john baldessari

‘’NON FARÒ PIÙ ARTE NOIOSA’’ - UNA FRASE CHE JOHN BALDESSARI NON HA MAI TRADITO. CONSIDERATO IL PADRE DELL'ARTE CONCETTUALE, NEL 1970 ORGANIZZA IL "CREAMATION PROJECT", UN ROGO DI TUTTE LE SUE OPERE CREATE DAL 1953 AL 1966. CON LE CENERI CREA DEI BISCOTTI CHE POI VENGONO ADDIRITTURA MOSTRATI AL MOMA - SI PARAGONAVA A UNO SCRITTORE DI GIALLI CHE USA UN LINGUAGGIO SEMPLICE PER COSTRUIRE UN PERCORSO MISTERIOSO

Francesco Bonami per “la Repubblica”

John Baldessari

 

Non farò più arte noiosa. Una frase che John Baldessari, artista americano morto nella notte tra sabato e domenica a 88 anni a Venice in California, fece scrivere nel 1971 agli studenti del Nova Scotia College di Arte e Design e appendere nella galleria dell' università che non aveva avuto abbastanza soldi per portare lì le sue opere.

 

Una frase che oggi andrebbe fatta scrivere a tantissimi artisti. Baldessari nel corso della sua lunghissima carriera non ha mai tradito questo proposito. Cosa strana per un artista che è considerato come il padre dell' arte Concettuale suo malgrado.

John Baldessari

 

Nato, nonostante il nome pomposo, nella sconosciuta National City in California, Baldessari si dedica all' arte per passione e non per carriera, immaginando la sua vita come insegnante di educazione artistica che lavora alla propria arte il fine settimana. Non immaginava che sarebbe diventato uno dei più famosi ed influenti artisti contemporanei con più di duecento mostre fatte in giro per il mondo, Leone D' Oro alla carriera nel 2009 alla Biennale di Venezia dove trasformò la facciata del padiglione centrale ai Giardini in una sorta di villa di Malibù.

John Baldessari

 

A National City la definizione di "arte concettuale" nessuno l' ha mai sentita e lui in quel posto ai confini del mondo si sente libero di fare tutto quello che vuole senza che nessuno lo possa giudicare. Nel 1970 organizza il "Creamation Project", un rogo di tutte le sue opere d' arte create dal 1953 al 1966. Con le ceneri crea dei biscotti che poi vengono addirittura mostrati lo stesso anno al Moma nella mostra "Information".

 

John Baldessari

Nonostante l' appellativo di "concettuale" Baldessari ha sempre tentato di creare arte che fosse al tempo stesso complessa ma anche immediatamente comprensibile. Si paragonava a uno scrittore di gialli che usa un linguaggio semplice per costruire un percorso misterioso. Dopo aver bruciato la sua arte si dedicò a una riflessione sulla pittura con una serie di tele dove dipingeva frasi del tipo "Examining Pictures" o ancora più semplice "What is a painting?" Cosa è un dipinto.

 

John Baldessari

Su questa tela aveva anche scritto qualcosa che non dovrebbe forse essere mai dimenticato, oltre al non fare più arte che annoi: «L' arte è una creazione fatta per l' occhio e può solo fare allusioni alle parole ». Insomma per Baldessari l' arte è qualcosa che si deve prima di tutto vedere. Ultimo esemplare di una specie a questo punto estinta Baldessari è stato prima un grande insegnante di arte che un grande artista. Dalle sue classi alla mitica università di CalArts a Los Angeles sono usciti tantissimi artisti poi diventati famosi, da David Salle a Mike Kelly a Matt Mullican solo per citarne alcuni.

John Baldessari

 

Più che un insegnante però si considerava un medico della mutua per l' arte. Gli studenti gli portavano il loro lavoro malato e lui provava a capire cosa c' era che non funzionava e dava consigli su come guarirlo. Trovare oggi un artista della sua statura nelle scuole d' arte in giro per il mondo è praticamente impossibile. La carriera, il mercato e la visibilità vengono per un' artista sempre prima dell' insegnamento.

 

John Baldessari

Un gigante era comunque anche fisicamente, alto più di due metri, sembrava un bonario Yeti del mondo dell' arte, un personaggio uscito dal Muppet Show o da Star Wars . Amava sempre attingere da mondi diversi compreso quello della televisione o degli emoji. Per paura di essere noioso si annoiava presto di quello che faceva. Ma anche la televisione lo prendeva in prestito, nel 2018 il suo personaggio fece un' apparizione in un episodio del cartone animato dei Simpson.

 

John Baldessari

Gli piaceva mescolare pratiche creative diverse. Ad esempio quelle dell' arte e della moda nella mostra "Giacometti Variations" a Milano del 2010 alla Fondazione Prada dove aveva ricreato delle figure ispirate alle sculture dell' artista svizzero alte oltre quattro metri, forse per sentirsi più a suo agio con la propria scala, che indossavano abiti disegnati da lui.

John Baldessari

 

Amava usare l' umorismo come un grande attore comico ma non gli piaceva l' idea che la sua arte potesse essere considerata semplicemente "buffa". Per lui il vero umorismo era profondo non superficialmente ridicolo. John Baldessari non ha mai voluto essere imprigionato in uno stile o in un marchio di fabbrica. Per evitarlo sperimentava sempre cambiando strada e non temendo di fare errori, avventurandosi persino nel mondo delle App e creandone una interattiva dove chi la scaricava sul suo iPhone poteva costruirsi la propria natura morta olandese e condividerla con gli amici.

John Baldessari

 

John Baldessari

Il grande gallerista Leo Castelli disse che gli artisti si dividono in due categorie, quelli che dicono sempre no e quelli che dicono sempre si. Baldessari apparteneva a questi ultimi non tirandosi mai indietro davanti alle offerte di progetti e di mostre. La generosità faceva parte della sua natura.

 

Alla domanda che cosa è l' arte non sapeva rispondere. Sapeva però bene che l' arte non si può mai veramente insegnare. Un bravo insegnante, diceva, può solo creare le condizioni dove, se c' è, un artista possa sbocciare.

John BaldessariLarchitetto e artista concettuale John Baldessari John BaldessariJohn BaldessariJohn BaldessariJohn BaldessariJohn BaldessariJohn Baldessari

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...