long covid

E LI CHIAMANO GUARITI - CI SONO PERSONE DI CUI QUASI NESSUNO PARLA: GLI EX POSITIVI DIMESSI O CHE HANNO AVUTO TAMPONI NEGATIVI MA CONTINUANO AD ACCUSARE SINTOMI PESANTI A DISTANZA DI 10-12 SETTIMANE: AFFATICAMENTO, FIATO CORTO, DOLORI ARTICOLARI, TACHICARDIA, VUOTI DI MEMORIA, ANSIA, DEPRESSIONE - LO CHIAMANO "LONG COVID" E SOLO POCHI OSPEDALI SE NE OCCUPANO: "I SEGNI DELLA MALATTIA NON CI HANNO ABBANDONATO, IL SISTEMA SANITARIO SÌ"

Carla Massi per "Il Messaggero"

 

effetti da long covid

Sono più di due milioni e mezzo in Italia ma, incredibile, non riescono a farsi vedere e sentire. L'immenso frastuono della pandemia non lascia spazi per altre voci. Anche se arrivano dalle persone che sono state colpite dal Covid-19. Persone che si sono ammalate, forse ricoverate e poi dimesse una volta che i test hanno dato risultato negativo. Si potrebbe parlare di ex pazienti, di guariti. Loro, però, dicono che non è così. Perché anche a distanza di dieci-dodici settimane dagli ultimi esami devono ancora fare i conti con un rosario di sintomi.

 

Parliamo di affaticamento, fiato corto, dolori articolari, tachicardia, vuoti di memoria, perdita della concentrazione, ansia, depressione. Oggi, questi pazienti, vengono ufficialmente definiti Long Covid. «I segni della malattia non ci hanno abbandonato, il sistema sanitario sì», racconta Leila, amministratrice del gruppo Facebook Long Covid/COVID-19 Italia.

 

sintomi da long covid

IL SERVIZIO

È uno dei tanti gruppi social nati per riunire gli ex pazienti che, oltre l'infezione, hanno un dramma in comune: il non essere ascoltati e creduti. Piuttosto, spesso, accusati di esagerare.

 

Solo in pochi ospedali - in prima fila Toscana, Lombardia e Liguria ma non solo - si sta cominciando a pensare a questi nuovi pazienti. A creare degli ambulatori ad hoc con medici che sappiano seguirli. Al Policlinico Umberto I di Roma dai primi di febbraio è aperto un percorso di follow-up gratuito per pazienti pediatrici, che hanno avuto una infezione da Sars-CoV2, nell'ambulatorio di Pneumologia pediatrica diretto dal professor Fabio Midulla.

 

long covid

Nello stesso ospedale sono in programma corsi di aggiornamento sui Long Covid. Proprio per assicurare le giuste risposte e un monitoraggio multidisciplinare ai guariti è partito a Roma, al Policlinico Universitario Gemelli un servizio di Day hospital post-Covid. «Si tratta - spiega Francesco Landi, direttore dell'Unità complessa di Riabilitazione e Medicina Fisica del Policlinico Universitario Gemelli fra i responsabili del Day hospital - di un servizio dedicato ai pazienti che sono stati colpiti dal virus. Qui si ripete il tampone e si programmano varie visite specialistiche. E test come l'elettrocardiogramma, gli esami per valutare le condizioni di fegato e reni e la capillaroscopia per valutare la salute vascolare. Dopo due giorni, una visita pneumologica, una otorinolaringoiatrica per gusto e olfatto, una gastroenterologia e una oculistica. E non dobbiamo sottovalutare l'impatto psicologico».

 

con il long covid i sintomi non passano

L'Oms ha presentato un documento sul Long Covid (uno su dieci continua a non stare bene dopo oltre 12 settimane) nel quale spiega che la malattia può comprendere sintomi sovrapposti, tra cui dolore toracico e muscolare generalizzato, affaticamento, mancanza di respiro e disfunzione cognitiva, infiammazione persistente, trombosi, mal di testa, depressione, febbre ricorrente, perdita dell'olfatto.

 

Le parole del direttore dell'Organizzazione per l'Europa, Hans Kluge: «Oggi facciamo luce sul fatto che, in alcuni pazienti, la disabilità che segue l'infezione si protrae per mesi con gravi conseguenze sociali, economiche, di salute e sul lavoro. Il peso è reale e importante. Purtroppo, alcuni malati sono trattati con incredulità o mancanza di comprensione». Quindi, gli ex pazienti non esagerano.

 

LE FASI

covid sintomi

Michele Vitacca, direttore del Dipartimento Pneumologia Riabilitativa degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri di Pavia, spiega che la ripresa, nel post Covid, si basa su tre pilastri. «Il primo è il recupero respiratorio ovvero andare a riaprire e dilatare, con farmaci, dispositivi e ginnastica respiratoria, gli spazi degli alveoli polmonari che sono stati compressi. Il secondo è la rieducazione motoria per recuperare dei semplici movimenti. Dal letto alla poltrona, dal camminare alla cyclette aumentando pian piano l'attività così da rieducare i muscoli e ridurre la desaturazione di ossigeno durante l'attività fisica. Il terzo riguarda l'aspetto neurologico e mentale perché il Covid lascia quella che viene definita sindrome post traumatica da stress, che colpisce memoria e psiche, ma le terapie comportamentali aiutano il recupero e il reinserimento sociale».

 

covid malati neurologici

Uno studio del Maugeri di Pavia e ha esaminato 140 pazienti sottoposti a un percorso di riabilitazione: già dopo tre settimane è stato notato un miglioramento significativo nel 75% dei casi. Circa un terzo dei malati ricoverati per forme gravi di Covid-19, inoltre, continua a soffrire di disturbi come depressione, ansia, insonnia e sindrome da stress post-traumatico a tre mesi dalle dimissioni.

 

Come indica la ricerca, su 226 pazienti con età media di 58 anni, coordinata da Francesco Benedetti, dell'Ospedale San Raffaele di Milano, pubblicato sulla rivista Brain, Behavior and Immunity. È emerso che il 36% dei ricoverati per una forma grave di Covid, riportava sintomi clinici, ansia, depressione e insonnia, a tre mesi dalle dimissioni. «I dati - precisa Benedetti - confermano la stretta relazione tra risposta del sistema immunitario, stato infiammatorio e persistenza dei sintomi depressivi».

 

I SITI

covid malati neurologici

I primi segni del cambiamento cominciamo a vederli. Nel sito della Regione Toscana troviamo 50 pagine dedicate ai percorsi diagnostici da seguire. Capitolo per capitolo ecco tutti i sintomi elencati: dai disturbi dell'apparato respiratorio, cardiovascolare, neurologico ai problemi renali.

 

COVID DEPRESSIONE 5

Primi passi per una nuova organizzazione dell'assistenza. Ancora iniziative sporadiche. Che potrebbero lasciare spazio ad una generalizzata cura fai-da-te o a chi, nell'improvvisazione dell' emergenza, offre soluzioni non corrette. E, forse, anche molto costose. Nel gruppo Facebook Noi che il Covid lo abbiamo sconfitto ma ora combattiamo i suoi effetti collaterali assicurano che è vietato dare consigli farmacologici.

COVID DEPRESSIONE 1

 

Si possono scambiare solo esperienze e racconti. Obiettivo dei social: farsi ascoltare dai medici. Attraverso una raccolta di firme su Change.org viene chiesto al governo di avere assistenza e tutela sanitaria adeguata.

COVID DEPRESSIONE 3covid e salute mentale 3COVID DEPRESSIONE

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)