gianni mion benetton enrico laghi

LA CAROTINA DEI BENETTON – I MAGLIARI DI PONZANO ACCETTANO IL NUOVO PIANO ECONOMICO FINANZIARIO E NOMINANO PRESIDENTE DELLA HOLDING EDIZIONE ENRICO LAGHI, BEN INTRODOTTO E GRADITO AL GOVERNO IN QUANTO GIÀ COMMISSARIO DI ALITALIA E ILVA - FUORI MION, UOMO DI FIDUCIA DA TRENT’ANNI COMPROMESSO DALLE INTERCETTAZIONI IN CUI AMMETTEVA: ''LE MANUTENZIONI LE ABBIAMO FATTE IN CALARE, GILBERTO E I BENETTON ERANO CONTENTI PERCHÉ COSÌ DISTRIBUIVAMO GLI UTILI''

ENRICO LAGHI

1 - UN NUOVO PRESIDENTE E IL PIANO DI ASPI DOPPIA MOSSA DEI BENETTON PER L'INTESA

Teodoro Chiarelli per “La Stampa”

 

Doppia mossa della famiglia Benetton nel tentativo di sistemare definitivamente il complesso contenzioso con lo Stato per le vicende legate al crollo del ponte Morandi. Gli imprenditori di Ponzano Veneto, che attraverso Edizione controllano Atlantia e quindi Autostrade per l' Italia, hanno deciso di nominare una figura di garanzia, ben introdotta e gradita al governo, come presidente della holding: il professor Enrico Laghi.

 

luciano benetton

Cinquantun anni, romano, non è un manager, ma un giurista esperto di diritto e finanza, già commissario di Alitalia e Ilva. Il suo nome sarebbe stato suggerito ai quattro rami della famiglia Benetton da Sergio Erede per gestire la partita Aspi. Un indubbio cambio di passo. La sua figura, però, è anche utile per avviare una nuova governance nel gruppo.

 

«Si tratta di una scelta di chiara matrice tecnica - recita una nota di Edizione - a favore di un professionista con uno spiccato approccio istituzionale, che gode della piena fiducia di tutti i componenti della famiglia e del Cda, anche funzionale alla futura individuazione di una figura manageriale che possa accompagnare la società in un cammino di lungo periodo».

 

GIANNI MION 1

Laghi, che prende il posto di Gianni Mion, storico manager dei Benetton, avrà il compito di ricucire i rapporti, ormai completamente sfilacciati, fra la famiglia veneta e il governo, con l' obiettivo di uscire quanto prima dall' avventura nelle autostrade italiane, che pure tante (troppe) soddisfazioni economiche ha procurato fino al crollo del viadotto di Genova.

 

giovanni castellucci 8

Il cda di Edizione ha attribuito a Laghi le deleghe di supervisione e coordinamento strategico di tutti i dossier e progetti strategici del gruppo Benetton, ma anche «del processo funzionale al percorso di rinnovamento e rafforzamento della strategia sociale».

 

GIANNI MION

La seconda mossa riguarda, invece, proprio Aspi. Con una missiva inviata sabato alle 20 al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, Autostrade ha comunicato al Mit di accettare anche l' Atto aggiuntivo - in pratica, il contratto che serve a recepire il nuovo Piano economico finanziario (Pef) nella Concessione vigente - nei termini proposti dal governo il 2 settembre scorso.

 

ENRICO LAGHI LUIGI GUTIBOSI STEFANO PALEARI

Due giorni prima, Aspi aveva approvato la nuova versione del Pef, a seguito dei rilievi dell' Autorità regolatoria dei trasporti (Art), inviandola sempre al governo. Questo perché il Mit il 22 ottobre aveva chiesto ad Aspi di adattare il Pef al parere che era stato formulato dall' Art il 14 ottobre. Se si aggiunge il sì all' atto transattivo per la chiusura della procedura di revoca, Aspi sostiene quindi di aver accettato formalmente tutti gli atti proposti dal governo, e nella formulazione voluta dall' esecutivo.

 

luciano giuliana gilberto benetton

Fra l' altro, nel nuovo Pef di Aspi vengono mantenuti 14,5 miliardi di investimento e 7 miliardi di manutenzioni al 2038, di cui fanno parte 1,2 miliardi di manutenzioni aggiuntive. Secondo Aspi, l' importo medio delle manutenzioni prima del 2018 era di 280-300 milioni l' anno.

