uli weber

CLIC! ULI WEBER, IL RITRATTISTA MEZZO ITALIANO DELLE STAR (DA STING A DONATELLA VERSACE) – "A PALERMO MI SONO INNAMORATO DI FEDERICA ZANELLA, DEPUTATA LEGHISTA - PATRIZIA REGGIANI, IN TRONO SULLA COPERTINA DELL'OBSERVER? MAI DIRESTI CHE C'ENTRI CON UN DELITTO. E NON MI HA CHIESTO DI SPIANARLE LE RUGHE CON PHOTOSHOP" - “I SELFIE HANNO CREATO GLI INFLUENCER. MA BASTA NON FARSI INFLUENZARE. MAI SCELTO HOTEL CONSIGLIATI DA CHIARA FERRAGNI” – LA BORDATA A OLIVIERO TOSCANI

Stefano Lorenzetto per il "Corriere della Sera"

 

 

uli weber Katie Moss

Eugen Dollmann, l'interprete nei colloqui tra Adolf Hitler e Benito Mussolini, sosteneva che «non bisogna mai tornare dove si è stati felici», e lui era talmente innamorato dell'Italia da prendere casa a Roma, in piazza di Spagna.

 

Anche il fotografo Uli Weber, nato a Ulm, adora la Città eterna: da ragazzo ci abitò per tre anni. Solo che adesso, nonostante abbia un appartamento a Londra e uno a Berlino, ha scoperto di poter essere felice proprio nel Belpaese.

 

Di più: s' è comprato «un palazzotto» a Salve, nel Salento.

 

Di più: ha cominciato a scoprire le contrade più remote per Italia nascosta , «working title, vedremo se alla fine si chiamerà così», un volume curato da Paola Colombari, la sua gallerista italiana, che sarà edito da Rizzoli New York.

 

Donatella Versace - Uli Weber

Di più: stravede per il risotto alla pescatora e beve Amarone. Inevitabile che qui trovasse anche l'amore. La sua compagna è la veronese Federica Zanella, deputata della Lega, venuta al mondo nella Maternità dell'ospedale Sacro Cuore di Negrar, in Valpolicella. Ma farlo parlare di questo colpo di fulmine è più arduo che interrogare una statua di san Giovanni Nepomuceno, il martire del silenzio annegato nella Moldava.

 

Ivan Shaw, il direttore della fotografia che lo arruolò per Vogue America , l'ha paragonato nientemeno che a Henri Cartier-Bresson. I ritratti delle celebrity, apparsi anche su Sunday Times Magazine , Observer , Tatler , Elle , Mixmag , Style , Marie Claire e GQ , sono la specialità di Weber.

uli weber

 

Davanti al suo obiettivo hanno capitolato i cantanti Sting e Kylie Minogue; la supermodella Kate Moss; gli attori Eddie Redmayne, Kristin Scott Thomas, Helena Bonham Carter, Rachel Weisz, Damian Lewis, Stephen Fry, Matthew Goode, Mark Strong; il soprano Cecilia Bartoli; gli stilisti Dolce e Gabbana e Donatella Versace; l'architetto Oscar Niemeyer; il pilota Stirling Moss, leggenda della Formula 1; la cavallerizza Zara Phillips, figlia della principessa Anna: «La regina Elisabetta II mi ha ringraziato per il ritratto della nipote, apparso nel mio libro The Allure of Horses ».

 

Belle anche le foto del designer Achille Castiglioni su «Architektur & Wohnen».

«Era già ottantenne, sarebbe morto di lì a poco. Mi accolse con un Campari nello studio di piazza Castello a Milano. Adoro la sua lampada Frisbi».

 

Irriconoscibile Patrizia Reggiani, in trono sulla copertina dell'«Observer».

patrizia reggiani uli weber

«Un ritratto preparato in casa di suoi amici, dopo che aveva scontato la pena per l'omicidio del marito Maurizio Gucci. È una signora che vive ancora negli anni Ottanta. Mai diresti che c'entri con un delitto. S' è fidata. E non mi ha chiesto di spianarle le rughe con Photoshop».

