collezione torlonia palazzo caffarelli

MARMI TORLONIA, E’ LA VOLTA BUONA? A ROMA RIAPRE LA MOSTRA, CHIUSA PER LA PANDEMIA, A VILLA CAFFARELLI CON 91 STATUE DELLA PIÙ IMPORTANTE RACCOLTA DI ANTICHITÀ PRIVATA DEL MONDO. I TESORI PRESTO LASCERANNO IL CAMPIDOGLIO PER IL LOUVRE E IL GETTY DI LOS ANGELES. LE ALTRE 527 STATUE, RIMARRANNO NEGLI UMIDI GARAGE DI VIA DELLA LUNGARA SGARBI: “LO STATO LE COMPRI A 250 MILIONI” – LA MALEDIZIONE CHE GRAVA SULLA COLLEZIONE

https://m.dagospia.com/maledetta-collezione-torlonia-a-causa-del-coronavirus-salta-la-presentazione-del-4-aprile-a-palazzo-231952

 

 

Pasquale Chessa per il Messaggero

 

marmi Torlonia

Quella luce culturale che la pandemia ha spento rigettando nel buio i Marmi Torlonia, con la riapertura dei musei illumina di nuovo la mostra pensata da Salvatore Settis, gran maestro dell' archeologia spettacolo, nel pianterreno di Villa Caffarelli a Roma (è in cartellone fino al 29 giugno). Non sarà per molto, però. Presto le 91 statue, un po' sbiancate dal restauro che ha eliminato la patina antica, lasceranno il Campidoglio per il Louvre di Parigi e poi, dopo aver attraversato l' Atlantico e gli Stati Uniti, approderanno sul Pacifico nelle lussuose sale del Paul Getty Museum di Los Angeles.

 

Seppur provvisoriamente, sarà così smembrata la più grande collezione privata di antiche statue romane, 618 in tutto, raccolta nella seconda metà dell' Ottocento da Alessandro Torlonia, l' homme á l' argent citato da Stendhal, «quer prencipe che spenne li mijoni» per Gioacchino Belli.

 

marmi Torlonia

Le altre 527 statue, rimarranno infatti negli umidi garage di via della Lungara, quasi abbandonate là dove le aveva accatastate l' ultimo dei principi Torlonia, anche lui Alessandro, che negli Anni Sessanta aveva trasformato il Museo ereditato dal suo avo, con la scusa di restaurare il tetto, in più di novanta appartamenti di pregio. Nel catalogo di Settis la vicenda è rimossa, quindi censurata.

 

LE IMMAGINI Verso la fine degli Anni Settanta, mentre infuriava la polemica sulla speculazione Torlonia, e dalle colonne del Corriere se ne chiedeva l' esproprio, sono riuscito a fotografare la collezione nascosta per l' Espresso. Non fu semplice. Il principe, che aveva in gran dispetto i giornalisti, mi fece sapere che lui avrebbe trattato solo col principe Caracciolo.

marmi Torlonia

 

Proprietario del giornale, Carlo Caracciolo, non senza ironia, assolse a puntino il compito. Lo scoop ebbe risonanza internazionale. Giulio Carlo Argan, lo storico dell' arte allora sindaco di Roma, cercò di comprare la collezione. Nel tempo ci provò anche Silvio Berlusconi, primo ministro. E poi Vittorio Sgarbi quando era sottosegretario.

 

Dopo tanti insuccessi, grande è quindi il merito del ministro Dario Franceschini per essere riuscito a trovare un accordo con gli eredi Torlonia, con l' idea di restituire la collezione nella sua interezza al pubblico. La mostra di Villa Caffarelli, infatti, dovrebbe essere il primo passo di un progetto ambizioso che prevede la creazione di un nuovo museo. Ma sembra che i solai di Palazzo Silvestri Rivaldi, vicino al Colosseo, non siano adatti a sostenere il peso di seicento statue.

 

marmi Torlonia

L' importanza della Collezione Torlonia, non risiede infatti solo nel valore artistico dei singoli pezzi, seppure eccezionali come il bassorilievo che rappresenta il Porto di Traiano piuttosto che la monumentale Hestia (Vesta), ma invece nella sua natura storica di collezione, una «collezione di collezioni», nella quale confluiscono tante storie, storie del gusto e del potere, del mecenatismo e del restauro.

 

Figlio di Giovanni Torlonia, un parvenu fra la nobiltà papalina, nipote di Marin Tourlonias, il capostipite, arrivato a Roma nel 1750 al seguito di un prelato discacciato da Luigi XV, forse spia degli spagnoli, diventato presto Marino dopo aver aperto un negozio di tessuti e un piccolo banco di pegni a piazza di Spagna, Alessandro Torlonia nobilitato principe, con la sua raccolta di marmi romani ha tramandato non solo la sua immagine di banchiere del papa, ma anche la sua straordinaria figura di valente collezionista.

invito alla danza fond torlonia ph lorenzo de masi.

 

LE CONDIZIONI Le foto pubblicate dall' Espresso nel gennaio 1979, che tramandano lo stato deplorevole della collezione allora, trovano conferma nelle foto realizzate dai Beni culturali che vediamo nel servizio di John Pedeferri, in onda oggi e domani su Skytg24, che riapre la polemica sui marmi Torlonia. In un esaustivo podcast (Trafug' arte) che si può ascoltare sul sito Skytg24.it, preoccupa la testimonianza della senatrice Margherita Corrado, transfuga Cinquestelle, che sull' affare Torlonia ha già firmato due puntute interrogazioni:

 

marmi torlonia

«Si parla con un' insistenza di un tour mondiale della mostra, trattata come un pacco postale, invece che delle sole due sedi selezionate all' inizio, peraltro entrambe discutibili, sul piano dell' opportunità, trattandosi del Louvre che non presta i suoi capolavori all' Italia e fino al 97 acquistava anche sul mercato illegale e del Getty Museum che in anni recentissimi ha brigato per acquistare ed esportare negli Usa parte della collezione Torlonia». Secondo lo storico Vittorio Sgarbi, per salvare la collezione la soluzione è lapalissiana: «Lo Stato deve dire ai Torlonia: preso atto della vostra disponibilità, compro tutto...sarebbe l' unica soluzione... per una somma che potrebbe aggirarsi sui 250 milioni di euro». Già, è ancora un affare di «mijoni», come aveva capito il Belli.

vittorio sgarbi foto di bacco (1)coll torlonia5 busto fondtorlonia ph lorenzo de masiI MARMI DELLA COLLEZIONE TORLONIA fanciulla torlonia ritrovata a vulcimarmi della collezione torloniaI MARMI DELLA COLLEZIONE TORLONIA collezione torlonia palazzo caffarelliI MARMI DELLA COLLEZIONE TORLONIAcoll torlonia tazza cesi fondtorlonia ph lorenzo de masi7 gruppo con guerriero fond torlonia ph de masicoll torlonia fond torlonia ph lorenzo de masicoll torlonia gruppo fondazione torlonia ph lorenzo de masi

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...