 

Nel 2019 è diventato di 400 milioni, nel 2020 655 milioni, nel 2021 sono programmati 600 milioni. Capitolo occupazione. L' indice di recupero di produttività sull' automazione resta quello voluto dall' Art, ossia il 2,2%, ma verrebbe applicato in 10 anni invece che in 5. Ciò consentirebbe di evitare un migliaio di licenziamenti, utilizzando incentivi e scivoli verso la pensione.

giovanni castellucci

 

La parola ora passa al governo. Quali decisioni assumerà sull' approvazione finale del Pef? Cdp, che in cordata con i fondi Macquarie e Blackstone ha fatto una proposta non esclusiva per rilevare Aspi, ha dichiarato che per un' offerta vincolante serve un Pef definitivo. La scadenza è il 30 novembre. Ma proprio qui sta il nodo da sciogliere. Le intercettazioni alla base dei provvedimenti che hanno spedito ai domiciliari l' ex amministratore delegato di Aspi, Giovanni Castellucci, hanno ridato fiato ai falchi della revoca della concessione.

 

ENRICO LAGHI

Se la Procura, alla chiusura delle indagini preliminari, sosterrà che all' origine del crollo del ponte Morandi, con le sue 43 vittime, ci si stato un oliato e fraudolento sistema di "risparmio" sulle manutenzioni, allora - sostiene una parte dell' esecutivo e, pare, lo stesso premier Giuseppe Conte - la revoca della concessione potrebbe essere giuridicamente fattibile senza dover corrispondere un salatissimo indennizzo agli azionisti di Autostrade e, quindi, i Benetton. La Procura di Genova si esprimerà, pare, entro fine gennaio. Il Pef e la trattativa? Aspetterebbero. Anche per questo serve Laghi.

Macquarie

 

2 - BENETTON TENTA LA SVOLTA

Estratto dell'articolo di Francesco Manacorda per “la Repubblica”

 

(…)  Due mosse che hanno come obiettivo comune quello di sbloccare proprio l' impasse di Autostrade nella lunga trattativa che i Benetton stanno conducendo con un governo che li considera di fatto radioattivi: chi venisse considerato responsabile di una scelta anche in parte a loro favorevole, rischierebbe di essere politicamente incenerito.

 

ENRICO LAGHI

Questa consapevolezza pare essersi fatta strada, anche se in ritardo e a fatica, in quella che era un tempo una delle grandi famiglie del capitalismo italiano e la cui credibilità - dopo il crollo del Ponte Morandi, le inchieste e le intercettazioni - appare adesso gravemente compromessa.

 

Ecco dunque la doppia mossa. La prima è quella che sabato ha visto Autostrade comunicare al governo l' accettazione del Piano economico finanziario della società, comprese le modifiche apportate dopo le osservazioni dell' Autorità dei Trasporti.

 

A questo punto tocca appunto al governo muoversi, approvando il Piano e dando così un elemento di sicurezza in più alla trattativa che Atlantia sta conducendo con Cdp e alcuni fondi per cedere il suo 88% di Autostrade.

 

GIANNI MION

Ma la mossa più forte dal punto di vista simbolico e forse anche politico è la scelta - anticipata da Repubblica e annunciata ieri sera - di sostituire Gianni Mion con Enrico Laghi come presidente di Edizione Holding. Edizione è la cassaforte e il "cervello" finanziario dei Benetton.

 

Mion è stato per un trentennio - salvo un breve intervallo - l' uomo di fiducia della famiglia, accomunato fin dall' onomastica, in un comune sentire del Nord-Est che in passato non ha impedito ai Benetton e ai loro emissari di muoversi benissimo anche nelle nebbie romane delle concessioni.

 

Laghi è invece un nome che ai non addetti ai lavori dice poco, ma nella comunità finanziaria è considerato una sorta di Mr Wolf alla Quentin Tarantino che per l' appunto "risolve problemi", prendendo in mano da commissario straordinario società in situazione spesso disperata e trovando per loro soluzioni all' insegna della mediazione con la politica e le istituzioni.

 

ENRICO LAGHI 2

Non certo un fautore del darwinismo applicato alle imprese; piuttosto un luminare che decide di intervenire anche quando i suoi colleghi vedono poche o nessuna speranza. Un uomo di mediazione al vertice del gruppo, una proposta di mediazione al governo, così i Benetton hanno fatto il loro gioco. Adesso tocca alla controparte istituzionale dare una risposta.

gianni mionGIANNI MION

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...