 

Succede?

uli weber 9

«Come no! Preferisco lavorare sui colori, sulla saturazione. Un file digitale Raw è zeppo d'informazioni, ma molto flat , piatto. Bisogna un po' aggiustarlo».

 

Come si diventa ritrattista delle star?

«Devi essere bravo. Con me si sentono a loro agio. Forse perché non soffro di ipertensione e non sono nervoso».

 

A che età si trasferì a Roma?

«A 19 anni. Presi in affitto l'alloggio lasciato da una studentessa della Gregoriana, figlia di un pastore evangelico».

 

 

Una protestante che frequenta un'università pontificia. Interessante.

uli weber - Zara Phillips, figlia della principessa Anna

«I fratelli di mia madre, che ha 90 anni, erano gli scalpellini addetti al campanile del duomo luterano di Ulm, il più alto al mondo, 162 metri. Invece mio padre, cattolico, non andava in chiesa».

 

La prima foto?

«Un ritratto di famiglia con la Voigtländer di papà. La mamma lo conserva ancora nel suo album. Avevo 7 anni».

 

Quando ebbe una macchina tutta sua?

«Con le mance ricevute il giorno in cui mi accostai alla prima comunione. Era una Minolta XG2».

Uli Weber

 

Oggi che cosa adopera?

«La Fuji GFX 100S. Avevo la Hasselblad, ma a Barcellona me l'hanno rubata».

 Da chi le fu pagata la prima foto?

«Dalla Seat. Non c'erano auto. Solo una coppia, lui e lei, in bianco e nero».

 

Ricevette molti soldi?

«Boh, di sicuro so che li spesi. Adesso non mi chieda in quale modo».

Mi legge nel pensiero.

«Cose belle. La mia donna. La vita».

Come si diventa fotografi di «Vogue»?

«Vieni un po' con me e vedi».

 

 

Lei con chi è andato?

uli weber Achille Castiglioni

«Sono stato assistente freelance di Nick Knight, autore delle copertine dei dischi di Lady Gaga; di Terry O' Neill, il ritrattista di sir Laurence Olivier, dei Beatles e dei Rolling Stones; di Clive Arrowsmith, che ha ritratto il principe Carlo d'Inghilterra, Paul McCartney, Mick Jagger e George Harrison».

 

Anna Wintour, dal 1988 direttrice di «Vogue», è dispotica come la Miranda Priestly di «Il diavolo veste Prada»?

«Mi pare che il film sia del 2006. Dovrei rivederlo, per non dire sciocchezze».

Molto diplomatico.

«Anna è fantastica. Come lo era Franca Sozzani, che dirigeva Vogue Italia . Non lavori per loro perché ti pagano bene. È un punto d'arrivo, un biglietto da visita».

Ha ancora senso «Vogue»? Ormai è Instagram che detta legge nella moda.

uli weber Sting

«Sì. Lo avrà sempre. La carta stampata è inimitabile. La guardi, la tocchi».

 

 Il primo divo che le diede fiducia?

«Sting, nel 1994. Era una copertina per Arena , rivista maschile britannica. Indossava una pelliccia finta di Katharine Hamnett, color rosso vivo».

 

Lavora poco per i giornali tedeschi.

«Ho fotografato Roger Waters, bassista dei Pink Floyd, e Natalia Vodianova, top model e filantropa russa, moglie di Antoine Arnault, erede del patron di Lvhm, il colosso del lusso, entrambi con gli occhi chiusi, per una serie sui sogni giovanili inventata da Die Zeit ».

 

Lo dirige Giovanni di Lorenzo, come lei invaghito del nostro Paese.

«L'Italia è fantastica. Per me è casa. La conosco meglio della Germania».

Uli Weber

 

Da quanto tempo abita in Puglia?

«Nel Tacco d'Italia, vorrà dire. Dal 2006. Stavo per trasferirmi nelle Marche, vicino a Fano. Un cameriere di Dongiò, ristorante milanese, mi parlò del Salento. Lo visitai e ne fui rapito all'istante».

 

Vicino a Salve c'è la Marina di Pescoluse, che viene paragonata alle Maldive.

