ontani fontana vergato

COME SE FOSSE ONTANI - BUFERA SULLA FONTANA DI VERGATO, IN PROVINCIA DI BOLOGNA, REALIZZATA DALL’ARTISTA - PER ALCUNI GRUPPI CATTOLICI RAPPRESENTA IL DEMONIO (TRA L'ALTRO L'ACQUA ZAMPILLA DAL PENE IN EREZIONE) - IL SINDACO: "E’ UN’ALLEGORIA DEL TERRITORIO, NON CAPISCO QUESTO CLIMA OSCURANTISTA" - C’È CHI VORREBBE LA RIMOZIONE DELL'OPERA E CHI DICE CHE DOVREBBE ESSERE COPERTA DA UNA COLATA DI CEMENTO…

MARCO SIGNORINI per www.ilrestodelcarlino.it

 

ontani fontana vergato

Per l’artista che l’ha realizzata e per il sindaco che ha deciso di collocarla nel piazzale della stazione è una rappresentazione allegorica del territorio. Per altri, invece, è una statua che invoca il diavolo. Sta facendo veramente discutere la nuova fontana di Vergato, realizzata dall’artista Luigi Ontani.

 

Siamo in un paese dell’Appenino bolognese e, all’inaugurazione, avvenuta nei giorni scorsi, ha preso parte anche un buon numero di residenti, per niente scandalizzati dall’installazione che mette in bella mostra i propri attributivirili e ha ai suoi piedi, un serpente che, se per l’artista rappresenta «l’infinito che gira su stesso», per chi contesta l’opera è un chiaro riferimento al mondo satanico. Come il fauno che siede sulle spalle della statua.

 

Sento parlare di invocazioni al diavolo e di altre assurdità – ribatte però il sindaco del paese, Massimo Gnudi –. La fontana rappresenta allegoricamente e mitologicamente il nostro territorio. Il fauno, per esempio, raffigura il fiume Reno e poggia su un uovo che invece è l’allegoria di Montovolo, un altro elemento della geografia locale. Nella vasca di marmo invece vengono rappresentate alcune alture, come il ponte Pero che è la montagna più nota del paese».

 

ontani fontana vergato

Insomma, per il primo cittadino, non c’è motivo per cui scandalizzarsi, considerando che il Comune ha partecipato alle spese per la realizzazione della statua che ammontano a circa 50mila euro. «L’Amministrazione – conferma Gnudi – ha versato circa 20mila euro a cui si sono aggiunte le spese di allestimento. Il resto del denaro è arrivato da fondi regionali e da donazioni di privati. L’artista, tra l’altro, non ha chiesto alcun compenso. Il progetto della statua era in cantiere da circa una decina d’anni e, in tutta franchezza, non capisco questo clima oscurantista che si è scatenato».

 

La vede un po’, diversamente, il parroco del paese, don Silvano Manzoni. «Lo sguardo spiritato di quella statua fa paura – ammette il sacerdote – ma parlare di satanismo mi sembra francamente eccessivo. Per me non è una bella statua, punto e basta. Ma appoggiare una raccolta di firme, come sento dire, per chiederne la rimozione mi pare troppo».

ontani fontana vergato

 

Insomma, un invito alla moderazione quello del parroco, anche se la statua continua a far discutere. L’inaugurazione di quella statua – sostiene Giuseppe Ferrari, segretario del Gris, il Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa – è un esempio della deriva alla quale siamo arrivati. Poi i politici dicono che sono oscurantisti coloro che si occupano di esorcismo».

 

Una dura presa di posizione a cui si aggiunge quella di parte del ‘popolo web’. Su Facebook, infatti, non mancano gli attacchi contro l’installazione e c’è anche chi invoca la sua distruzione, facendo temere al Comune eventuali episodi di vandalismo. «La mia arte è legata alla mitologia e all’allegoria – spiega infine Ontani –. Nella mie raffigurazioni non ci sono intenti politici. Ho il massimo rispetto della religione e non capisco tutta questa polemica. Racconto favole e leggende che nulla hanno a che fare con il satanismo».

 

ONTANI E LA STATUA "DELLE POLEMICHE" INSTALLATA A VERGATO

Da www.artemagazine.it

 

E' stata inaugurata la fontana di Luigi Ontani nel piazzale della stazione di Vergato (in provincia di Bologna), alla presenza di molti cittadini e del sindaco Massimo Gnudi.

 

ontani fontana vergato

L’opera è un’allegoria del territorio - ha spiegato il primo cittadino. La scultura rappresenta un fauno, allegoria del fiume Reno, che tiene sulle spalle una sorta di putto alato, allegoria del Torrente Vergatello. La statua poggia su un uovo che fa riferimento al monte sacro Montovolo, a sua volta collocato all’interno di una vasca in cui è raffigurato un Vecchio e maestoso Tritone che rappresenta l’Appennino. Sarebbe dunque un racconto del territorio, narrato con lo stile eclettico e visionario di Ontani.  Come evidenziato dallo stesso artista è una metafora che “pur ponendosi fuori dal tempo e nelle radici di una mitologia arcaica trova una contemporaneità nella voglia dell'uomo di vivere, di viaggiare, di muoversi, di trovare una dimensione esistenziale migliore”.

 

Ma non tutti sono d’accordo con questa interpretazione. C’è chi ha definito l’opera oscena o addirittura un’invocazione al diavolo.

 

ontani

Ad inveire contro la scultura in particolare il Popolo della Famiglia, che nella persona del leader Mirko De Carli ne chiede la rimozione. Stessa richiesta anche da parte del senatore della Lega Simone Pillon, che su Facebook l'ha definita "imponente statua di un satanasso” da ricoprire con una colata di cemento. A bocciarla è anche la consigliera Dem del comune di Bologna Raffaella Santi Casali che su Facebook scrive: "Io a Vergato, se proprio fosse stata necessaria una scultura, avrei fatto un monumento alla patata o alla castagna o al tartufo. Avrei speso molto meno e non avrei costretto chi va in stazione a vedere la mostruosità raccapricciante che troneggia in quella povera piazzetta (no, non pubblico la foto)”.

luigi ontani

 

A smorzare i toni è sorprendentemente il parroco del paese, don Silvano Manzoni, il quale ammette che “lo sguardo spiritato di quella statua fa paura ma parlare di satanismo mi sembra francamente eccessivo. Per me non è una bella statua, punto e basta. Ma appoggiare una raccolta di firme, come sento dire, per chiederne la rimozione mi pare troppo” - chiosa il sacerdote.

 

 

 

 

luigi ontaniDAGO ONTANIONTANIDAGO ONTANIONTANIONTANILUIGI ONTANILUIGI ONTANIONTANIONTANI

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?