milton glaser

ADDIO A MILTON GLASER, L’UOMO CHE HA DISEGNATO LA MODERNITÀ - IL SUO LINGUAGGIO GRAFICO HA ISPIRATO GLI EMOTICON E HA DATO VESTE E VOCE A RIVISTE, POSTER, MUSICA - HA TRASFORMATO NEW YORK IN UN LOGO E BOB DYLAN IN UN'ICONA - PARE CHE NEL SUO ARCHIVIO AVESSE 200-300 MILA MANIFESTI, TUTTI USCITI DAL SUO STUDIO - IL LAVORO PER OLIVETTI E CAMPARI E LA PROMOZIONE DI RIMINI…

Marco Belpoliti per “la Repubblica”

 

milton glaser 3

Era seduto in un taxi, secondo la leggenda, quando gli venne in mente la possibile soluzione e schizzò su un foglio quello che sarebbe diventato il più famoso marchio di città dalla fondazione di Roma a oggi. Era il 1978 e New York, la città dove era nato durante la grande crisi del 1929, stava toccando il suo punto più basso: crisi fiscale, fuga dei ceti abbienti, disoccupazione, rapine per le strade, e l'anno precedente il black out aveva lasciato senza luce per due giorni il centro.

 

Così quando il sindaco chiese all'agenzia pubblicitaria Wells Rich Greene e Milton Glaser d'inventarsi uno slogan, un manifesto, un logo, per rendere interessante NY, e ridare un po' di fiducia a tutti, Milton cominciò subito a pensarci. Aveva in mente l'icona pop di Robert Indiana del 1964, diventatata nove anni dopo una cartolina natalizia del MOMA, a suo modo già un brand.

illustrazione di milton glaser

 

Se una cosa Glaser ha sempre manifestato è quella di possedere una mente rapida e veloce, capace d'afferrare quello che è nell'aria, e che nessuno ancora vede. Qualche minuto prima che appaia a tutti, l'idea è già nella sua mente e diventa un'immagine. Glaser pensa per immagini. Indiana aveva già impaginato in senso verticale la parola LOVE. Si trattava di fare un passo in più. Non facile, ma Glaser è sempre stato un maestro nell'unire emozione ed icona: emoticon.

 

La parola non c'era, ma il cuore rosso, così evidente e palese per dire "amore", è esattamente un emoticon. Bastava aggiungere quel I, parola chiave nell'età del narcisismo - il libro di Christopher Lasch è del 1979 - e New York in acronimo, scrivere col font Typewriter, e il gioco era fatto. Facile dirlo dopo, ma provateci voi. La rapidità è probabilmente una dote che Milton aveva affinato nel Bronx, dove era nato da una famiglia ebraica d'immigrati ungheresi; lì per sopravvivere erano richieste qualità simili: attenzione desta, occhio svelto, fiuto.

 

illustrazioni di milton glaser

Il tutto non disgiunto da quella passione per il narrare storie, che è proprio dell'ambiente yiddish. Di quella educazione ricevuta nella comunità immigrata del caseggiato gli è rimasto anche un senso di leggerezza, il piacere del vivere e l'allegria. Se si sfoglia il libro Posters , composto da lui stesso e uscito pochi anni fa, dove ha raccolto 427 manifesti realizzati nel corso della sua carriera, si capisce che non c'è nessun poster triste o cupo, anche quello che sintetizza l'argomento più grave e pesante vola sempre, si solleva leggero per aria come per grazia ricevuta, tanto da far pensare a una lievità alla Chagall, un tocco che è prima di tutto coloristico, come nel resto della sua opera.

 

illustrazione di milton glaser

Sembra che nel suo archivio avesse qualcosa come 200-300 mila manifesti, tutti usciti dal suo studio, il mitico Pushpin Studio, forse non tutti di mano sua, sicuramente da lui rivisti e licenziati. Un lavoro immenso, per cui non si dava arie, perché per lui l'importante era lavorare ogni giorno: pensare e inventare, creare e più spesso ricreare.

