protesi seno

DONNE, ATTENTE A INGRANARE LA QUINTA - LA FRANCIA RITIRA DAL COMMERCIO A TITOLO PRECAUZIONALE TREDICI MODELLI DI IMPIANTI DI PROTESI AL SENO, DI SEI DIVERSI PRODUTTORI, PERCHÉ POTREBBERO CAUSARE UNA RARA FORMA DI LINFOMA: SI TRATTA DI QUASI IL 30% DI TUTTE LE PROTESI UTILIZZATE -  E IN ITALIA…

Luisiana Gaita per "www.ilfattoquotidiano.it"

 

protesi seno

La Francia ritira dal commercio a titolo precauzionale tredici modelli di impianti di protesi al seno, di sei diversi produttori, perché potrebbero causare una rara forma di tumore e, in Italia, il ministro della Salute Giulia Grillo chiede in merito un parere urgente al Consiglio superiore di Sanità.

 

Già nei giorni scorsi il programma “Report” della Rai era venuto in possesso di una lettera nella quale si anticipava che l’Ansm, l’agenzia sanitaria francese per la sicurezza dei prodotti medici, aveva deciso di vietare tutti i modelli di protesi mammarie a superficie macro-testurizzata e in poliuretano.

 

protesi seno 6

Secondo recenti studi scientifici, infatti, queste protesi sarebbero associate a una rara forma di linfoma, l’Alcl. Poi l’ufficialità. Che fa seguito a quanto accaduto a dicembre 2018, quando era state ritirate dal mercato europeo le protesi al seno testurizzate (cioè con la superficie ruvida) potenzialmente cancerogene dell’azienda irlandese Allergan, tuttora oggetto di accertamenti da parte delle autorità sanitarie.

 

protesi seno 5

Da gennaio 2019, Toscana, Liguria e Trentino Alto Adige hanno programmato verifiche dei dispositivi già impiantati nelle pazienti e a febbraio il Codacons aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Torino sul caso.

 

LA FRANCIA RITIRA TREDICI MODELLI DI IMPIANTI – Ora l’Ansm ritira dal mercato francese, nel dettaglio, un tipo di impianto di protesi mammarie macrotesturizzate e degli impianti mammari con superficie ricoperta da poliuritene, per “ridurre l’esposizione delle donne al rischio di Linfoma Anaplastico a Grandi Cellule (ALCL), che resta un rischio raro ma grave”. 

protesi seno 3

 

Questi modelli rappresentano quasi il 30% di tutte le protesi utilizzate. Il linfoma ALCL diagnosticato in pazienti portatori di protesi mammarie per ragioni estetiche o ricostruttive, è una rara forma di neoplasia a prognosi favorevole se diagnosticato precocemente.

 

Come sottolinea l’agenzia sul proprio sito, al momento non si raccomanda l’espianto preventivo per le donne a cui sono stati impiantati questi modelli di protesi, ma per loro è stato attivato un numero verde e, in caso di dubbi o anomalie, sono invitate a consultare un medico. La misura decisa dall’Ansm, che avrà effetto dal 5 aprile, prevede il divieto di immissione sul mercato, di distribuzione e utilizzo e il ritiro delle protesi attualmente in commercio.

 

protesi seno 2

IL MINISTRO GRILLO CHIEDE UN PARERE URGENTE –Il ministro della Salute Giulia Grillo ha così chiesto un parere urgente al Consiglio superiore di sanità in merito al collegamento tra le “protesi mammarie a superficie testurizzata” e il rischio di sviluppare “il linfoma anaplastico”, anche per avviare eventuali iniziative nei confronti dei produttori dei dispositivi a rischio.

 

QUALCHE DATO – Stando ai dati del 2017 circa 400mila donne porterebbero questi impianti in tutta la Francia. Secondo quanto dichiara la stessa agenzia sanitaria dal 2011 a oggi sarebbero 59 casi dichiarati di Alcl, associati a tali impianti mammari. L’Ansm torna dunque a raccomandare l’utilizzo preferibilmente di impianti mammari di tipo liscio in chirurgia estetica o ricostruttiva.

protesi seno 4

 

In realtà è già da tempo che in Europa e Stati Uniti le autorità sanitarie stanno indagando sul collegamento tra alcune protesi e l’insorgenza della rara forma tumorale di linfoma non-Hodgkin che si sviluppa a carico del sistema immunitario.

 

IN ITALIA – È dal 2014 che il ministero della Salute italiano fa parte della task force internazionale che si sta occupando di monitorare i casi e indagare sui possibili collegamenti tra protesi e insorgenza del tumore. L’attività di vigilanza su questa tipologia di dispositivi è stata inoltre rafforzata con l’istituzione del registro nazionale delle protesi mammarie, attivo dal 25 marzo 2019. In Italia, sono 41 i casi segnalati alla Direzione generale dei dispositivi medici dal 2010 a marzo 2019 su un totale di circa 411mila protesi impiantate sul territorio nazionale negli ultimi 8 anni.

protesi seno 1

 

“A seguito delle attività di sensibilizzazione promosse sull’argomento dalla Direzione generale dei dispositivi medici – si legge sul sito del ministero – con il supporto e la collaborazione delle società scientifiche nazionali, si è rilevato un progressivo aumento del numero di casi diagnosticati, passando da un caso nel 2010 a 8 casi nel 2015”. L’incidenza nel 2015 è stata stimata in tre casi su 100mila pazienti impiantati. Il numero dei nuovi casi segnalati nel 2016, 2017 e 2018 si è mantenuto costante ogni anno, così come l’incidenza in Italia negli ultimi 4 anni.

PROTESI DIFETTOSE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”