barbiere siviglia il regista mario martone barbieresiviglia

BARBIERE (DI SIVIGLIA) A DOMICILIO - LO STRAORDINARIO SPETTACOLO ROSSINIANO DI MARTONE PER L’OPERA DI ROMA TORNA IN TIVÙ A GRANDE RICHIESTA L’ULTIMO DELL’ANNO DOPO LA “PRIMA VISIONE” DEL 5 DICEMBRE - MARTONE LO HA REINVENTATO IN UN MIX FRA TELEVISIONE, CINEMA E TEATRO: “VISTE LE RESTRIZIONI PER IL COVID BISOGNAVA TROVARE UN’ALTRA SOLUZIONE”. E LUI LE HA AZZECCATE TUTTE - FOTO E VIDEO

 

Anna Bandettini per “la Repubblica

 

mario martone

Nei tweet hanno scritto che è un gran divertimento, su Facebook è stato un battimani generale e anche gli spettatori più avvertiti se lo sono goduto. In un momento così rischioso per il teatro, con le sale chiuse, limitato allo streaming in tv o in internet, tanto entusiasmo fa piacere. L'occasione è Il barbiere di Siviglia rossiniano dell'Opera di Roma, sul podio Daniele Gatti, che Rai 5 manda in onda il 31 alle 21.10, a grande richiesta dopo la "prima visione" il 5 dicembre scorso.

 

Di solito le opere liriche e gli spettacoli teatrali registrati per la tv o il cinema risultano scene morte, imbalsamate, quelle di questo Barbiere invece sono vive, credibili. «Viste le restrizioni sanitarie, il distanziamento, bisognava trovare un'altra soluzione», dice il regista Mario Martone.

 

il barbiere di siviglia in televisione

E lui ha azzeccato tutto: non ha fatto una semplice ripresa tv di uno spettacolo, ma lo ha reinventato in uno straordinario congegno filmato e perfettamente teatrale nei gesti e nello spazio trasformato, dai foyer alle quinte, in palcoscenico.

 

Il risultato è televisione, cinema, ma rispetta tutte le convenzioni del teatro nella grammatica delle emozioni sociali, psicologiche, sentimentali dei personaggi rossiniani, Rosina (Vasilisa Berzhanskaya), il conte (Ruzil Gatin), quel furbo di Figaro (Andrzej Filonczyk), secondo una logica coraggiosa che si porta in dote le esperienze nel teatro, nel cinema, nell' opera di un regista che spesso ha incrociato questi ambiti come si è visto, sempre in tv nei giorni scorsi, con Il sindaco del rione Sanità , che ha dato il via a una vera "De Filippo renaissance".

 

barbiere di siviglia

Martone lei ha mostrato che si può fare teatro in tv non limitandosi a riprese un po' vetuste con la telecamera fissa e, al massimo, i primi piani degli interpreti.

«E dire che per fare le riprese di questo Barbiere tempo per ragionare non c'è stato. Ma c'erano alle spalle i mesi di lavoro per il Don Giovanni che avrebbe dovuto aprire la stagione dell'Opera di Roma se non fossero stati chiusi i teatri, e che ora è stato spostato in primavera. Uno spettacolo immaginato durante il lockdown in teatro a 360 gradi, proprio come poi è stato il Barbiere. Peter Brook diceva "il teatro è il suo spazio"».

 

mario martone regista

E lei cosa intende?

«Il Covid ha modificato lo spazio abitato dai nostri corpi e a noi artisti ha imposto di provare a immaginare un diverso vocabolario di gesti e relazioni. Nel Barbiere, giocare la rappresentazione tra le poltrone vuote, perfino tra i luoghi degli attrezzisti, delle sarte, è diventato un elemento della narrazione, ma anche un gesto politico che mostrava il teatro che ci è negato e i suoi lavoratori. Certo, ha aiutato Rossini, il suo genio fuori dal tempo consente di sperimentare. E questo Barbiere è una vittoria dell'avanguardia, la devo alla mia formazione, tra arti visive e contaminazione dei linguaggi, da Tango glaciale in avanti».

 

il maestro daniele gatti

Va bene lo slancio sperimentale, ma una curiosità: come ha convinto il maestro Gatti a lasciare il podio e scorrazzare Figaro in vespa per Roma?

«Avevo in mente questa scena con Figaro, ma la patente polacca del cantante non gliela consentiva. Daniele Gatti, che ci prestava la sua moto, ha accettato al volo di montare in sella, e questo dice lo spirito semplice, di gruppo, la voglia di fare cose non scontate che c'era in teatro».

 

Lo streaming teatrale può diventare un campo di sperimentazioni interessanti che magari ci si porterà dietro anche quando i teatri riapriranno?

«Stiamo alla realtà: o la pandemia si arresta e si torna come prima in tempi brevi o si proseguirà per chissà quanto. Di fronte a questo bivio, pensare che i teatri e i set restino chiusi è sbagliato. Adesso si deve pensare a riaprirli».

 

il barbiere di siviglia

La Netflix della cultura la considera un rischio?

«Ogni iniziativa per lavorare ben venga, ma mi chiedo: stiamo pensando a mettere le sale nelle migliori condizioni per la riapertura, considerando che gli spettatori torneranno dopo mesi di film e spettacoli sul divano di casa, magari con grandi schermi e con amplificazioni ottime? Ecco, intanto io adeguerei le sale. Avremo tempo per eventuali, e nel caso purtroppo obbligati, streaming».

 

Mentre sperimenta nuovi modi di fare teatro in tv, al cinema fa un film sul teatro: l'incrocio tra linguaggi è una ossessione.

carlo fuortes daniele gatti alessio vlad foto di bacco

«Incredibile, davvero. Qui rido io, storia di Eduardo Scarpetta e di De Filippo bambino, si svolge in gran parte in teatro. Poiché lo sto mixando in questi giorni, guardo le scene che abbiamo girato nel gennaio scorso, in un teatro pieno, e penso a quelle del Barbiere che ho appena montato, in un teatro vuoto. La verità è che in entrambi i casi quel che cerco è il respiro comune di attori e spettatori. Quale che sia lo spazio, felicemente assembrati in sala o fatalmente divisi da un teleschermo, quello e nient' altro è il teatro».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…