controcorrente

CONTROCORRENTE! LA LETTURA FONDAMENTALE PER NATALE? IL NUOVO LIBRO DI LAURA CHERUBINI, DOCENTE DI STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA ALL’ACCADEMIA DI BRERA SUI GRANDI SOLITARI DELL’ARTE ITALIANA - IL PIÙ CONTROCORRENTE DI TUTTI È VETTOR PISANI, MORTO SUICIDA. AL CONTRARIO, DE DOMINICIS ERA DIVERTENTE E VIVEVA DI NOTTE PERÒ RIMANEVA ARROCCATO NELLA SUA TORRE D’AVORIO. MARISA MERZ È STATA SEMPRE UN PO’ IN DISPARTE, QUASI ALL’OMBRA DEL MARITO MARIO. E ALIGHIERO BOETTI…

Antonia Matarrese per harpersbazaar.com

 

boetti gemelli

Per la foto di copertina, scattata dal grande Claudio Abate, sono state scelte le scarpette tessute con fili di nylon da Marisa Merz: abbandonate sulla spiaggia, esposte ai flussi e riflussi del mare fino alla possibile scomparsa. “Un’immagine aperta, fluida, ricca di suggestioni e di echi”. Laura Cherubini, curatore e docente di Storia dell’arte Contemporanea all’Accademia di Brera, introduce così il suo libro uscito per i tipi di Christian Marinotti Edizioni dal titolo emblematico: 

 

boetti libro controcorrente

Controcorrente. I grandi solitari dell’arte italiana. Sei saggi che da cui emerge uno spaccato vero e pulsante degli anni Settanta. Protagonisti, Alighiero Boetti, Gino De Dominicis, Luciano Fabro, Fabio Mauri, Vettor Pisani, Marisa Merz.

 

La solitudine, tema più attuale che mai. Come lo affronta nel raccontare questi artisti?

alighiero boetti 2

Premesso che ciascuno di loro è un’isola e che tutti e sei hanno avuto il coraggio di essere soli, non mi riferisco tanto alla solitudine di vita quanto alla solitudine dell’opera che non viene mai omologata alle mode o al pensiero dominante. Si tratta di figure che hanno lavorato al di fuori e al di là del mainstream (pur facendone in alcuni casi apparentemente parte), che hanno tirato dritto per la loro strada, che hanno sviluppato un dna originale e continuato ad affermare una forte identità artistica personale.

 

Con quale criterio li ha messi insieme?

cherubini cover

Il libro nasce da frequentazioni di una vita, spesso sfociate in legami duraturi: Gino e Alighiero sono stati fra i miei più cari amici. Li ho accostati non secondo analogie ma secondo dissomiglianze.

 

Del resto hanno avuto destini molto diversi. Il più controcorrente di tutti è Vettor Pisani, morto suicida, uomo di grande sensibilità che amava gli animali, spesso protagonisti del suo lavoro. Al contrario, De Dominicis era divertente e viveva di notte però rimaneva arroccato nella sua torre d’avorio, non dava molta confidenza. Marisa Merz è stata sempre un po’ in disparte, quasi all’ombra del marito Mario: non data le opere, i suoi rari cataloghi sono privi di cenni biografici. Il suo è un lavoro segreto, che nasce fra le mura domestiche.

vettor pisani

 

Il più premiato dal mercato?

Sicuramente Boetti, oggi considerato unanimemente fra i più grandi artisti del mondo: le sue opere hanno raggiunto quotazioni altissime. Veloce in macchina, nella vita e nel lavoro. Difficile stargli dietro.

 

alighiero boetti

Eppure non era giustamente apprezzato, soprattutto in patria, era considerato il peso leggero di una solida generazione di artisti. Non sottostava ai giochi del sistema di cui voleva scardinare gli assunti. Un esempio sono gli arazzetti, che non potevano essere definiti come multipli o opera unica. E ora sono contesi alle aste internazionali.

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