 

Del mondo yiddish recava anche quel senso degli affari, che fa parte delle strategie di sopravvivenza degli immigrati nel Nuovo Mondo approdati dalle sponde del Vecchio, così che ora, che non c'è più, oltre a lodare il suo stile inconfondibile di graphic designer, bisogna dire che è stato colui che per primo ha brandizzato la cultura, ovvero ha sposato pubblicità e arte, commercio e invenzione grafica. Non un pubblicitario, perché questo Glaser non lo è stato, ovvero un creatore d'immagini atte a rendere interessante qualcosa o qualcuno, piuttosto d'immagini che diventavano con semplicità icone, come nel caso eclatante di NY.

 

milton glaser

Creare dei brand non è un'arte facile, perché i brand si consumano rapidamente, oppure non funzionano, per quanto sostenuti da campagne martellanti. Poi spesso non sono belli. Il ragazzo nato nel Bronx li ha sempre fatti belli, non solo i manifesti, ma anche i loghi. Il suo karma funziona là dove dipinge, perché, per quanto tendesse alla stilizzazione, e usasse il colore come un campo magico, Glaser è prima di tutto un pittore.

 

Era anche colto; conosceva l'arte in generale, e quella italiana in particolare, perché da giovane dopo aver studiato alla Cooper Union di New York nel 1951 era stato in Italia a Bologna con una borsa di studio, lì dove insegnava uno dei grandi pittori del Novecento, Giorgio Morandi. Nei manifesti che ha poi realizzato in seguito si sente sempre la presenza della pittura rinascimentale, soprattutto nei dettagli, perché Milton Glaser era un grande divoratore di dettagli, come si capisce dal suo lavoro, in particolare in quello degli anni Sessanta e Settanta.

 

illustrazione di milton glaser

In Italia tornerà poi a lavorare per alcune industrie importanti e graficamente significative: Olivetti e Campari; e si occuperà anche della promozione di città come Rimini, e in Italia esporrà varie volte i suoi lavori. Nel 1967 disegna il poster infilato nel vinile Greatest Hits, il ritratto più veritiero di Bob Dylan. Cosa sono quei capelli ricci che si levano dalla testa del cantante se non pensieri scomposti, e impertinenti, e tracce della rivoluzione psichedelica iniziata da poco, e poi resti fluttuanti della Pop Art, che sta celebrando il suo trionfo e anche la sua repentina fine? Glaser afferra tutto al volo e trasposta dalle gallerie d'arte alle camerette dei fans il segno carismatico di quell'epoca dedita agli Acid test.

milton glaser

 

La contestazione studentesca è già cominciata nelle università americane e il graphic designer la registra con la sua lievità. Tutto in quel periodo vola per aria e nell'aria Glaser è a suo agio. Nella sua carriera d'inventore di immagini e brand c'è anche quella di creatore della prima rivista cittadina, quel New York Magazine, che realizza nel 1968 con altri, e su cui tiene per vari anni una rubrica molto cool senza esserlo, "The Undergrond Gourmet", dedicata ai ristoranti economici della città.

 

La più letta dell'intero foglio; ancora una volta una trovata linguisticamente perfetta: due parole ossimoriche tra loro. Il fantasioso designer le ha messe insieme. C'è tuttavia un tratto che segna il suo lavoro, come quello di moltissimi grafici e designer: creare immagini che tutti conoscono, ma che quasi nessuno, salvo i cultori o gli addetti ai lavori, sa chi le ha prodotte.

 

milton glaser

Lavoro umile quello del grafico e dell'illustratore, perché, se va bene, tutti conosceranno il marchio, ma il nome e cognome dell'autore, quello no. A Glaser, figlio della umile cultura yiddish americana, questo importava poco. La stessa invenzione del logo di New York è stata da parte sua un gesto di generosità, dal momento che l'ha regalato alla sua città che amava enormemente, e dove è morto ieri. Il logo di città più imitato al mondo, come è capitato a un altro disegnatore e artista, anche lui ebreo, Saul Steinberg, per cui il suo più famoso disegno, dedicato alla medesima città, è stato copiato e riprodotto moltissime volte. Del resto le idee migliori, salvo per il copyright, appartengono a tutti.

illustrazione di milton glaser Milton Glaser autore della campagna madmen ultima stagione milton glaser milton glaserillustrazione di milton glaser

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)