ryanair coronavirus

BYE BYE LOW-COST? – IL CORONAVIRUS POTREBBE METTERE SERIAMENTE A RISCHIO COMPAGNIE COME RYANAIR E EASYJET, CHE HANNO COSTRUITO LE LORO FORTUNE SU COMPORTAMENTI SOCIALI CHE PER UN PO’ DI TEMPO SARANNO IMPRATICABILI (CIOÈ AMMASSARE LE PERSONE) – PER ORA HANNO ABBASTANZA LIQUIDITÀ PER TENERE A TERRA GLI AEREI PER QUALCHE MESE, MA QUANDO I VIAGGI RIPARTIRANNO IL LORO MODELLO DI BUSINESS POTREBBE DIVENTARE INSOSTENIBILE. I SEDILI DI MEZZO DOVRANNO RESTARE MEZZI VUOTI E...

 

 

Ettore Livini per rep.repubblica.it/

 

michael o'leary

Il coronavirus mette a rischio la sopravvivenza degli ex-gioielli dei cieli mondiali: le compagnie aeree low-cost. Ryanair, Easyjet & C. hanno costruito le loro fortune su un (fortunatissimo) modello di business basato su comportamenti sociali oggi - e probabilmente per un po' di tempo - impraticabili: gente ammassata ai check-in e nelle aree di imbarco per consentire agli aerei di stare a terra solo 20-25 minuti prima di decollare. Aerei riempiti come uova quasi al 100%.

 

coronavirus controlli fiumicino

La ripartenza del trasporto aereo - quando avverrà - cambierà tutte queste regole d'ingaggio. "Il sedile di mezzo resterà vuoto per garantire il distanziamento", ha ammesso oggi il numero uno di Easyjet Johan Lundgren. "La necessità di rispettare la separazione di un metro allungherà di molto i tempi per far salire e scendere dall'aereo i passeggeri", dice Giulio De Carli di Oneworks, il maggior esperto di progettazione aeroportuale in Italia. E questo uno-due rischia di mettere ko proprio quelle compagnie a basso prezzo che hanno rivoluzionato per sempre il settore e che in Italia, per dire, hanno trasportato lo scorso anno circa 60 milioni di passeggeri, quasi un terzo del totale.

easyjet 8

 

I PRIMI SEGNALI DI CRISI

 

coronavirus controlli fiumicino 1

Ryanair e Easyjet - per il momento - ostentano sicurezza, forti della liquidità accumulata negli anni di vacche grasse. "Abbiamo i soldi per sopravvivere anche se saremo costretti a stare fermi per nove mesi" sfoggia ottimismo Lundgren. "Viaggeremo in pareggio anche con l'aereo pieno solo per due terzi", garantisce il vulcanico Michael O' Leary di Ryanair, che ha in cassa 4 miliardi di euro. Il nervosismo per un futuro quanto meno nebbioso è però evidente. "L'idea di tenere il sedile di mezzo vuoto è una follia" per il numero uno della società irlandese.

aerei flybe a terra

 

La low-cost Flybe è stata costretta al fallimento dalla pandemia. Lufthansa, conscia dei problemi del settore, ha sostanzialmente chiuso la filiale a basso prezzo Germanwings. Easyjet è stata costretta a rinviare l'acquisto di alcuni aerei perché altrimenti la cassa si sarebbe prosciugata a settembre.

 

coronavirus controlli fiumicino 2

E mentre le ex compagnie di bandiera possono accedere in questi giorni a gigantesche iniezioni di soldi pubblici per rimanere a galla, le low-cost temono di rimanere tagliate fuori dai salvagenti statali. Ryanair, per dire, ha già presentato un esposto all'antitrust Ue contro gli sgravi fiscali garantiti da Parigi solo ai vettori transalpini.

easyjet 6

 

GLI AEREI A TERRA

coronavirus, a fiumicino sono rimasti solo gli aerei alitalia

 

Il tentativo dei big delle low-cost è in questo momento quello di ridurre al minimo i danni del fattore distanziamento: "Gli aerei vanno riempiti - dice O' Leary -. I controlli alla temperatura per passeggeri ed equipaggio e l'obbligo di mascherine è più che sufficiente per garantire la sicurezza".  La sua compagnia opera ora 20 voli al giorno contro i 2.400 di un paio di mesi fa. Easyjet ha messo tutti gli aerei a terra e sospeso le operazioni. E la speranza è di ripartire prima possibile per riportare un po' di soldi in cassa: "Gli europei del nord sono rimasti chiusi troppo tempo in casa - dice O'Leary - e appena si tornerà a decollare inonderemo il mercato di sconti per riportarli subito in vacanza sfruttando tra l'altro il calo del costo del petrolio".

boeing ryanair

 

Sarà possibile con i sedili ridotti di un terzo? Ci saranno davvero abbastanza turisti (e soldi) pronti per rifare le valigie e partire per l'estero come se non ci fosse stata la pandemia? E le regole d'ingaggio in aeroporto permetteranno alle aerolinee a basso costo di mantenere i ritmi rapidissimi di decollo e atterraggio dei loro jet? Dalla risposta a queste domande, non facile in questo momento, dipendono le speranze di sopravvivenza delle low-cost.  

sede flybe a exeterryanaircoronavirus controlli fiumicino 3bagagli a mano ryanair 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”