miuccia prada germano celant

CELANT? MANCANT! - PANZA IN MORTE DEL ‘GUERRIGLIERO’ DELL’''ARTE POVERA'' TEORIZZATA NEL 1967 CON GLI STRACCI DI PISTOLETTO E LA ROTTAMERIA MESSA INSIEME DA MERZ E CEROLI - DOPODICHE' DALL'''ARTE POVERA'' PASSO' DIRETTAMENTE ALL'ARTE PER I RICCHI BORGHESI VOGLIOSI DI STATUS INTELLETTUALE, ACCETTANDO LA TRASFORMAZIONE DELL'ARTE CONTEMPORANEA IN GIOIOSO BENE DI CONSUMO DELLE ÉLITE RADICAL-CHIC. E DAGLI IGLOO DI MERZ FINI' ALLA FONDAZIONE PRADA  - VIDEO

 

Pierluigi Panza per il “Corriere della Sera”

 

germano celant

In When Attitudes Become Form , curata da Harald Szeemann alla Kunsthalle di Berna nel' 69, Io che prendo il sole a Torino il 19 gennaio 1969 di Alighiero Boetti stava sdraiato sul pavimento con opere di Bruce Nauman; in fianco, Mario Merz aveva piantato un igloo di stracci e sulle scale Jannis Kounellis aveva sparso sacchi di grano.

 

Germano Celant, scomparso ieri a seguito del coronavirus (era ricoverato al San Raffaele di Milano e aveva manifestato i primi sintomi un mese fa, di ritorno dell' Armory Show negli Usa), aveva allora trent' anni e da due aveva capito che quel cemento a presa rapida di Boetti, quegli stracci di Merz e Pistoletto, quella rottameria messa insieme da Mario Ceroli, Pino Pascali, Giulio Paolini, Luciano Fabro, Pier Paolo Calzolari e altri costituivano il detonante bric-à-brac che l' arte italiana poteva offrire all' estetica del '68. Tanto che ieri il ministro Dario Franceschini ha parlato di «un' Italia impoverita per la perdita del talento di Celant».

SENZA TITOLO - JANNIS KOUNELLIS

Germano Celant

 

 

Tommaso Trini, Achille Bonito Oliva, Germano Celant, Filiberto Menna, Marcello Rumma. “Arte Povera + Azioni Povere,” Amalfi, Italia (1968)

L' Arte Povera era nata nel '67 alla Galleria La Bertesca di Genova, città nella quale Celant era nato nel 1940. Ma quella tappa a Berna fu per alcuni «poveristi» come uno sbarco sulla luna. Celant aveva già scritto il manifesto del gruppo: Arte Povera. Appunti per una guerriglia nel quale, riprendendo Marx, scriveva: «L' arte povera è impegnata con la contingenza, con l' evento, con l' astorico, col presente, con la concezione antropologica, con l' uomo reale». Arte Povera significa, ci disse un giorno, «usare quello che vuoi». Lui, esistenzialista nerovestito tutta la vita, incarnò la metafora di Oscar Wilde del «critico come artista»: lui ci metteva lo slogan, gli artisti creavano forme e gesti basati sulla riappropriazione del rapporto Uomo-Natura.

 

Germano Celant

 

Fu Eugenio Battisti, docente a Genova, a lasciare al suo protégé la conduzione del Museo Sperimentale e della rivista «Marcatré», della quale avrebbero fatto parte Umberto Eco ed Edoardo Sanguineti.

 

La qualità di Celant come curatore emerse subito e si riassume nel lasciare massima libertà nella selezione e presentazione delle opere all' artista. In breve mise a punto anche un' altra qualità: quella di coltivare contatti internazionali.

Miuccia Prada Germano Celant

 

Questo aspetto lo portò a infiniti viaggi e a comprendere e accettare la trasformazione dell' arte in gioioso bene di consumo delle élite . Rispetto alle ideologie del Futurismo o dell' Arte impegnata, Celant privilegiò una libertà antiprogrammatica, una «pratica aperta» accompagnata dalle prime forme di costruzione del consenso.

 

 

michelangelo pistoletto

Prese a curare le sue grandi mostre: Identité italienne al Centre Pompidou nel 1981, Italian Metamorphosis, 1943-1968 al Guggenheim nel 1994 e altre alla Royal Academy di Londra e a Palazzo Grassi a Venezia. Diventa un monumento curatoriale, sempre disponibile sotto la nera divisa e il fluente capello bianco: direttore della prima Biennale di Firenze, della Biennale di Venezia nel 1997 ( Futuro, presente, passato con 67 artisti internazionali), senior curator al Guggenheim di New York, direttore della Fondazione Vedova di Venezia, supervisore di Genova Capitale della Cultura (2004), curatore della sezione «Food and Art» dell' Expo 2015. Scrive per «Artforum» e l'«Espresso» e realizza una cinquantina di monografie e scritti teorici su Conceptual Art, Land Art e l' Inespressionismo (1988).

1967 alighiero boetti

 

 

Miuccia Prada Germano Celant

Miuccia Prada è il munifico committente che tutti i curatori vorrebbero avere: nel 1995 lo chiama a dirigere e sovrintendere la gioiosa e concettuale macchina estetica della maison . Concepisce una quarantina di mostre, dalla personale di Michael Heizer all' ultima retrospettiva su Kounellis. Ieri, insieme al marito Patrizio Bertelli, Miuccia lo ha ricordato come «un compagno di viaggio che ha contribuito a farci ripensare il significato della cultura nel nostro presente».

kounellis donderoMiuccia Prada Germano Celant

 

Per la mostra When Attitudes Become Form , svoltasi nella sede veneziana di Prada, Ca' Corner della Regina, nel 2013 Celant riceve il The Agnes Gund Curatorial Award accanto a Miuccia, che ottiene il The Leo Award (riconoscimenti dell' Independent Curators International). Le sedi Prada di Ca' Corner a Venezia, Osservatorio e Fondazione (firmata da Rem Koolhaas) a Milano diventano come quella «scatola magica» dipinta nel Mondo nuovo da Tiepolo. In quest' affresco a Ca' Rezzonico, a due passi da Ca' Corner, Tiepolo dipinse una folla che si precipita a guardare cosa si vede traguardando una scatola ottica mentre un Celant del Settecento, con la bacchetta in mano, invita a osservare.

Germano Celant

 

Nell' affresco di Tiepolo accorrono popolani; da Prada griffati radical chic . Ma analoga è la voglia di osservare dentro una scatola-osservatorio per vedere un mondo nuovo. Grazie a Celant si è sognato di trovarlo: ci si metteva lì, in coda, dentro una fantasia «povera» ma ricca, quasi esotica, possibile.

boetti mussat sartori cavalli di kounellis all'attico di sargentinikounellisABATE KOUNELLISi cavalli di kounellis attico di sargentiniKOUNELLIS 5KOUNELLIS 6CEROLI 21

germano celantsilence! the opening germano celant ph alex amorosparis murray, germano celant mario bellini elena marco jan fabre maxxi roma stigmata celant x ABU SVIGNETTA CELANTABU SVIGNETTA CELANTgermano celant

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...