2023riello2909

QUANDO LA BORGHESIA EUROPEA SCOPRÌ IL COLORE – ANTONIO RIELLO IN MISSIONE A OXFORD PER LA MOSTRA “COLOURS REVOLUTION”, ALL’ASHMOLEAN MUSEUM OF ART AND ARCHEOLOGY: “A DISPETTO DELLA DICHIARATA PREFERENZA DELLA MORALE DEL TEMPO PER IL NERO E IL GRIGIO, IN QUEI DECENNI PER IL GUARDAROBA DELLA BORGHESIA ARRIVA FINALMENTE L'ORA DEL COLORE. RAPIDAMENTE LE INDUSTRIE SI BUTTARONO A CAPOFITTO SUI COLORANTI SINTETICI” – LA SVOLTA NELL’ARTE E LA COLORAZIONE MAGENTA, COSÌ BATTEZZATA COME OMAGGIO ALLA CITTÀ  TEATRO DELLA BATTAGLIA DELLA SECONDA GUERRA D’INDIPENDENZA ITALIANA…

COLOUR REVOLUTION

Victorian Art, Fashion & Design

fino al 18 Febbraio 2024

Ashmolean Museum

Beaumont Street, Oxford OX1 2PH

 

Antonio Riello per Dagospia

 

magenta riello

Si tende a considerare che in Gran Bretagna la cosiddetta età vittoriana (1837-1901) sia stata un nido di moralismo ipocrita farcito di convenzioni borghesi. Questa valutazione comunque rimane abbastanza corretta. Come corollario parrebbe dunque legittimo pensare a questo periodo come ad una lunga avventura parecchio noiosa e piuttosto incolore (per meglio dire dominata dal Bianco-e-Nero: il bianco delle biancheria e il nero degli abiti e del fumo; è noto che i colori sgargianti possono essere considerati una forma di tentazione).

 

COLOURS REVOLUTION, in corso ad Oxford e curata da Matthew Winterbottom, ha la (riuscita) missione di ridimensionare l'assunto che per tutti i vittoriani il colore fosse solo e semplicemente "l'anticamera del peccato".

 

L'Ashmolean Museum of Art and Archeology di Oxford, che appunto ospita questa mostra  ha radici antichissime (1683) e ha incorporato, nel corso della sua storia, svariate collezioni.

 

ashmolean museum

In pratica attualmente è un felice incrocio tra la National Gallery, il British Museum e il Victoria and Albert Museum, ovvero: Archeologia, Arte e Arti applicate. Destinazione comunque fascinosa e imperdibile (non fosse altro che per la stupefacente "Caccia Notturna" (1470) di Paolo Uccello che vi è custodita) che vanta una nobile e comprovata vocazione per raccontare la Storia anche - e soprattutto - attraverso oggetti e manufatti ordinari.

 

catalogo colour revolution

I 140 oggetti che compongono l'esposizione (c'è, in ogni caso, anche il celeberrimo vestito da lutto - tutto nero - della Regina Vittoria) descrivono in effetti un ambiente cromatico diverso da quello che ci si potrebbe aspettare.

 

Il fatto cruciale è che siamo nella seconda fase della Rivoluzione Industriale (segnata da un forte sviluppo della Chimica) e si scopre che dagli scarti del carbon fossile (all'epoca in grande auge) si poteva estrarre l'Anilina. Una molecola (assai economica) che diventa la madre di molti coloranti artificiali per tingere i tessuti. Stiamo parlando, in questo caso, inizialmente della gamma dei rossi, dal rosa al viola (in qualche anno seguiranno anche nuovi/artificiali tipi di verde).

 

E' William Henry Perkin (1838-1907) che sintetizza per primo nel 1856 il "Rosso Malva". Seguiranno a breve molti altri pigmenti e grazie alla scoperta della Alizarina anche la stampa su carta ne beneficerà (a cominciare dai francobolli). Curiosamente, la colorazione "Magenta" (termine come è noto in uso corrente nel sistema di stampa CMYK) viene così battezzata come richiamo/omaggio alla città dove si svolse una delle più sanguinose battaglie della Seconda Guerra di Indipendenza Italiana (1859).

 

dichess louises queen zenobia fancy dress 1897

Grande enfasi venne data a queste scoperte durante la Grande Esposizione Universale  di Londra del 1862, dove la meraviglia suscitata dalle nuove vibrazioni cromatiche fu enorme. Si parla di tinture industriali finalmente stabili, brillanti ed accessibili. Infatti prima di queste scoperte i pochi coloranti naturali davvero efficienti erano molto rari (costosi) e quindi riservati a Re, Papi, Imperatori, ovvero costituivano degli eclatanti "Simboli di Privilegio".

