preistoria cure

CURE PREISTORICHE – QUALI RIMEDI C'ERANO PER FERITE E MALANNI NELLA PREISTORIA? LA STORIA ANTICHISSIMA CHE LEGA MONDO NATURALE, INTUIZIONE UMANA E MAGIA È RACCONTATA DALLA MOSTRA "LE PIANTE E L’UOMO" AL MUSEO DELLE CIVILTÀ DI ROMA – "L’UOMO SI OCCUPAVA DELLA CACCIA, MA LE DONNE ERA FONDAMENTALI: RACCOGLIEVANO FRUTTI ED ERBE IMPARANDO A RICONOSCERE QUELLI VELENOSI…"

Andrea Cionci per "www.lastampa.it"

 

preistoria 5

Fin dalla Preistoria, l’uomo ha avuto la necessità di trovare rimedi per curare ferite e malattie. In questo è stato guidato dalla sua facoltà istintiva a scoprire le proprietà utili, curative e alimentari delle piante, un po’ come gli animali.

 

La storia antichissima che lega mondo naturale, intuizione umana e magia è oggi raccontata dalla mostra «Le piante e l’uomo» curata da Paolo Maria Guarrera e allestita presso il Museo delle Civiltà (arti e tradizioni popolari) di Roma (dal 21 dicembre 2018, al 21 aprile 2019).

 

preistoria 4

Uno dei problemi più importanti per l’uomo preistorico era individuare quali piante potessero essere commestibili e quali velenose. Per questo si osservavano gli animali e talvolta si somministrava loro le piante di cui si voleva vedere l’effetto.

 

«In quest’opera di “ricerca” delle proprietà vegetali» spiega il direttore del Museo, Filippo Maria Gambari - «le donne ricoprivano un ruolo di primo piano. Mentre infatti l’uomo si occupava della caccia, esse erano dedite alla raccolta di frutti ed erbe spontanei. Furono anche le prime a coltivare i semi dando poi avvio all’agricoltura. Questa loro attività faceva sì che nelle comunità nascesse e si affermasse la figura della “donna di medicina” che, di solito anziana, sopravvissuta a molti parti, ricopriva il ruolo di sciamana”.

 

preistoria 3

Il fatto che per due milioni e mezzo di anni il mondo sia andato avanti con questa divisione dei compiti, è anche all’origine delle differenti abilità e propensioni tra il cervello maschile e quello femminile. Ancor oggi le donne possiedono dei recettori nueronali che consentono loro di distinguere meglio i colori e di individuare con più attenzione dettagli che all’uomo solitamente sfuggono.

 

Tra l’altro, quasi sempre l’attività di raccolta dei vegetali doveva essere condotta insieme ad altre incombenze, riguardanti la cura dei bambini e dell’abitazione, ecco perché si parla della famosa capacità “multitasking” della donna. Viceversa, il maschio grazie alla caccia, ha sviluppato una particolare capacità di concentrazione che gli consente di focalizzare tutta la propria attenzione su un solo obiettivo, escludendo tutto il resto, come poteva essere richiesto all’epoca, dalla ricerca di un odore, di una traccia della fuga di un animale.

preistoria 6

 

Grazie alle acute capacità di osservazione, le donne di medicina avevano quindi compreso come alcune erbe avessero il potere, ad esempio, di favorire la cicatrizzazione delle ferite. Tra queste, la Consolida Maggiore, come venne poi chiamata da Plinio il Vecchio.

 

Questa pianta, ancora oggi, in certe zone vieneusata dalla medicina popolare per le sue proprietà vulnerarie (guarisce le ferite); pare inoltre che stimoli la formazione del callo osseo in caso di fratture. Sembra che il sollievo e la guarigione siano dati da una sostanza chiamata allantoina, usata, in sintesi chimica, anche dall’industria farmaceutica per gli stessi scopi.

 

preistoria 2

Si ricordi poi il Luppolo che ha delle proprietà antidolorifiche tanto che si dice che chi soffre di artrosi, tragga qualche giovamento dal bere birra.

 

Le proprietà vermifughe dell’aglio erano, poi, ben note. La parassitosi intestinale che oggi risulta appena un lieve e frequente inconveniente «scolastico», costituiva nei tempi arcaici una delle più diffuse cause di deperimento e morte dei bambini che, sempre a contatto con il terreno facilmente ingerivano uova di ossiuri e altri vermi.

 

preistoria 16

Un altro rimedio usato nelle comunità preistoriche era il papavero, i cui semi venivano impiegati per facilitare il sonno. Dopotutto, da questa pianta si estrae l’oppio e se ne distilla la morfina.