«Preferisco le rocce. Esploro in gommone le calette dello Jonio. Ma non le dico quali, sennò ci arriva troppa gente. Ceno spesso con Helen Mirren e suo marito, il regista Taylor Hackford, che abitano a 10 chilometri da me, a Tiggiano».

 

Non ho visto l'attrice nel suo portfolio.

«Gli amici non devi fotografarli tutti».

 

uli weber 6

Mi parli del volume «Italia nascosta».

 «Non sono cartoline postali. Ho già girovagato nel Gargano e in Basilicata, Calabria, Valle d'Aosta, Trentino. Mi hanno colpito molto gli albanesi della Lucania e la cattedrale di Gio Ponti a Taranto».

 

 

Dove ha conosciuto la sua metà, la deputata leghista Federica Zanella?

«A pranzo da un amico a Mondello, dopo aver inaugurato la mostra "Blocks" all'Albergo delle Povere di Palermo, curata da Daniela Brignone, dove ho esposto le foto delle celle che c'erano nel quartier generale della Stasi a Berlino».

 

Parlate mai di Matteo Salvini?

uli weber 4

«Non mi occupo di politica italiana. Voto in Germania. Però trovo molto interessante il lavoro di Federica».

 

Le ha già scattato qualche ritratto?

«Certo. È una bellissima persona».

 

Si è mai cimentato in nudi artistici?

«Poco. Solo per ricerca fotografica».

Chi le piacerebbe spogliare?

«Sicuramente la mia donna. Non saprei indicarle il nome di una modella».

Ne deduco che Federica è gelosa.

«Siamo tutti un po' gelosi, no?».

 

Che cosa pensa dei selfie?

«È bello farseli. Meglio una foto in più che una in meno. Della mia infanzia ho poche Polaroid sbiadite e mi dispiace».

 

I selfie hanno creato gli influencer.

«Basta non farsi influenzare. Mai scelto hotel consigliati da Chiara Ferragni».

 

chiara ferragniuli weber 1

Gli influencer alimentano Instagram.

«È il succedaneo degli album di famiglia. Beato chi ha qualcosa da mostrare».

uli weber 2

Un cellulare e si sentono tutti Weber.

«La comodità consiste nell'averlo sempre in tasca. Capita persino a me di usarlo per le foto. Ho fatto pure il testimonial per il lancio del Samsung Galaxy S9».

 

Come si ottiene una bella immagine?

«Occorre occhio. E un po' di fortuna, quella cui i Greci dedicavano i templi».

 

I colleghi italiani che stima di più?

«Giovanni Gastel era un grandissimo. Anni fa avevamo la stessa agente, Carla Ghiglieri, purtroppo se n'è andata anche lei. Poi Paolo Roversi e Luigi Ghirri».

uli weber 11

 

Oliviero Toscani no?

«Ha fatto lavori notevoli per Benetton. Ma se non l'ho citato, significa che non mi è venuto in mente».

 

Quanto impiega per un ritratto?

«Una giornata intera. O 5 minuti quando la vedette mi dice: "Now or never"».

 

I vip si fanno pagare?

«A me nessuno ha mai chiesto soldi. Però non è mio compito occuparmi delle trattative, quindi non posso escluderlo».

 

Il ritratto più difficile?

federica zanella

«Quello di Daniel Radcliffe, l'interprete di Harry Potter, che in "Equus", la piéce teatrale di Peter Shaffer, abbracciava nudo il cavallo bianco reso famoso da "Surfer", lo spot della birra Guinness».

 

Non quello della top model in carcere?

«Le svelo un segreto: l'ho realizzato a Lincoln Castle, prigione vittoriana dismessa nel 1878, trasformata in museo».

 

Il servizio che le è costato più fatica?

«Tra sudore, freddo e pericolo, un reportage al Polo Nord. Una settimana per arrivarci. Mi lanciai con il paracadute da un Ilyushin 76. L'Antonov 74 dei russi che mi riportò a Chatanga dovette atterrare su una sottile pista di ghiaccio».

 

uli weberuli weberuli weber

E se non fossero venuti a recuperarla?

«Li ho pagati soltanto al ritorno. Sono mezzo italiano, mica mezzo fesso».

Uli WeberUli Weber

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE...