luciano benetton gianni mion

I BENETTON DEL FUTURO (RIPARTONO DAI NOMI DEL PASSATO) - SENZA CASTELLUCCI E CON LUCIANO E MION DI NUOVO AL VERTICE, L'OBIETTIVO DELLA FAMIGLIA È TRASFORMARE ATLANTIA IN UNA HOLDING PURA, APRENDO IL CAPITALE DELLE CONTROLLATE A INVESTITORI DI LUNGO PERIODO. PARTIRANNO CON LA CESSIONE DI QUOTE IN TELEPASS. POI SARÀ LA VOLTA DI AEROPORTI DI ROMA. INFINE AUTOSTRADE PER L'ITALIA…

 

Daniela Polizzi per “l’Economia - Corriere della sera

 

Alleggerire. Non per lasciare la presa, anzi. Ma per essere più rapidi nel cogliere le opportunità future, limare il debito, liberare risorse per crescere ancora sui mercati globali. E infine attrarre nuovi investitori internazionali di standing (rassicurando i vecchi) dopo il terremoto dei provvedimenti giudiziari di alti dirigenti delle controllate Autostrade e Spea che la settimana scorsa hanno portato alle dimissioni del ceo Giovanni Castellucci.

 

luciano benetton

Atlantia apre la fase due: accelera la trasformazione in holding snella e guarda al profilo delle grandi holding internazionali per le infrastrutture. Si partirà con la cessione di quote in Telepass, gioiello del tech, peraltro già impostata dall' ex vertice. Poi sarà la volta di Aeroporti di Roma, l' hub romano degli gli scali di Fiumicino e Ciampino. Infine, Aspi. Ma per l' ulteriore apertura del capitale del polo italiano per le concessioni autostradali ci vorrà più tempo. Perché nessun partner istituzionale estero sarà disposto a investire prima che si arrivi a una definizione dei rapporti con il nuovo governo sulle concessioni. In pratica, prima che ci sia chiarezza sugli aspetti regolatori e tariffari.

 

L' accelerazione è stata impressa dopo che la famiglia Benetton raccolta (e compatta al momento di decidere) in Edizione ha chiesto la discontinuità manageriale al vertice della holding di cui la cassaforte presieduta da Gianni Mion possiede il 30,25%. E che ha voluto immediatamente fare chiarezza, visto che era ormai scattato un livello di rischio molto elevato sulla credibilità e il buon nome, delle aziende e della famiglia.

 

GIANNI MION

Il nuovo assetto gestionale di Atlantia è stato affidato (fino alla nomina di un nuovo amministratore delegato) a un comitato esecutivo che include il presidente della holding per le infrastrutture Fabio Cerchiai, Carlo Bertazzo, che gode di grande fiducia a Treviso (è direttore generale e componente del consiglio di Edizione). Sono i due manager che hanno seguito più da vicino le vicende dei giorni scorsi. Al loro fianco, gli indipendenti Annachiara Invernizzi, Gioia Ghezzi e Carlo Malacarne. Giancarlo Guenzi, ex cfo di Atlantia, ne ha assunto la direzione generale. Il ruolo di Edizione sarà di continuare a monitorare e agevolare le opportunità di sviluppo delle sue partecipate.

 

«Occorrerà ripensare il modello organizzativo di Atlantia, trarre insegnamento da quanto è successo. Evidentemente i meccanismi attuali non hanno funzionato. Ci vorrà una governance più collegiale, piani di successione definiti. Ma soprattutto bisognerà fare ricorso a meccanismi di controllo e procedure interne di compliance diverse», dice Mion, il manager che per trent' anni è stato nella cabina di regia di Edizione, la holding di Treviso.

 

LUCIANO BENETTON

E che la dinastia di imprenditori veneti ha richiamato come presidente non esecutivo per contribuire a gestire una nuova fase dell' evoluzione della cassaforte dopo un «anno tragico», segnato dalla scomparsa , prima di Carlo, poi del fratello Gilberto Benetton e senza dimenticare la tragedia del crollo del ponte di Genova. Un incarico iniziato a giugno con l' intento di trovare l' alchimia giusta tra i componenti e fare funzionare un board diverso, composto dalla seconda generazione di ciascuno dei quattro rami familiari.

 

La famiglia e Mion si erano dati un anno «per battere il tempo», cioè lavorare sodo sulle decisioni, non buttare via il tempo. Sabrina (figlia di Gilberto) insieme ai cugini Alessandro (Luciano), Christian (Carlo) e Franca (Giuliana) hanno reagito senza esitazione davanti alla gravità dei fatti. Uniti. «Segno che è stato fatto un buon lavoro», dice Mion nel suo ruolo di collante della collegialità.

 

Tutto il board di Edizione decadrà a giugno con l' approvazione del bilancio 2019. E non sarà Mion a decidere se rimanere o meno. È possibile che sia la stessa famiglia che, vista la stima, gli chieda di rimanere. Continuando a condividere un percorso che, anche se all' inizio con sfumature diverse, li ha fatti sedere attorno allo stesso tavolo, gettare le basi della governance futura. Sotto la sua direzione la seconda generazione ha reagito in modo unanime chiedendo il cambiamento al vertice di Atlantia. «Faccio il presidente part time, lavoro al 60% per Edizione», dice ora, per tornare a «battere il tempo». Appare quindi evidente che Mion non prenderà incarichi nei cda di Atlantia o delle controllate.

 

GIANNI MION

Certo, Luciano Benetton, 84 anni, continua ad avere un ruolo chiave, è una figura rispettata, rappresenta la storia della famiglia, al netto delle divergenze del passato. Ha lavorato a fianco del board nel chiedere il cambio di passo. Ed è lui che nei giorni scorsi ha fatto da portavoce della dinastia. «È una settimana che siamo sotto choc», ha detto dopo i comunicati della magistratura. «È un punto di riferimento per tutti, morale e ideale», dice Mion.

 

Atlantia ora accelera nella sua trasformazione in una holding pura che «punterà ancora energie e risorse per crescere. Investirà in modo significativo ma non necessariamente in maggioranza», dice il presidente di Edizione. Ci sono anche da limare 38 miliardi di debito, frutto soprattutto dell' acquisto di Abertis e del rafforzamento sui mercati. Da qui l' idea di aprire a un ritmo più veloce il capitale delle controllate a investitori di lungo periodo.

 

Un percorso già avviato nei 14 anni di era Castellucci ma che ora deve accelerare. Il modello da incorniciare - quello della gestione collegiale - è Connect, la scatola a cui fa capo il 29,9% di Cellnex (torri per la telefonia) ed è controllata al 55% da Sintonia, affiancata dal Gic di Singapore e Adia di Abu Dhabi. La lista dei candidati partner per le controllate di Atlantia è sempre stata lunga. Anche per Aspi che già vede Appia Investments (una cordata guidata da Allianz) con il 6,94% e Silk Road (5%). Alla finestra ci sarebbe anche la Cdp. Dipenderà da come si chiude la partita sulle concessioni con il governo.

castellucci

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?