti del calcio si sia esaurita.

 

E in questo senso il caos che colpisce la società leader del calcio italiano potrebbe spingere ulteriormente in quella direzione l’atteggiamento verso un mondo che continua a vivere al di sopra delle proprie possibilità (e delle regole) nonostante una crisi economico-finanziaria da tempo acclarata. La giostra dell’irresponsabilità si avvia a essere arrestata bruscamente. E a quel punto non sarà più soltanto un problema di poter operare o meno sul calciomercato.

 

MISTER NIETZSCHE, I SUPPOSE

ANDREA AGNELLI CON PAVEL NEDVED E MAURIZIO ARRIVABENE

In tutto ciò trova pure spazio un dettaglio curioso. Appena dimesso e pronto a essere sostituito da uomini di provata vicinanza al parente serpente John Elkann (il futuro presidente Gianluca Ferrero e il direttore generale Maurizio Scanavino), Andrea Agnelli ha scritto una lettera grondante sentimenti a tutti i dipendenti bianconeri.

 

La lettera contiene una citazione del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche: “Quelli che non potevano sentire la musica pensavano che quelli che danzavano fossero matti”. Non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse che la frase è stata riportata in inglese (non certo la lingua del frammento originale scritto dal filosofo) e tradotta soltanto fra parentesi. Messaggi criptici?

JAVIER TEBAS

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”