50 SFUMATURE DI ELISABETTA – LA MOSTRA ITALIANA SULLA BEGHINA A LONDRA CURATA DA MONICA COLUSSI: “LA REGINA? UNA DONNA CHE VIENE INVESTITA DI POTERI QUASI SOVRANNATURALI” - DIVERSI ANCHE GLI ARTISTI ITALIANI PRESENTI, PURE LORO SPESSO SUL FILO DELL’IRONIA, COME ANTONIO RIELLO, CHE HA REALIZZATO UNO ZERBINO CON IL SIMBOLO DELLA SOVRANA...

-

Condividi questo articolo


Luigi Ippolito per “Sette - Corriere della sera”

 

mostra regina elisabetta “God save the Queen” mostra regina elisabetta “God save the Queen”

La corona è un peso. In tutti i sensi. Quando la scorsa settimana a Westminster ha pronunciato il Queen’s Speech, il discorso programmatico del governo, Elisabetta ha dovuto lasciarla adagiata su un cuscino davanti a lei, limitandosi a indossare una tiara più leggera.

 

Ormai, a 93 anni, Elisabetta sente il fardello di ciò che porta sul capo dal 1953. Perché The Crown è più di un simbolo: come ha sempre mostrato l’omonima serie televisiva, di cui sta per arrivare in tv la terza stagione, la Corona va oltre la persona che la regge, è l’architrave su cui poggia l’intero edificio del Regno Unito. E averla su di sé è la più alta responsabilità cui si possa essere chiamati dal destino. Un ruolo cui Elisabetta è stata ogni giorno all’altezza: sempre presente, sempre silente, imperturbabile alle tempeste della Storia.

 

La sovrana più longeva della Gran Bretagna, amata e rispettata dai sudditi, che invece hanno spesso dovuto storcere il naso davanti alle stravaganze dei suoi eredi, da Carlo a Harry e Meghan. E dunque stupisce un po’ che in tutti questi anni, a Londra, non le sia stata mai dedicata una mostra o un qualunque tributo di ampio respiro.

mostra regina elisabetta “God save the Queen” mostra regina elisabetta “God save the Queen”

 

L’italiana Monica Colussi Ci ha pensato un’italiana, la curatrice Monica Colussi, da più di vent’anni nella capitale britannica e punto di riferimento del milieu artistico: che ha allestito una ampia rassegna visitabile in questi giorni allo spazio Fiat Chrysler di Marylebone, in pieno centro, alle spalle di Selfridge’s. E il titolo non poteva che essere “God save the Queen”, l’inno nazionale che invoca la protezione divina sulla sovrana. «Ho provato sempre una grande ammirazione per Elisabetta», racconta Monica Colussi, «una donna che viene investita di poteri quasi sovrannaturali».

 

E non a caso, sarebbe da aggiungere, visto che secondo la leggenda i reali britannici discendono dagli dei (da Odino, per la precisione). «Ma devo ammettere», continua la curatrice, «che quando ero arrivata, molti anni fa, ero quasi infastidita dalla venerazione per la monarchia. Poi, vivendo qui, ho visto la passione dei connazionali per Elisabetta e mi si è accesa la curiosità sul perché di tutto questo».

 

mostra regina elisabetta “God save the Queen” mostra regina elisabetta “God save the Queen”

Un interesse sfociato ora in questa esposizione, che raccoglie oltre 50 opere di 33 artisti diversi: «Una mostra monotematica, ma sicuramente non monotona», sottolinea Colussi. Perché la figura della Regina viene reinterpretata attraverso dipinti e ologrammi, sculture e patchwork, fino agli audio musicali. I tre quarti dei lavori sono stati creati espressamente per l’occasione, anche se si è partiti da un nucleo di opere preesistenti. I «deep fake» reali Un terzo delle artiste rappresentate sono donne: la curatrice avrebbe voluto che fossero la metà, ma ammette che non è riuscita a trovarne abbastanza. Sono comunque presenti le nazionalità più disparate, anche se la selezione si è basata su chi aveva già lavorato sul tema della Regina.

 

Monica Colussi è partita dai fotografi – ce ne sono sei, due donne – e si va dai ritratti rispettosi, come quelli di Terry O’Neill, fino alle immagini irriverenti di Alison Jackson, che utilizza dei sosia per creare dei deep fake in cui si vede Elisabetta lavare i piatti o fare colazione con i suoi corgies. «Nella mostra si trovano espresse posizioni politiche diverse nei confronti della monarchia», commenta la curatrice, «ma ho voluto che comunque ci si mantenesse in una cornice di eleganza e rispetto». E per questo ha rifiutato una immagine di Elisabetta in bikini, mentre c’è una giovane sovrana immaginata in posa alla Christine Keeler.

 

mostra regina elisabetta “God save the Queen” mostra regina elisabetta “God save the Queen”

Diversi anche gli artisti italiani presenti, pure loro spesso sul filo dell’ironia: come Antonio Riello, che ha realizzato uno zerbino con il simbolo della sovrana, mentre l’architetto milanese Piero Russi ha virato su temi calcistici, presentando un’immagine, composta con scampoli di stoffa, dei Mondiali del ’66 (vinti dall’Inghilterra), quando Elisabetta riceve la coppa. Invece il fotografo di moda Elia Festa ha prodotto un inquietante ritratto psichedelico della Regina dai colori acidi. La successione «Ci sono esposti quindici anni di talento che coprono i quasi settanta anni di regno di Elisabetta», conclude Monica Colussi. Che ora spera di far girare anche all’estero la sua rassegna, che ha raccolto in queste settimane l’interesse dei visitatori e dei collezionisti.

