dipendenza internet

NON AVRAI ALTRO DIO ALL’INFUORI DEL WEB – SE SIETE DIPENDENTI DA COMPUTER, SMARTPHONE E VIDEOGIOCHI SAPPIATE CHE A MILANO C’È UN AMBULATORIO SPECIALIZZATO PER DISINTOSSICARSI – I MALATI DI INTERNET (I PIÙ GRAVI SONO UNDER 15) AFFRONTANO UN PROCESSO DI "DIGITAL DETOX" E IMPARANO A CAPIRE CHE ANSIA, STRESS, INSONNIA, IRRITABILITÀ, DISTURBI DELL'UMORE E DELL'ATTENZIONE, MA ANCHE DEPRESSIONE E ATTACCHI DI PANICO, NON SONO ALTRO CHE...

Max Cassani per “la Stampa”

 

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Malati di videogiochi, youtuber, chattatori incalliti: quale che sia la dipendenza digitale, da oggi c' è un pronto soccorso per i drogati del web. L' ha lanciato ieri a Milano Cerba HealthCare, gruppo internazionale - titolare anche dei marchi Delta Medica e Fleming Research - specializzato nella diagnostica ambulatoriale. Il servizio si chiama "Digital Life Coaching" ed è uno sportello psicologico per imparare a gestire correttamente la tecnologia.

 

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La nuova emergenza Vostro figlio vive attaccato al telefonino e non riesce più a staccarsene? Non ha altro dio all' infuori di Fortnite, Call of Duty e Grand Theft Auto? Fareste bene a preoccuparvi. Sì, perché potrebbe essere affetto dalla dipendenza da Internet, che ha una definizione ben precisa - Internet Addiction Disorder (I.A.D.) - e presenta sintomi simili a quelli che hanno i malati dal gioco d' azzardo.

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È un fenomeno più diffuso di quanto si pensi e colpisce indifferentemente bambini, adolescenti e adulti. In Italia si conta che siano 300 mila i ragazzi tra i 12 e i 15 anni con un disturbo legato all' Internet-dipendenza. Secondo l' ultimo rapporto Agi-Censis, la gran parte dei malati del web è in rete anche prima di dormire (il 77.7%) e subito dopo la sveglia (63%).

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Il 61.7% utilizza tablet e cellulari anche a letto (tra i più giovani si sfiora l' 80%) e il 34% a tavola. «Con questa iniziativa portiamo in Italia un servizio nuovo e accessibile - ha detto Stefano Massaro, Ceo di Cerba HC Italia -. Chi sente di avere un problema collegato con l' abuso della rete o vuole chiedere consiglio per un proprio familiare, nei nostri centri potrà parlare con personale qualificato e fare un primo screening di valutazione assieme agli psicologi, sulla base del quale poi costruire percorsi personalizzati.

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In futuro non escludiamo di estendere questo servizio anche nelle scuole e nelle aziende». «Il nuovo sportello di consulenza - ha aggiunto Maria Rosaria Montemurro, psicologa specializzata nelle nuove patologie digitali - aiuta i pazienti a ritrovare un equilibrio, riconoscendo e rompendo i meccanismi che creano dipendenza. Non solo: durante il percorso vengono ripristinati i corretti ritmi sonno-veglia e si restituiscono i giusti spazi per le relazioni interpersonali».

 

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La disintossicazione Un processo di digital detox per riappropriarsi di uno stile di vita sano ed equilibrato è la cura principale. «L' approccio è orientato alla prevenzione e alla sensibilizzazione di un problema che è ancora sottovalutato - spiega la psicologa -. È provato che l' abuso dei device digitali comporta tutta una serie di sintomi: ansia, stress, insonnia, irritabilità, disturbi dell' umore e dell' attenzione, nei casi più gravi anche depressione e attacchi di panico».

 

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Le conseguenze coinvolgono la salute psichica ma anche quella fisica: «Nei dipendenti dal web si riscontra un cambiamento strutturale del cervello: il volume dell' ippocampo diminuisce, cresce invece il rilascio di neurotrasmettitori della dopamina. Un meccanismo simile a quello che si osserva nei tossicodipendenti e nei giocatori d' azzardo patologici. Per non parlare dei problemi di vista dovuti allo sforzo continuato degli occhi fissi sullo schermo, e le disfunzioni di postura: rigidità del collo, dolori cervicali e articolari».

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Le patologie legate al web sono svariate e hanno nomi da film fantasy: technostress, no mobile fobia, phubbing, vamping. Oltre a causare disturbi fisici e psicologici, hanno conseguenze negative sulle relazioni sociali. «Per questo - ha concluso la psicologa - è fondamentale che i genitori insegnino ai figli a usare la rete in maniera cosciente e responsabile, dando loro regole precise che però devono rispettare loro per primi».

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