friedkin al khelaifi

ZITTI TUTTI, I FRIEDKIN NON PARLANO MA SI MUOVONO! DAL NUOVO STADIO A PIETRALATA AI LEGAMI CON AL KHELAIFI, PATRON DEL PSG, IL PROPRIETARIO TEXANO DELLA ROMA E' PRONTO A METTERE SUL PIATTO 582,1 MILIONI DI EURO PER IL NUOVO IMPIANTO GIALLOROSSO - LA SCELTA DI FRIEDKIN DI SOSTENERE AL-KHELAIFI, PRESIDENTE DELL’ECA, ASSOCIAZIONE EUROPEA DEI CLUB, HA PORTATO A DELLE CONSEGUENZE. IL PRESIDENTE DEL PSG HA ELETTO IL REAL MADRID E IL BARCELLONA A NEMICI PUBBLICI, UNA POSIZIONE CHE HA CONTAGIATO ANCHE LA ROMA - IL CASO MOURINHO DELLA SCORSA ESTATE

Lorenzo d'Albergo per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

friedkin conference

Occhiali da sole, i capelli stirati dal vento, addosso la tuta da aviatore con una vistosa toppa a stelle e strisce cucita sulla spalla. Quando si pensa a Dan Friedkin, viene subito in mente la foto da Top Gun. Secondo fotogramma: ecco il tycoon allo stadio Olimpico, seduto in tribuna accanto al figlio Ryan, con la mascherina anti- Covid marchiata As Roma. Due scatti che dicono molto del presidente texano dei giallorossi. Ma che non bastano a tracciare i confini dell'impero di famiglia. Figurarsi a raccontare che al suo interno c'è spazio tanto per le stelle della Serie A e quelle di Hollywood, tanto per i resort più esclusivi del mondo che un birrificio di Athens, Georgia.

 

Qui, allora, vengono in soccorso i numeri. Stando all'ultima rilevazione di Forbes, il patrimonio personale di Dan Friedkin si attesta sui 5 miliardi di dollari e vale il 665esimo posto nella classifica globale dei Paperoni. Mentre il 2021 del gruppo di cui è a capo, un'impresa da 6 mila dipendenti, si è chiuso con un fatturato da 10,7 miliardi di dollari.

FRIEDKIN GUALTIERI

Risultati frutto di intuizioni, come quella di puntare prima di altri sui motori elettrici made in Japan, e di scommesse. La Roma è la numero uno. Perché con il calcio difficilmente si guadagna - le iniezioni mensili di liquidità della nuova proprietà sono diventate uno dei refrain del nuovo corso - ma ci si può lanciare in mercati inesplorati. Il pallone apre porte, offre visibilità e occasioni. Tanto più se nel giro di poco più di un anno si riesce ad accostare il proprio nome al volto da vincente di Mourinho e si ha la fortuna e la forza di mettere sotto contratto Paulo Dybala e i suoi 49 milioni di insta-follower.

 

A proposito di opportunità, Roma può rivelarsi l'ennesimo colpo a sorpresa della famiglia Friedkin.

friedkin

Il nuovo stadio a Pietralata, stando alle previsioni del club, dovrebbe costare 582,1 milioni di euro. Ma, con i suoi 90 anni di concessione, promette di far schizzare il valore della società, nel frattempo tirata fuori dalle rigidità della Borsa.

 

Così lavorano i Friedkin. Il fiuto per gli affari si fonde a capacità di adattamento al di fuori del comune. Di padre in figlio: ad aprire le danze nel 1969 è stato nonno Thomas, poi il testimone è passato a Dan, mentre oggi Ryan scalda già i motori. Di certo quelli di Gulf States Toyota, azienda di famiglia che nel 2019, ultimo anno prepandemico, ha venduto auto per 9,4 miliardi di dollari in Texas, Arkansas, Louisiana, Mississippi e Oklahoma. Poi nel parco macchine è entrata anche la Lexus.

 

Come detto, però, l'obiettivo è diversificare. Per questo i Friedkin hanno fondato 30West, società che ha prodotto film per lo streaming e per il cinema inserendo allo stesso tempo nel suo portafoglio la birreria artigianale Creature Comforts. Lager e Pale Ale da sorseggiare guardando uno degli show di beneficenza ospitati dal Congaree, campo da golf con club house ottocentesca a Lowcountry, nella Carolina del Sud. Oppure al bar di uno degli hotel di lusso di Auberge, catena che gestisce 31 resort a 5 stelle ( forse qualcosa di più) in California, ad Aspen, a Los Cabos in Messico, alle Hawaii, in Costa Rica e in Grecia, a Santorini. Tra le prossime aperture c'è anche il Collegio alla Querce, a Firenze. Il pacchetto si completa con Legendary Expeditions, società che offre safari premium in Tanzania ai suoi clienti.

friedkin nuovo stadio roma a pietralata

 

Ricordate la foto da Top Gun? Alla sua collezione di aerei d'epoca, Dan Friedkin ha unito la passione per il grande schermo. Un collegamento chiarissimo se si pensa all'ultima scena di Dunkirk: lo Spitfire sul quale nel film volteggia Tom Hardy in realtà è pilotato dal presidente della Roma. Che poi ci ha preso gusto, guardando ancora una volta a Oriente. Non solo la giapponese Toyota, Friedkin ha intercettato anche le potenzialità delle produzioni sudcoreane: tra i film distribuiti negli Stati Uniti dalla sua Neon c'è Parasite, l'opera con cui Bong Joon-ho ha vinto quattro Oscar.