 

REGAL RECYCLING, Antonio Riello, 2019, 80 x 100 cm, recycled coconut fibre REGAL RECYCLING, Antonio Riello, 2019, 80 x 100 cm, recycled coconut fibre

Dal canto suo la Regina pensa ormai alla sua successione, anche se non ha nessuna intenzione di abdicare per ragioni di età: porterà la Corona finché Dio vorrà. Il figlio Carlo le sta già pian piano subentrando negli impegni ufficiali, ma intanto questa ultima parte di regno ha visto Elisabetta strattonata per il mantello dai politici attanagliati dalla Brexit: il premier Boris Johnson l’ha indotta ad acconsentire a una sospensione del Parlamento poi dichiarata illegale dalla Corte suprema; e l’ex premier David Cameron l’ha amareggiata rivelando di aver chiesto il suo intervento contro l’indipendenza della Scozia.

 

“We are not amused”, non siamo divertiti, è una sua frase celebre: e certamente non lo è in questi giorni. Perché la cifra del suo regno è sintetizzata, nella mostra londinese, dall’opera di David Hollier, che ha costruito l’immagine di una giovane Elisabetta utilizzando le parole del suo primo discorso, pronunciato in Africa subito dopo la morte del padre. Era intitolato I serve, io sono al servizio. Fino alla fine.

mostra regina elisabetta “God save the Queen” mostra regina elisabetta “God save the Queen” monica colussi monica colussi

PLEASE, 2018, 120 x 70 cm, coconut fiber PLEASE, 2018, 120 x 70 cm, coconut fiber Late Modern Hommage to Monsieur Piero Manzoni lr Late Modern Hommage to Monsieur Piero Manzoni lr

ANTONIO RIELLO ANTONIO RIELLO ANTONIO RIELLO ANTONIO RIELLO la regina elisabetta la regina elisabetta

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

PIER SILVIO L’HA CACCIATA E HA FATTO SBARRARE LE PORTE DI MAMMA RAI: COSA RIMANEVA A BARBARA D’URSO, SE NON DI TENTARE LA PROVA DEL NOVE? DISCOVERY CON CROZZA E FAZIO È IL TERZO PIÙ VISTO IN ITALIA NELL'ARCO DI 24 ORE DURANTE IL 2023. E ADESSO ARRIVA AMADEUS - L’ARRUOLAMENTO DI CARMELITA COSTA POCO (SONO LONTANISSIME LE CIFRE DELL’ERA DI SILVIO BERLUSCONI) ANDREBBE A PRESIDIARE UNA FASCIA RICCA DI PUBBLICITA' COME È QUELLA DEL POMERIGGIO. LA SUA SOSTITUZIONE IN MEDIASET CON MYRTA MERLINO SI È RISOLTA IN UN MEZZO FLOP, MENTRE SU RAI1 “LA VITA IN DIRETTA” DI MATANO NON HA NULLA DI IRRESISTIBILE - LE TRATTATIVE CON DISCOVERY SONO IN CORSO E UN OSTACOLO SAREBBE LA PRESENZA DI... 

FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...

PRESTA, CHE “BRUCIO”! - L’INTERVISTA AL “GIORNALE” DAL TELE-AGENTE HA SCATENATO IL PANICO NEGLI UFFICI LEGALI RAI - SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO DELL’AGCOM, SE NON ARRIVA PRIMA LA PROCURA, POTREBBE FINIRE LA DETTAGLIATA RICOSTRUZIONE DELL’OSPITATA A SANREMO DI JOHN TRAVOLTA SQUADERNATA DA LUCIO PRESTA: “MI CHIESERO SE ERAVAMO INTERESSATI ALLA PRESENZA DELL'ARTISTA AD UNA CIFRA MOLTO BASSA PERCHÉ LO SPONSOR DELLE SCARPE ERA DISPOSTO A PAGARE LA DIFFERENZA DEL SUO CACHET” - AMADEUS AVREBBE CHIESTO E OTTENUTO 90 MILA EURO NON DOVUTI SUL FORMAT “ARENA SUZUKI”: SAREBBE UNA VIOLAZIONE DI UNA DELIBERA DELLA VIGILANZA - I DIRIGENTI MELONIANI GODONO PER IL CALCIONE AL “TRADITORE” AMADEUS E IL FUTURO (NERO) PER I TELE-AGENTI…

MELANIA, INSTA-CAFONAL!  - IL PROFILO INSTAGRAM DI MELANIA RIZZOLI CONTINUA AD ESSERE LA BUSSOLA (IMPAZZITA) DELLA MILANO DA RI-BERE - TRA I NAVIGLI E VIA MONTENAPOLEONE, TRA IL BARETTO E IL CAFFÈ CIPRIANI, A SUON DI PARTY-BOOKS, SERATE CHARITY E COMPLEANNI, MELANIA E' PEGGIO DELLA DIGOS, LI SCHEDA TUTTI: PAOLINO BERLUSCONI, MINIMO BOLDI, AL BANO CHE SI GOLA, CHIARA BONI, CANDIDA MORVILLO CHE APPARECCHIA IL LIBRO, GUIDO BERTOLASO, ATTILIO FONTANA, FRANCESCO SPECCHIA, PIERO MARANGHI E... - VIDEO