 

Vi era poi tutta una serie di foglie e muschi applicati come bendaggi, spesso in associazione con delle muffe particolari dall’azione antibiotica. Per quanto solo alla fine dell’800 il medico molisano Vincenzo Tiberio avesse studiato e dimostrato il potere antibiotico delle muffe - anticipando di 35 anni le scoperte di Fleming sulla penicillina - nella medicina popolare è sopravvissuto quest’uso per centinaia di migliaia di anni.

preistoria 15

 

Non a caso, un proverbio piemontese recita: «La ragazza che mangia il pan muffì, la vien più bella dì per dì (la ragazza che mangia il pane ammuffito diventa più bella di giorno in giorno)». Si era notato che mangiare il pane di segale muffito potesse portare, ad esempio, dei benefici a livello dermatologico.

 

Anche nelle mummie egiziane sono state trovate tracce di questi antibiotici primordiali. Naturalmente, erano da preferirsi le muffe createsi su cereali o vegetali, non certo quelle che si formavano sulla carne, che, in quanto contenenti cadaverina, sono velenose.

 

preistoria 14

Uno dei proto-farmaci più straordinari fu la corteccia del salice: essa è ricca di salicina, sostanza che svolge attività analgesiche, antinfiammatorie e antipiretiche tramite l’inibizione di un enzima responsabile dell’insorgenza di infiammazione, febbre e dolore. I nostri progenitori, specie quelli dell’Europa centro-settentrionale, erano soliti mettere a macerare nell’aceto di mele la grigia scorza di questo albero ottenendo una sorta di aspirina ante litteram, che è per l’appunto acido acetil-salicilico.

preistoria 13

 

Per comprendere la messa a punto di questi rimedi, bisogna immaginare l’esperienza stratificata di decine di migliaia di generazioni che ha prodotto una forma «darwiniana» di sperimentazione che l’uomo moderno non può concepire.

Nella più completa ignoranza della chimica, l’uomo preistorico attribuiva tali proprietà alla magia, come è comprensibile.

 

Non a caso, le arpe dei Celti erano di legno di salice, che si riteneva fosse un materiale magico utile per collegarsi alle divinità apollinee del loro pantheon.

 

preistoria 11

«A tal proposito, – spiega il direttore Gambari – sono significativi i tatuaggi che sono stati ritrovati sulla pelle dell’Uomo del Similaun, mummia risalente a 5000 anni fa, ritrovata sul ghiacciaio omonimo al confine tra Italia e Austria. L’analisi osteologica su Oetzy ha dimostrato che l’uomo soffriva di osteoartrosi.

 

Proprio nei punti che dovevano essere dolenti per il soggetto, sono ancora visibili tatuaggi realizzati con magnetite, un materiale che per le sue proprietà poteva realmente dargli sollievo. Basti pensare a quanto oggi avviene con i cerotti magnetici studiati appositamente per lenire i sintomi di questa patologia. Tuttavia è probabile che l’Uomo del Similaun attribuisse la sua guarigione più ai simboli magici che non al materiale con cui era stata dipinta la sua pelle».

preistoria 10

 

Di queste eredità magiche sopravvivono ancor oggi alcuni lacerti. Ad esempio, l’usanza di baciarsi sotto al vischio a Capodanno, deriva dalla credenza antichissima per cui questa pianta, crescendo sugli alberi morti, fosse capace di rigenerare e donare nuova vita.

 

Anche le fiabe in cui la principessa bacia il rospo e lo fa diventare principe derivano dai reali effetti allucinogeni che l’essudato della pelle del rospo produce. Da sempre ritenuto animale magico, non è infrequente trovarlo nelle tombe antiche e, immancabilmente, nei ricettari stregoneschi.

 

preistoria 1

La palma della curiosità spetta però alla leggenda secondo cui Babbo natale viaggia su una slitta volante trainata da renne. Questo si spiega con il fatto che, ancora in area celtica, gli sciamani fossero soliti assumere, durante la festività di Yule, coincidente col solstizio d’inverno, delle sostanze psicotrope che facilitassero i loro contatti col divino. Tra queste, vi era l’urina di renna: il cervide, cibandosi del fungo Amanita muscaria – velenoso per l’uomo – ne filtrava e concentrava con l’urina il solo alcaloide allucinogeno (il muscimolo) eliminando la tossicità del fungo.

consolida maggiore

 

Fra le allucinazioni più frequenti durante questo rito vi era quella appunto in cui le renne cominciavano a volare tutt’ intorno, anche perché gli stessi quadrupedi, sotto l’effetto dell’Amanita, sono soliti darsi a galoppate e corse pazze senza scopo apparente.

 

 

preistoria 7preistoria 12preistoria 9preistoria 8amanita muscaria

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?