castellucci di maio atlantia autostrade

ALITALIA, BENETTON SALITE A BORDO TUTTO E’ PERDONATO! “ATLANTIA” ENTRA NELLA CORDATA DI SALVATAGGIO (CON “DELTA”, FERROVIE E TESORO) - DI MAIO, CHE SI ERA SCAGLIATO CONTRO I BENETTON DOPO IL CROLLO DEL PONTE A GENOVA: “GRANDE RISULTATO” (MA POI RIBADISCE CHE “AUTOSTRADE” E LA REVOCA DELLA CONCESSIONE È ALTRA COSA) – FUORI IL GRUPPO TOTO, AVIANCA E LOTITO. MA I BENETTON VOGLIONO RISCRIVERE IL PIANO DI RILANCIO PRIMA DI METTERE I SOLDI…

LUCIO CILLIS per repubblica.it

 

 

LUIGI DI MAIO

Alla fine ne restarono soltanto due. Oltre a ministero dell'Economia e di Ferrovie dello Stato, lavoreranno alla Nuova Alitalia, passando per una profonda analisi del rilancio e per la stesura del piano industriale solamente Delta Airlines e Atlantia.

 

Per il vicepremier Luigi Di Maio, che ha seguito da oltre un anno l'iter (molto sofferto) del dossier, esulta: "Alitalia è la nostra compagnia di bandiera, sono i nostri aerei, sono i nostri lavoratori. Io non canto mai vittoria prima di vedere le carte e un serio piano industriale, perchè non faccio campagna elettorale sulla pelle delle famiglie e delle persone. Ma oggi possiamo dire di aver posto le basi per il rilancio di Alitalia. E - aggiunge su un post Facebook - lo possiamo dire a gran voce perchè avevamo ereditato una situazione disastrosa, cominciata con il vecchio governo berlusconi e portata avanti dal pd. Noi siamo riusciti a trovare una soluzione e questo è un grande risultato. Un grande risultato raggiunto dopo settimane di lavoro intenso. Mentre qualcuno oggi si prendeva un caffè al tavolo e recitava la solita parte, qui abbiamo fatto la differenza".

castellucci

 

 

E così vengono messi da parte, probabilmente per sempre, i nomi del gruppo Toto - molto gettonato alla vigilia e spinto dal governo gialloverde - e quelli del patron della Lazio Claudio Lotito e dell'azionista di riferimento della compagnia Avianca Germàn Efromovich. Le proposte e le garanzie finanziarie portate al tavolo di Mediobanca non sarebbero bastate per aprire a questi nomi le porte della cordata.

 

alitalia

Si è concluso dopo oltre quattro ore il consiglio di amministrazione di ferrovie dello stato chiamato ad esaminare le manifestazioni di interesse giunte per Alitalia. Il board di Fs ha individuato i partner per formare il consorzio per Alitalia. E a sorpresa sono stati esclusi Toto, Lotito e Efromovich. Ecco il comunicato stringato dell'azienda: "Il cda di Fs in data odierna, valutate le conferme di interesse pervenute, ha individuato Atlantia quale partner da affiancare a Delta Air Lines e al Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’operazione Alitalia. Fs Italiane inizierà a lavorare quanto prima con i partners individuati per condividere un Piano industriale e gli altri elementi dell’eventuale offerta".

 

 

I BENETTON NON PUZZANO PIÙ. ATLANTIA ENTRA IN ALITALIA

 

Giuseppe Colombo per www.huffingtonpost.it

 

 

Nuova Alitalia, atto primo. Atlantia entra nella cordata di salvataggio. Luigi Di Maio può solo prenderne atto. E “festeggiare” a denti stretti. Dopo un anno in cui i 5 stelle si sono scagliati contro i Benetton per il crollo del ponte Morandi a Genova, la capriola, politica, di contenuto e di immagine è compiuta.

 

LOGO ATLANTIA

E quindi benvenuti a bordo. In un post su Facebook il capo politico del Movimento ribadisce che Autostrade e la revoca della concessione è altra cosa, ma il dato dell’oggi dice che i Benetton sono entrati nella cabina di comando di Alitalia. E questo dato è stato metabolizzato. O tale deve apparire. Ma restano i contraccolpi che può generare, dentro e fuori il Movimento, da oggi in avanti. A maggior ragione che l’ingresso di Atlantia ha un prezzo: il rinvio. Perché se Fs ha deciso che sarà Atlantia, e solo Atlantia, ad affiancarla insieme al Tesoro e all’americana Delta nella squadra dei cavalieri bianchi, l’ha potuto fare accogliendo una manifestazione di interesse. Che, essendo tale, è soggetta a trattativa. E le trattative si tirano dietro interessi da tutelare e rivendicazioni. Il pallino ce l’hanno in mano i Benetton.

