pier silvio marina luigi barbara eleonora berlusconi

CHE SUCCEDE ORA ALLE AZIENDE DI BERLUSCONI? – SILVIO AVEVA IL CONTROLLO DI FININVEST, CON IL 60%: LA SUCCESSIONE È STATA GIÀ STUDIATA? SARÀ INDUSTRIALE O FINANZIARIA? E I CINQUE FIGLI SI DIVIDERANNO EQUAMENTE LE AZIENDE E IL PATRIMONIO? GLI SPECULATORI SI CONCENTRANO IN PARTICOLARE SU MEDIASET, DI CUI VIVENDI HA IL 23,69%, ANCHE SE DALL’AZIENDA GIÀ PARLANO DI “ASSOLUTA CONTINUITÀ”. DI SICURO, MARINA E PIER SILVIO SONO DECISI A MANTENERE SALDO IL CONTROLLO DELLA FAMIGLIA, MENTRE BARBARA, ELEONORA E LUIGI SONO MENO RIGIDI…

Estratto dell’articolo di Marigia Mangano per https://24plus.ilsole24ore.com/

 

silvio berlusconi e suoi figli

«C'è la compattezza più assoluta della mia famiglia su un punto molto preciso: non abbiamo alcuna intenzione di lasciare che qualcuno provi a ridimensionare il nostro ruolo di imprenditori».

 

Qualche anno fa Silvio Berlusconi, subito dopo l'ingresso e la successiva ascesa del finanziere bretone Vincent Bolloré in Mediaset, chiarì un punto assai delicato: ad Arcore non c'erano spaccature. Nell'impero, del resto, ha sempre comandato il Cavaliere. Ne aveva il controllo con oltre il 60% di Fininvest a lui intestato, e prendeva le decisioni più importanti in piena autonomia.

 

silvio berlusconi con marina e pier silvio

Cosa succede ora? Sarà una successione industriale o finanziaria quella che coinvolgerà la famiglia Berlusconi? In futuro i cinque figli, Marina, Piersilvio, nati dal primo matrimonio, e Barbara, Eleonora e Luigi, figli della storia con Veronica Lario, si divideranno le aziende o il patrimonio?

 

Con quasi 4 miliardi di fatturato registrati nel 2021 e profitti per 360 milioni che hanno garantito un dividendo “famigliare” di 150 milioni, Fininvest rappresenta una delle realtà imprenditoriali più importanti in Italia.

 

BARBARA E MARINA BERLUSCONI

La holding ha il controllo di Mfe (ex Mediaset) con il 50%, è presente nell'editoria con il 53,3% di Mondadori, partecipa al 30% Mediolanum, detiene il 100% del Teatro Manzoni e, dopo la cessione del Milan, possiede il Monza calcio. Fuori da Fininvest, ma sempre parte dell'impero costruito dalla dinastia di Arcore, c'è poi il patrimonio immobiliare, gran parte del quale è custodito nella società Dolcedrago, di proprietà esclusiva del Cavaliere.

 

L'assetto di controllo di Fininvest

ABBRACCIO TRA PIER SILVIO E BARBARA BERLUSCONI FUORI DALL OSPEDALE SAN RAFFAELE

Nell'impero Berlusconi, il debutto di Luigi, Eleonora e Barbara, i tre figli più giovani di Silvio Berlusconi, nati dal matrimonio con Veronica Lario, risale al 2005. La Fininvest, nata alla fine degli anni ‘70 e per decenni di proprietà esclusiva dell'ex presidente del Consiglio, è stata per molto tempo controllata attraverso 22 “scatole”.

 

Nel corso degli scorsi anni sono state avviate una serie di semplificazioni e ne sono rimaste solo sette: Holding Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava di proprietà personale del premier (oltre il 60% della Fininvest); la Quarta che fa capo a Marina; la Quinta di Piersilvio; la Quattordicesima suddivisa tra i tre figli più piccoli e recentemente oggetto di una scissione per separare la partecipazione della holding dal resto delle attività.

 

PIER SILVIO BERLUSCONI CON IL FIGLIO LORENZO MATTIA E IL COGNATO MAURIZIO VANADIA

Per quest’ultima, il passaggio di proprietà risale a metà del 2005 e ha garantito a ciascuno di loro di diventare proprietario del 7% della Finivest, come Piersilvio e Marina. […] Se si guarda però agli equilibri, se Marina e Piersilvio Berlusconi hanno una quota del 7,65% a testa che insieme fa 15,3%, i figli di secondo letto, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, possono contare sul 21,4%. […]

 

Il sistema delle holding […] ha sempre garantito ricchi profitti alla famiglia Berlusconi. Ma la prassi, almeno negli ultimi anni, è sempre stata quella di “accumulare” gli utili per gran parte a riserva.

 

L'ultimo esercizio […] non ha fatto eccezione. I bilanci al 30 settembre 2022 si sono chiusi tutti in utile grazie principalmente al dividendo da circa 150 milioni staccato in estate da Fininvest. Le quattro società con sede a Segrate di proprietà del Cavaliere hanno totalizzato circa 98 milioni di profitti, un ammontare in linea quindi con la quota di competenza (63%) dell’assegno complessivo che Fininvest ha appunto “girato” al suo fondatore e ai cinque figli.

LA TORRE MEDIASET CON LA SCRITTA CIAO PAPA

 

La gran parte di questi profitti è stata posta a riserva straordinaria mentre la Holding Italiana Seconda ha deciso, per scelta del suo socio unico Silvio Berlusconi, di distribuire l’intero utile oltre a 500mila euro di riserve per un totale di 24,2 milioni.

 

Copione simile per la Quarta di Marina Berlusconi (presidente di Mondadori e di Fininvest), la Quinta di Pier Silvio (vicepresidente esecutivo e a.d. di MediaForEurope) - con il 7,6% ciascuno - e la Quattordicesima di Barbara, Eleonora e Luigi con il 21,8% circa.

 

BERLUSCONI FIGLI 3

[…] Gli equilibri famigliari in Fininvest reggeranno l'uscita di scena di Silvio Berlusconi? Il punto più delicato sarà capire in che modo decideranno di muoversi gli eredi del Cavaliere e soprattutto in quali proporzioni sarà redistribuito il pacchetto di controllo finora nelle mani del fondatore. Senza dimenticare che ci sono alcune partite aperte assai delicate, il cui esito probabilmente sarà segnato dalla scomparsa dell'ex premier. Prima fra tutte Mediaset, oggi diventata Mfe, e due anni fa oggetto del grande accordo con i francesi di Vivendi ancora non perfezionato.

 

silvio piersilvio e marina berlusconi

Una pace che è andata a interrompere cinque anni di scontri con la “promessa” non appena le condizioni di mercato saranno favorevoli dell'uscita di Vivendi dal capitale del gruppo. Oggi Fininvest può contare sul 50% di Mfe, mentre Vivendi ha un 4,5% diretto e il 19,19% trasferito nel 2018 a Simon Fiduciaria, il trust del gruppo Ersel, che in base al patto verrà progressivamente venduto in 5 anni, a tranche di circa il 4% ogni anno. Finora però, a distanza di due anni da quell'armistizio, Vivendi è rimasta salda al suo posto.

 

[…]  L'uscita di scena del Cavaliere spianerà forse la strada per un ridimensionamento di Fininvest nel capitale di Mfe a favore del gruppo transalpino? Difficile dirlo.

 

Ma se dovesse succedere è evidente che sembra profilarsi più una successione finanziaria nel futuro di Arcore, con la famiglia meno «socio imprenditore» e più «azionista», e con una holding sempre più ricca. La partita Mediaset, ad ogni modo, rappresenta ora la priorità. […] Ma non è chiaro se ci sia la stessa visione comune sul futuro industriale del gruppo.

 

silvio berlusconi con veronica lario e i figlio barbara, eleonora e luigi 1990

Perché se Marina e Piersilvio hanno già dimostrato in passato di essere decisi a mantenere saldo il controllo della famiglia nella vecchia Mediaset, posizioni meno rigide avrebbero fatto trapelare gli altri figli di Silvio Berlusconi che vedrebbero in questa complessa partita non solo criticità, ma anche opportunità. Due correnti di pensiero che in futuro potrebbero misurarsi anche con i rispettivi pesi azionari in Fininvest. Anche perché si tratterà di capire cosa in Fininvest è strategico o no, incluse Mediolanum, Mondadori e gli asset immobiliari e finanziari.

BARBARA BERLUSCONI CON I FIGLI A PORTO ROTONDO - LUIGI BERLUSCONIannuncio morte silvio berlusconi - canale 5 mediasetLA FAMIGLIA BERLUSCONI SU CHI MARINA PIERSILVIO ELEONORA LUIGI SENZA BARBARApiersilvio berlusconifedele confalonieri con marina e pier silvio berlusconi

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...