UN BISCIONE INTORNO AL TAVOLO - IL CDA DI MEDIASET HA BOCCIATO LA PROPOSTA DI PACE ARRIVATA DA VIVENDI DOPO CHE IL GIUDICE SPAGNOLO HA FATTO DERAGLIARE MEDIAFOREUROPE. IN REALTÀ I BERLUSCONES SONO PRONTI A CERCARE UNA VIA D'USCITA. E NON A CASO HANNO RISPOSTO CON UNA LETTERA INVIATA AL SOCIO FRANCESE IN CUI CHIEDONO CHE SIA LUI A PROPORRE UN PROGETTO INDUSTRIALE E NON FINANZIARIO PER LA TV PANEUROPEA

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piersilvio e silvio berlusconi piersilvio e silvio berlusconi

 

R.Amo. per ''Il Messaggero''

 

Di fatto il cda di Mediaset ha bocciato la proposta di pace arrivata dal gruppo Vivendi dopo che il giudice spagnolo ha fatto deragliare MediaforEurope, il grande progetto europeo cui Mediaset lavora da un paio d'anni. Ma il passaggio era obbligato. In realtà il gruppo del Biscione è pronto a cercare una via d'uscita. E non a caso ha risposto a sua volta con una lettera inviata al socio francese in cui chiede che sia lui a proporre un progetto industriale e non finanziario per la tv paneuropea. È un obiettivo cui Mediaset continua a guardare ma che per forza andrà riscritto su basi diverse.

 

vincent bollore vivendi vincent bollore vivendi

 Su entrambi i punti - il fatto che il progetto MFE sia diventato irrealizzabile ma che tuttavia resta fondamentale, e la lettera con cui si getta la palla a Vivendi giudicata responsabile con la sua offensiva giudiziaria a tutto campo di un danno insanabile - il board presieduto da Fedele Confalonieri ha votato all'unanimità. Ha ritenuto insufficienti i contenuti della lettera inviata da Vivendi ma ha fatto sapere che se la società francese «è davvero intenzionata a trattare su basi concrete e orientate agli interessi di tutti gli azionisti, compresi quelli di maggioranza, Mediaset è pronta ad aprire un tavolo di confronto in cui verificare il nuovo positivo approccio».

 

LA SENTENZA SPAGNOLA

 

cyrill vincent e yannick bollore cyrill vincent e yannick bollore

La disponibilità a sedersi attorno a un tavolo è l'unica via di uscita per arrivare su basi diverse, ancora da individuare, a unire in una sola holding le attività in Italia e Spagna e in futuro magari anche il 24,9% di ProsiebenSat. Di sicuro non basta la lettera arrivata al board venerdì scorso da Vivendi nella quale i francesi, riconoscendo la valenza industriale del progetto MFE, esprimono la volontà di sostenere i progetti di sviluppo internazionali di Mediaset. Peccato che si tratti di considerazioni giunte fuori tempo massimo (il progetto è noto da giugno 2019) e senza le necessarie proposte concrete.

 

L'esame da parte del cda del Biscione della sentenza del tribunale spagnolo, che impedisce di completare l'operazione MFE entro il termine del 2 ottobre, non può che far prendere atto che il progetto della holding olandese è allo stato irrealizzabile. Ed è evidente che lo stop al disegno iniziale costituisce un grave danno frutto - viene ricordato nella nota diffusa - di un'ostilità pregiudiziale del gruppo guidato da Vincent Bollorè cominciata con la rottura del contratto per l'acquisto nel 2016 di Premium e il successivo tentativo di scalata a Mediaset.

mediaset vivendi mediaset vivendi

 

Si tratta di violazioni culminate con le iniziative giudiziarie che hanno causato il blocco del progetto di fusione. «Violazioni onerosissime di cui Vivendi dovrà rispondere in Tribunale», è la conclusione di Mediaset. 

PIERSILVIO BERLUSCONI E FEDELE CONFALONIERI PIERSILVIO BERLUSCONI E FEDELE CONFALONIERI

 

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