EMBRAER E-175 ALITALIA

 

Il salvataggio di Alitalia ha tempi lunghi, metà settembre almeno. Solo dopo la riscrittura del piano industriale e solo se questa riscrittura sarà ritenuta sufficiente, allora la holding dei Benetton metterà sul piatto i circa 350 milioni necessari per completare la caccia al tesoro che in totale arriva a 1 miliardo. Per capire quanto ancora la soluzione definitiva sia lontana basta sapere che le quote dentro la cordata saranno definite solo in un secondo momento. Atlantia è disposta a entrare con il 35-40%, ma i numeri arriveranno dopo.

 

La decisione di scegliere Atlantia come quarta gamba della cordata di salvataggio è stata presa da Fs nel corso di un consiglio di amministrazione lunghissimo, durato oltre quattro ore e mezza. Fonti qualificate raccontano di una riunione nella quale si sono sondate fino all’ultimo particolare tutte e quattro le manifestazioni di interesse arrivate domenica pomeriggio a Mediobanca, l’advisor delle Ferrovie. Solo Atlantia ha superato il test di affidabilità. Fuori invece Claudio Lotito e German Efremovich, socio di maggioranza della colombiana Avianca. E fuori anche il gruppo Toto, il cui ingresso era caldeggiato da Di Maio per bilanciare l’ingresso di Atlantia.

CASTELLUCCI

 

Hanno prevalso altre logiche, strettamente finanziarie e di mercato. Era nota la preferenza di Fs per Atlantia perché le Ferrovie, che entreranno nella cordata con il 35% (versando quindi circa 350 milioni), hanno sempre vincolato il proprio investimento a un’operazione di natura industriale forte, con un partner dal profilo industriale altrettanto di peso. Delta ha formalizzato negli scorsi giorni la scelta di avere a fianco solo Atlantia. Al netto del largo fronte politico a sostegno (da Matteo Salvini a Giovanni Tria fino al premier Giuseppe Conte), Atlantia si è imposta soprattutto per i suoi numeri, il suo business e l’affidabilità riconosciuta dagli operatori di mercato.

riccardo toto 2

 

Il gruppo Toto, come si diceva, non entrerà nella cordata. E questa esclusione dice una cosa importante per la partita che si aprirà da oggi fino al giorno in cui Fs riterrà idonei i tempi per lanciare la proposta di acquisto di Alitalia, dando quindi vita alla newco. Dice che il potere contrattuale dei Benetton cresce. A dismisura. Atlantia si siederà al tavolo con Fs e chiederà di riscrivere il piano industriale fino ad ora abbozzato dalle Ferrovie e da Delta. Deve tutelare Aeroporti di Roma, la società che ha in pancia e che gestisce l’aeroporto di Fiumicino. La lista dei desiderata è lunga. Include vision, strategia, fino al personale che dovrà avere la nuova Alitalia.

CARLO TOTO

 

Le rotte, ad esempio, è un capitolo del piano industriale che va riscritto perché Atlantia vuole spostare la nuova compagnia aerea verso quelle a lungo raggio. Quindi Cina, Stati Uniti, Canada. Non i Balcani o rotte a breve e medio raggio. Poi i servizi, che si vuole ai livelli di Adr. Fiumicino è l’hub di riferimento di Alitalia, che vale circa il 28% dei ricavi aeronautici di Adr (in calo costante da dieci anni). Se Alitalia ritorna a crescere e il traffico si intensifica tutto ciò può avere un effetto positivo su tutta l’economia dell’aeroporto. E qui si apre il tema dei servizi a terra, che nello scalo romano impiegano attualmente migliaia di lavoratori. Anche sugli esuberi bisognerà trattare.

 

Il primo tassello per la nuova Alitalia è stato posizionato. Chiude una parte di una partita più grande, quella appunto tra i 5 stelle e i Benetton. Quelli che erano ritenuti I carnefici diventano i salvatori della patria.

meme sull'offerta di lotito per alitalia 1fratelli benetton

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…