IL CAPOLAVORO DEI GRILLINI ''HONESTI'': I CONFLITTI DI INTERESSI SI AUTOCERTIFICANO! - LA NOVITÀ INTRODOTTA DAL MINISTRO GUALTIERI È PERFETTA PER CARMINE AMERICA, IL COMPAGNO DI LICEO CHE LUIGI DI MAIO HA PIAZZATO NEL CDA DI LEONARDO NONOSTANTE IL SUOCERO ABBIA UNA SOCIETÀ FORNITRICE PROPRIO DELL'EX FINMECCANICA. C'È PER CASO UN CONFLITTO D'INTERESSI? NEL MODULO IL SIGNOR AMERICA NE ''ATTESTA L'ASSENZA''. VEDETE? ESSERE ''HONESTI'' È FACILISSIMO!

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Gianni Dragoni per ''Il Sole 24 Ore''

 

Per escludere conflitti d' interesse o cause di ineleggibilità nelle nomine ai cda di società pubbliche basta l' autocertificazione. È la principale novità introdotta per le nomine dei vertici delle società pubbliche da una direttiva del ministro dell' Economia, Roberto Gualtieri. La direttiva è stata approvata in sordina, il 14 aprile, quando ormai la procedura di selezione dei nuovi vertici delle «sette sorelle» quotate (Eni, Enel, Leonardo, Poste, Terna, Mps ed Enav) si stava concludendo.

 

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Infatti i nomi dei presidenti e degli amministratori delegati sono stati concordati in un' infuocata riunione di maggioranza il 17 aprile. Le liste con tutti i 55 candidati ai nuovi cda sono state pubblicate dal Mef il 20 aprile per le quattro società maggiori, pochi giorni dopo per le altre. Le nomine saranno deliberate dalle assemblee dei soci convocate a partire dal 13 maggio (Eni), l' ultima è il 21 maggio (Enav).

 

La direttiva modifica in alcune parti quella del 16 marzo 2017 firmata dall' ex ministro Pier Carlo Padoan, anche allora durante lo sprint per le nomine (furono ufficializzate due giorni dopo).

Il provvedimento di Gualtieri conferma «la migliore prassi» in base alla quale l' individuazione dei candidati avviene «con il supporto di società specializzate nella ricerca e selezione dei top manager» e che «il dipartimento del Tesoro assicura l' istruttoria tecnica da sottoporre all' organo di indirizzo politico (...)».

 

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La novità è che «all' esito dell' individuazione dei nominativi da indicare nelle liste o da presentare in assemblea, provvede ad acquisire dagli interessati l' autocertificazione relativa al possesso dei requisiti soggettivi e di eleggibilità e al curriculum vitae».

Nella direttiva Padoan, che aveva cancellato le restrizioni alla nomina introdotte dalla direttiva Saccomanni del 2013 in caso di rinvio a giudizio o condanna, si affermava invece che il dipartimento del Tesoro «sottopone al ministro dell' Economia una lista di nominativi, accompagnata da una relazione di sintesi che illustri i profili dei candidati, anche in relazione alle specifiche caratteristiche della singola società, nonché la sussistenza dei requisiti di eleggibilità».

 

Invece con la direttiva Gualtieri non è più prevista una verifica degli uffici del Tesoro, ma è direttamente il soggetto candidato ad autodichiarare l' inesistenza di situazioni di ineleggibilità, mancanza di requisiti di onorabilità, conflitti d' interesse.

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Un' altra novità è che «nell' ambito del procedimento di rinnovo degli organi delle società direttamente controllate occorre tenere in considerazione l' eventuale ruolo di impulso ovvero di intesa di altri ministeri, tenuto conto della natura della società con organi in scadenza, nonché delle prerogative della Presidenza del Consiglio dei ministri».

 

Il 19 febbraio, rispondendo a un' interrogazione del capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, il ministro Gualtieri aveva assicurato che andava bene la direttiva Padoan del 2017. «La selezione dei componenti degli organi di amministrazione e controllo nelle società direttamente controllate dal Mef - aveva detto Gualtieri - è improntata a criteri che hanno l' obiettivo di individuare le professionalità migliori e le competenze manageriali necessarie (...). La direttiva del 16 marzo 2017, adottata dall' allora ministro Padoan, è coerente con il rispetto di tali criteri qualitativi e attitudinali e con le necessarie regole di trasparenza».

 

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Gualtieri aveva spiegato che per la ricerca e valutazione dei «componenti degli organi societari delle società direttamente controllate dal Mef», l' 8 marzo 2019 sono stati conferiti quattro incarichi alle società Eric Salmon, Key2People, Russel Reynolds e Spencer Stuart Italia. «Gli incarichi scadranno il 31 dicembre 2020; le società suddette stanno quindi provvedendo agli adempimenti loro richiesti».

Ma poi il Mef ha cambiato la direttiva. Perché? «In considerazione della numerosità dei rinnovi degli organi sociali da effettuare (...) si rende opportuno aggiornare la direttiva del 16 marzo 2017 al fine di assicurare la necessaria efficacia operativa», dice la direttiva Gualtieri.

 

Ci si può chiedere se ci sia stato un motivo «ad personam». Non lo sappiamo. Un caso di sospetto di conflitto d' interessi però è stato sollevato.

Quello di Carmine America, ex compagno di liceo di Luigi Di Maio, «consigliere speciale» di Di Maio al ministero degli Esteri e prima al Mise.

roberto gualtieri luigi di maio roberto gualtieri luigi di maio

America è stato candidato dal Mef al nuovo cda di Leonardo.

 

Il suocero di America, Angelo Fornaro, è proprietario di un' azienda meccanica campana, la Ar. Ter. Srl (6,2 milioni di ricavi nel 2018 e 234mila euro di utile netto), che è fornitrice del gruppo Leonardo. C' è un conflitto d' interessi per il consigliere di Di Maio? Nel modulo firmato per accettare la candidatura Carmine America dichiara «l' inesistenza di cause di ineleggibilità, decadenza e incompatibilità» e «attesta l' assenza di conflitti d' interesse».

 

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