eliseo mattiacci

ELISEO FOREVER – SE NE VA CON I SUOI "PEZZI DI FERRO" ELISEO MATTIACCI: IL GRANDE ARTISTA AVEVA 78 ANNI ED È STATO PER PIÙ DI MEZZO SECOLO PROTAGONISTA ASSOLUTO E VISIONARIO DELL’ARTE CONCETTUALE - UN LUPO SOLITARIO, INSOFFERENTE ALLE REGOLE DEL SISTEMA DELL'ARTE FINO ALLO SDOGANAMENTO ALLA BIENNALE NEL 1972 – VIDEO

 

 

 

 

 

Chiara Gatti per “la Repubblica”

 

eliseo mattiacci 8

È stato l' artista della terra e, insieme, del cosmo. Un esploratore dal fascino ipnotico come le antenne che ha steso verso il cielo o i sestanti aperti sui colli per misurare i moti dell' universo. Eliseo Mattiacci si è spento a Fossombrone la notte tra domenica e lundì, dopo una lunga malattia. Aveva 78 anni e per mezzo secolo è stato protagonista visionario, intenso e anche sfuggente della ricerca concettuale dal secondo dopoguerra in avanti.

 

il tubo di eliseo mattiacci

Nato a Cagli, classe 1940, si aggiudicò giovanissimo il primo premio in una collettiva di autori emergenti alla Galleria nazionale d' arte moderna, allora diretta da Palma Bucarelli, dove attirò l' attenzione della giuria con l' opera Uomo meccanico, scultura totemica fatta di ferro e materiali di recupero. Giunto a Roma in pianta stabile, frequentò subito i cenacoli che stavano animando la stagione delle neo-avanguardie in Italia: dalla galleria La Tartaruga di Plinio de Martiis, crocevia di nuovi talenti in cui srotolò il famoso tubone giallo fluo, all' Attico di Sargentini, mitico garage di via Beccaria, inaugurato nel 1969 da Kounellis coi dodici cavalli esposti vivi come opere d' arte "ready made".

 

eliseo mattiacci 4fabio sargentini

Due mesi dopo, nello spirito sperimentale del luogo, Mattiacci attraversò i locali a bordo di un rullo compressore impegnato a schiacciare sabbia e bitume per formare una scia grafica sul pavimento, tappa epocale nel percorso di revisione dei linguaggi dell' arte. Dietro il suo casco di capelli vaporosi, sigaro in bocca e parole misurate, preferì però mantenere la sua autonomia rispetto ai gruppi costituiti.

eliseo mattiacci 7eliseo mattiacci 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un lupo solitario, insofferente alle regole del sistema. Le gabbie della storia lo classificano come un maestro dell' arte povera, anche se nel 1968 declinò l' invito alla celebre mostra "Arte povera + Azioni povere" promossa negli Arsenali di Amalfi da Marcello e Lia Rumma, già collezionisti lungimiranti, e affidata alle cure di un ventottenne Germano Celant, che sancì allora la nascita del movimento di punta del secondo Novecento italiano.

 

i cavalli di kounellis all'attico di sargentini

Mattiacci mantenne un rapporto autentico coi colleghi della pattuglia poverista e con Celant (curò la monografia del 2013 per la Fondazione Pescheria di Pesaro), ma difendendo ostinatamente il suo spazio vitale. Sdoganato a livello internazionale dalla Biennale del 1972, imboccò un iter di crescita che, dopo le performance degli anni Settanta influenzate dagli esercizi della body art, lo rivide in Laguna nel 1988 con una sala personale punteggiata di nuove riflessioni sui temi del magnetismo o della scossa che agita ogni materia inerte.

eliseo mattiacci

 

«Si sente l' energia!» ripeteva come un mantra mentre assemblava elementi diversi a caccia di un dinamismo insito nelle cose, di scuola futurista. Non a caso nel 2016 espose al Mart di Rovereto in parallelo con un omaggio a Boccioni.

colpo di gong eliseo mattiacci

 

eliseo mattiacci 9

Dal primo Parafulmine in filo spinato, gomitolo aguzzo di tensioni in potenza, avanti fino ai dischi puntellati come parabole per captare messaggi siderali, la sua grande ossessione fu quella di misurarsi con l' infinito e l' ignoto. Pativa l' ansia dell' uomo di varcare i confini del visibile. «Vorrei lanciare una scultura nello spazio. Sarebbe bello sapere che lassù orbita una mia forma spaziale» confessò negli anni della maturità.

plinio de martiis

 

Prima lui, Alberto Giacometti aveva immaginato di seppellire un bronzo e lasciarlo riemerge dopo secoli. La prospettiva di Mattioni non era più archeologica, ma astronomica. Uomo delle stelle, forgiò nel metallo strumenti per dialogare con l' universo che avessero forme arcaiche, come segnali di civiltà primigenie spinti verso il creato. «Dall' età del ferro al Tremila...» era l' arco di tempo che voleva abbracciare con le sue sonde dai volumi monumentali issate in una serie di mostre memorabili curate, fra i tanti, da Bruno Corà o Fabrizio D' Amico, e raccolte poi nell' ultima, importante antologica l' anno scorso al Forte Belvedere di Firenze. I funerali si terranno domani alle 16.30 nel Duomo di Cagli.

eliseo mattiacci 10Eliseo Mattiacci , ph Abate eliseo mattiacci 6eliseo mattiacci rifarsieliseo mattiacci parafulmineeliseo mattiacci 2mostra gong eliseo mattiaccieliseo mattiacci, molo di ponente, pesaro ph michele alberto serenieliseo mattiacci 5eliseo mattiacci esplorazione magneticaeliseo mattiacci segno australeeliseo mattiacci locomotivaeliseo mattiacci al marti cavalli di kounellis attico di sargentini

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?