cupolone

DUCE DEI MIEI OCCHI – MICHELANGELO PROGETTÒ IL CUPOLONE DI SAN PIETRO PENSANDO ALLA STRAORDINARIA SCOPERTA CHE DOVEVA SCONVOLGERE I PELLEGRINI NEL TROVARSELO DI FRONTE USCENDO DAL RIONE BORGO – POI ARRIVÒ LA MEGALOMANIA MUSSOLINIANA DELLA PROSPETTIVA: VIA DELLA CONCILIAZIONE NACQUE NEL 1936 DA UNO SVENTRAMENTO CHE DEMOLÌ PALAZZI E CHIESE UCCIDENDO L’EFFETTO “RIVELAZIONE” – QUELL’OCCHIO MAGICO SULL’AVENTINO...

Paolo Fallai per il "Corriere della Sera - Edizione Roma"

 

Papa Francesco da solo in Piazza San Pietro

È alta 133 metri e ha un diametro che sfiora i 59. Per godersi la vista, dalla piccola terrazza della lanterna, bisogna avere il fiato per salire 551 scalini. E vale davvero la pena scalare la cupola di San Pietro, ma se non ce la fate (chiusure straordinarie a parte) non ve la prendete troppo: fa parte di quasi tutti i panorami della città, difficile non vederla.

 

Lo sapeva Michelangelo Buonarroti che ne lasciò i disegni e la forma, che deve molto a Santa Maria del Fiore a Firenze, e che non riuscì mai a vederla finita. Fu Giacomo della Porta che portò a compimento il progetto tra il 1588 e il 1593.

 

piazza san pietro

Ma quello che ci interessa questa settimana è l'immagine della basilica di San Pietro, con la straordinaria rivelazione che doveva sconvolgere i pellegrini nel trovarsela di fronte uscendo dal dedalo di piccole strade del rione Borgo.

 

Né Michelangelo né Gian Lorenzo Bernini, che dal 1655 avrebbe progettato la magnificenza del colonnato, potevano immaginare che il rione prospiciente piazza San Pietro un giorno sarebbe scomparso per la megalomania mussoliniana della prospettiva.

 

vista panoramica della cupola di san pietro dalla terrazza dell atlante star hotel

Via della Conciliazione nasce nel 1936 da uno sventramento che avrebbe demolito palazzi e chiese dell'antico Borgo realizzate tra gli altri da Bramante, Peruzzi, Antonio da Sangallo il giovane, Raffaello, Maderno. Poco importava a chi doveva celebrare se stesso e blandire la benevolenza vaticana, se per realizzare il progetto doveva scomparire un intero rione di Roma e soprattutto l'idea stessa di folgorante sorpresa che era alla base dei progetti originari.

 

Così San Pietro, da luogo della rivelazione pieno di simboli e mistero, è diventato un perfetto soggetto per cartoline. Almeno fino a quando e-mail e internet non le hanno mandate in pensione.

 

michelangelo buonarroti

D'altronde che San Pietro potesse essere al centro di un gioco prospettico di immagine e attenzioni l'aveva capito, fin dal Settecento, un fine incisore e pregiato architetto come Giovanni Battista Piranesi.

 

Alla sua fantasia sul colle Aventino, in piazza dei Cavalieri di Malta, dobbiamo una delle immagini più sorprendenti della cupola: Piranesi venne incaricato di ristrutturare l'edificio del Priorato dei Cavalieri e non mancò di inserire nella preziosa facciata un cancello di metallo con una particolare serratura per il chiavistello.

 

benito mussolini

Accostando l'occhio a questa serratura, sullo sfondo di una cornice verde formata dalle piante del giardino del Priorato, si staglia per l'appunto la cupola di San Pietro. Per l'emozione di curiosi e turisti e il proliferare di fotomontaggi per mostrare al mondo la cupola di San Pietro dal buco della serratura.

 

Il nostro Claudio Guaitoli l'ha fotografata sul serio, ma potrà confermarvi che non è facile e ci è tornato tre volte. Perché il gioco di Piranesi era per l'occhio umano, non per altri obiettivi. Michelangelo ci avrebbe preso tutti per pazzi.

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