 

Quelli economici che la Natura metteva a disposizione erano invece scadenti e soprattutto incapaci di durare nel tempo (con i lavaggi diventavano rapidamente di un incerto grigio-marroncino  o sbiadivano fino a scomparire). Insomma, a dispetto della dichiarata preferenza della morale del tempo per il nero e il grigio, in quei decenni per il guardaroba della consolidata borghesia europea arriva finalmente l'ora del colore.

 

jane morriss jewel casket by dg rosetti e elizabeth siddal 1859

La Moda quindi entra, in questi anni, in una delle tappe decisive della propria storia. Rapidamente le industrie si buttarono a capofitto sui coloranti sintetici non solo per quanto riguarda le stoffe ma anche per l'oggettistica (soprattutto la Gioielleria di pregio) e l'arredamento (nasce la grande stagione borghese delle "carte da parati").

 

Molti sono i reperti - alcuni davvero impressionanti - che in mostra lo certificano. Perfino gli spettacoli al famoso Folies Bergère di Parigi furono rinnovati da una folata di cromatica novità: l'americana Loïe Fuller presentò per la prima volta nel 1892 proprio in questo locale - e con enorme successo - la sua coloratissima performance "Serpentine Dance".

Il mondo dell'Arte ne ebbe insomma grande vantaggio.

 

yellow book cover

Le nuove tinte - disponibili anche nei nuovi pratici tubetti in stagno - diedero sensazionali (ed insperati) gradi di libertà all'espressione pittorica. I colori cosiddetti "innaturali" causarono grandi dibattiti (e polemiche) nel Regno unito del tempo. John Ruskin (il guru culturale dell'età vittoriana) era contrario al loro uso (...."diavolerie moderne").

 

Il considerato pittore Abbot McNeil Whistler invece ne era assolutamente entusiasta. William Morris era scettico ma anche affascinato. Pittori definiti come "decadenti", quali Ramon Casas, ne fecero la propria cifra (un suo bel quadro del 1899 è in esposizione). Nel frattempo, grazie alle nuove tecnologie industriali, il Giallo venne adottato come colore della trasgressività (un tipo di colore che prima era difficilmente stampabile con successo).

 

La pubblicazione del celebre The Yellow Book (1894) rappresentò per la cultura britannica un punto fermo, dove i valori vittoriani venivano scardinati e sostituiti da una Modernità decisamente novecentesca. Nella lingua inglese il termine Giallo esprime ancora, in qualche modo, temi licenziosi e legati ad una certa ambiguità morale (a differenza che in Italia dove viene generalmente associato a storie di indagini su omicidi e sparizioni).

ramon casas oil on canvas 1899

L'Ashmolean Museum mette bene in evidenza anche il "lato oscuro" della rivoluzione cromatica: la tossicità non trascurabile di questi composti chimici procurò enormi danni sia a chi lavorava nelle fabbriche che li producevano sia alle persone, soprattutto donne, che ne erano i fruitori.

 

Molti abiti colorati creavano grossi problemi cutanei (e non solo). Grandi danni furono comunque causati anche dalle carte da parati, i cui composti coloranti impiegavano importanti quantità di Arsenico. L'intossicazione da Arsenico ed Anilina era di fatto endemica negli ambienti domestici dell'epoca.

 

sophie anderson portrait

Forse l'unica nota carente di una mostra certamente molto bella e informativa  è una certa autoreferenzialità nazionalistica, ovvero la mancanza di sostanziali riferimenti a quanto succedeva in quegli stessi anche anni in Francia e in particolare in Germania. L'industria dei coloranti, storicamente parlando, fu in effetti più una faccenda tedesca che britannica. 

Per chi volesse saperne di più vale la pena di segnalare (a parte ovviamente le dottissime ricerche del super-specialista francese Michel Pastoureau) tre bei libri: "Colore, una biografia" di Philip Ball, "Storia dei Colori" di Manlio Brusatin e soprattutto il magnifico "Cromorama" di Riccardo Falcinelli.

 

 

 

 

 

shawl presented to queen victoria kasmir pashmina wool silk 1870 womens boots england blue satin over linen 1870 the yellow girl poster for today magazine dudley hardy venice from the porch of madonna della salute j turner coloured riello

 

 

 

 

kate dyes colours colour revolution 03lady dressanilines viewstudy of a kingfisher john ruskin 1871 queen victorias mourning dress. 1898whistlers paint tubes 1880 colours revolution 01 british porcelain 1872 the pipe bearer john frederick lewis 1868 colours revolution 04

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...