DAN FRIEDKIN MOURINHO

 

Poi ci sono le produzioni originali della californiana Imperative entertainment. Da quegli studios sono usciti The Mule di Clint Eastwood, The Square di Ruben Ostlund e la prossima pellicola di Martin Scorsese con Leonardo Di Caprio, Killers of the flower moon.

Successi raccolti e rilanciati sul profilo Instagram del Friedkin. Dove regna la democrazia social e le medaglie del multimiliardario incontrano la provincia dell'impero ( romano). E i tifosi giallorossi commentano con tondi «daje» le iniziative del patron.

 

dan ryan friedkin

2 - PANCHINE E POLITICA SPORTIVA LA RETE DI POTERE E AFFARI CHE PORTA AL PSG DELL'AMICO AL KHELAIFI

Matteo Pinci per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

Quando alcuni mesi fa il Paris Saint Germain ha valutato la possibilità di ingaggiare José Mourinho, non ha telefonato al procuratore Jorge Mendes. Ma a Dan Friedkin.

Il motivo è semplice, quasi banale: il proprietario della Roma ha un legame stretto, addirittura strettissimo, con Nasser Al Khelaifi, plenipotenziario del club parigino.

 

Calcio e business, un discorso avviato da più di un anno per condividere la realizzazione di strutture alberghiere a Cannes. E una comune visione sulla politica sportiva.

Quando Nasser ha scelto di farsi il portabandiera del movimento conservatore, contro i separatisti della Superlega, Friedkin si è schierato ciecamente al suo fianco.

 

LA MOGLIE DI DAN FRIEDKIN DEBRA

Non a caso, quando il potentissimo manager qatarino è diventato presidente dell'Eca, l'associazione europea dei club, Friedkin stato eletto vice presidente. Non solo: martedì e mercoledì la Roma ospiterà un evento di due giorni organizzato proprio dall'Eca, l'Associazione europea dei club, sullo sviluppo degli allenatori delle giovanili.

 

L'ennesima dimostrazione del rapporto tra la Roma e il presidente del Paris Saint-Germain e dell'Eca. Una scelta, quella di sostenere le sue politiche, che ha portato anche a delle conseguenze. Perché Al Khelaifi ha eletto il Real e il Barcellona - le ammiraglie spagnole del progetto di scissione dalla Uefa - a nemici pubblici: zero interlocuzioni e un latente boicottaggio, fatto di attacchi mediatici e sul mercato.

 

Basti pensare allo "scippo" parigino di Lionel Messi e all'affare Mbappé, blindato a Parigi con un contratto fuori da ogni logica umana proprio mentre a Madrid stavano per andare in stampa le magliette con il suo nome.

 

Ma la sua posizione ha contagiato anche la Roma. E non indirettamente. A giugno infatti la società aveva accettato l'invito del Barcellona per il trofeo Gamper, l'evento più "in" dell'estate catalana. Ma dopo un paio di settimane, Friedkin ha imposto il cambio di rotta: la Roma ha preteso di stracciare il contratto anche al prezzo di pagare una penale. Il motivo? Ovvio: Friedkin non voleva che quell'amichevole sembrasse un atto ostile verso il suo amico Al Khelaifi.

FRIEDKIN MOURINHO

I più maliziosi, suggeriscono che, più o meno nelle stesse ore, per la Roma si è spalancata la possibilità di acquistare il centrocampista olandese Gini Wijnaldum. Da dove? Ma ovviamente dal Psg. Che non a caso ha contribuito generosamente a pagare il suo onerosissimo salario annuale, versandogli 5 dei 9,5 milioni di euro previsti dal contratto, accontentandosi di 2 milioni di euro per il prestito.

 

al khelaifi meme

Non solo: la dirigenza qatarina ha anche offerto condizioni decisamente favorevoli alla Roma per riscattare il giocatore a fine stagione. In fondo, a Parigi era ritenuto un esubero, mentre qui - prima di farsi male - era stato accolto come una star globale.

Ma per sbloccare l'affare è servito comunque un colloquio tra Friedkin e Nasser. Vicini, vicinissimi. Nel presente e, c'è da giurarci, anche nel futuro.

friedkin roma

 

AL KHELAIFI 66florentino perez nasser al khelaifi 6florentino perez nasser al khelaifi 3florentino perez nasser al khelaifi 5al khelaifi muster

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…