A CHE PUNTO E’ LA RETE UNICA? – LO STALLO E’ COMPROVATO DALLE STILETTATE TRA GUBITOSI (TIM) E STARACE (ENEL) – L’AD DI TIM: AD AGOSTO ERAVAMO PRONTI A NEGOZIARE CON L’ENEL SULLA QUOTA DI OPEN FIBER. POI È ARRIVATA L’OFFERTA DI MACQUARIE CHE HA COMPLICATO UN PO’ LE COSE. ENEL HA CHIESTO TEMPO PER ESAMINARLA. SONO PASSATI MESI, A QUESTO PUNTO L’AVRANNO IMPARATA A MEMORIA” – LA REPLICA DI STARACE

-

Condividi questo articolo


Michele Arnese e Giusy Caretto per startmag.it

tweet gubitosi starace tweet gubitosi starace

 

FiberCop, la nuova società di Tim per la fibra, muove i primi passi, in attesa di una decisione di Open Fiber sulla rete unica.

Ecco le ultime novità tra fatti, numeri e qualche polemica.

 

L’AVVIO DELL’OPERATIVITA’

Il 13 novembre si è riunito, sotto la presidenza di Massimo Sarmi (già ai vertici di Poste e Tim), il consiglio di amministrazione di FiberCop, posseduta da Tim (58%), Kkr Infrastructure (37,5) e Fastweb (4,5%). Il consiglio ha deliberato sull’assolvimento degli adempimenti societari finalizzati all’avvio dell’operatività della società, previsto per il primo trimestre 2021.

 

COSA FARA’ FIBERCOP

LUIGI GUBITOSI FRANCESCO STARACE LUIGI GUBITOSI FRANCESCO STARACE

FiberCop offrirà servizi d’accesso passivi della rete secondaria in rame e fibra a tutti gli operatori del mercato. L’obiettivo è quello di portare completare i piani di copertura in fibra nelle aree nere e grigie del Paese e accelerare l’adozione dei servizi Ultrabroadband (UBB).

 

FiberCop intende, “con senso di responsabilità e di urgenza alla luce del momento contingente”, accelerare il “processo di digitalizzazione in Italia”, spiega l’azienda in una nota.

 

IL LOGO: UN RICHIAMO ALL’ITALIA

E proprio in nome del ruolo che FiberCop di prefigge di svolgere al servizio del Paese, nel logo societario si ricordano i colori della bandiera italiana.

 

IN ATTESA DI OPEN FIBER

open fiber open fiber

Tim e governo puntano a una una società unitaria per la Rete unica, AccessCo, in cui far confluire anche gli asset di Open Fiber.

“Telecom Italia è pronta a partire con la Rete Unica, non appena lo decideranno gli azionisti di Open Fiber” ha detto in occasione della presentazione della trimestrale Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Telecom Italia.

 

IL VIA LIBERA DEL GOVERNO

Si muove anche l’esecutivo. Il governo ieri ha dato il via libera con prescrizioni all’ingresso del fondo americano Kkr in FiberCop al fianco di Tim e Fastweb, come previsto dalle regole sul golden power. In particolare si chiede ai soci di impegnarsi con “correttezza e buona fede” a far sì che il cda e l’assemblea dei soci FiberCop approvino l’adesione a progetti di interesse pubblico nel settore delle Tlc e “in particolare un’eventuale fusione della società con altri operatori del settore, nell’ipotesi che detti progetti non alterino o migliorino la creazione di valore del progetto originario”.

francesco starace francesco starace

L’ANALISI DEL SOLE 24 ORE DI CONFINDUSTRIA

Si chiede, in sostanza, la disponibilità ad aderire a progetti di interesse pubblico, quale «un’eventuale fusione della società con altri operatori del settore». “Il partner finanziario, il fondo di private equity Usa Kkr, non dovrebbe avere nulla da obiettare sulla rete unica, visto che he avrebbe solo da guadagnare”, ha scritto oggi il Sole 24 Ore.

luigi gubitosi nel 2008 luigi gubitosi nel 2008

 

IL COMMENTO DI FORMICHE DI PAOLO MESSA

Chi invece vede un’impostazione anti americana nella mossa della presidenza del Consiglio è la “macchina editoriale più apprezzata da Washington” (come Dagospia ha definito tempo fa la rivista Formiche di Paolo Messa, già consigliere d’amministrazione della Rai e ora top manager di Leonardo).

 

“Le prescrizioni sono blande ma il messaggio politico piace a Pechino e fa irritare Washington DC”, ha commentato la rivista di Messa: “Di certo la terza via imboccata dal governo per non dispiacere a nessuno non piacerà a chi, negli Stati Uniti, già nutre qualche dubbio sulla possibilità di fare affari con Roma. L’intervento su Kkr, fondo di investimento che ha la reputazione e la forza di un attore sistemico negli Stati Uniti, rischia di abbassare di una tacca il rating italiano nell’attrazione di capitali americani. Ancora una volta”.

 

Shemara Wikramanayake MACQUARIE Shemara Wikramanayake MACQUARIE

ACCESSCO: TUTTO PRONTO?

Ma a che punto è la rete unica?. Il 31 agosto i consigli d’amministrazione di Tim e Cdp (che detiene il 50% di Open Fiber, l’altro 50% è di Enel) hanno approvato un memorandum of understanding per la creazione di AccessCo, la società per la rete unica nazionale, in cui confluirà la società FiberCop.

 

Definiti anche i dettagli dell’azionariato: Telecom “deterrà almeno il 50,1% di AccessCo e attraverso un meccanismo di governance condivisa con Cdp Equity sarà garantita l’indipendenza e la terzietà della società. Sono previsti meccanismi di maggioranze qualificate e regole di controllo preventivo”, aveva fatto sapere Tim in un comunicato.

LUIGI GUBITOSI FRANCO BASSANINI LUIGI GUBITOSI FRANCO BASSANINI

 

LE STILETTATE FRA GUBITOSI (TIM) E STARACE (ENEL)

Ma serve il via libera di Enel. Lo stallo emerge anche da questa risposta del numero uno di Enel, Francesco Starace, alla stilettata giorni fa di Gubitosi:

Macquarie Macquarie

 

CDP-Reti Bassanini firma CDP-Reti Bassanini firma

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…