silvio berlusconi vincent bollore

SU CHE TAVOLO GIOCA BOLLORÉ? - FRA UNA SETTIMANA TIM E MEDIASET PRESENTERANNO I LORO CONTI RELATIVI AL 2019. SE PER LA PRIMA I FRANCESI SI DICONO SODDISFATTI DI GUBITOSI, CON LA SECONDA CONTINUA LA GUERRA SU OTTANTA PIANI GIUDIZIARI DIVERSI. IL TUTTO PER CONVINCERE I BERLUSCONI A LIQUIDARLI CON PIÙ SOLDI

Andrea Giacobino per “Avvenire

 

Fra una settimana, il prossimo 10 marzo, Mediaset e Tim presenteranno i loro conti relativi al 2019: se il gruppo media controllato dalla Fininvest dei Berlusconi nell' ultimo anno ha perso in borsa oltre il 25%, meglio ha fatto l' ex monopolista pubblico delle telecomunicazioni guidato da Luigi Gubitosi con un ribasso inferiore al 10%.

YANNICK E VINCENT BOLLORE

 

I due gruppi si trovano ora davanti a snodi importanti ma, soprattutto, vedono presente in forza nell' azionariato lo stesso soggetto, il gigante francese dell' entertainment Vivendi del finanziere bretone Vincent Bollorè. E proprio quest' ultimo dovrà risolvere presto i nodi che lo vedono socio dei due gruppi italiani, rispettivamente col 30% circa in Mediaset e col 25% in Tim.

 

Ma mentre nel gruppo di Cologno Monzese il rapporto coi Berlusconi è contraddistinto da una guerra che dura da tre anni e che s' è acuita dopo la mossa della Fininvest di varare la nuova holding olandese MediaForEurope (Mfe), in Tim i rapporti di Vivendi con gli altri soci importanti ma minoritari, il fondo speculativo Elliott e la Cassa Depositi e Prestiti sembrano tornati più distesi dopo gli scontri passati.

 

luigi gubitosi foto di bacco

Tutto merito, in questo caso, del lavoro di Gubitosi per aprire un tavolo con Open Fiber, la jointventure della banda larga fra Enel, con l' obiettivo di dar vita a quel gigante italiano dell' industria auspicato dal governo. «L' Italia - ha detto recentemente il ministro dell' economia Roberto Gualtieri - deve accelerare sul fronte dell' innovazione tecnologica, assicurando a cittadini e imprese una infrastruttura nazionale di comunicazione in banda ultra larga. Il governo incoraggia un costruttivo confronto tra le parti per delineare le condizioni per integrare le infrastrutture, potenziare e ottimizzare gli investimenti nel rispetto delle regole di mercato e delle migliori pratiche regolatorie e di concorrenza».

 

Tim ha però aperto un altro fronte col grande fondo americano Kkr che ha presentato un' offerta non vincolante per affiancare in esclusiva la società nello sviluppo della rete in fibra. Non a caso a dar man forte a Kkr è arrivato da poco Piergiorgio Peluso, ex direttore finanziario di Telecom, e inoltre senior advisor del fondo è stato appena nominato Diego Piacentini, commissario straordinario per l' attuazione dell' Agenda Digitale. La finalizzazione delle intese con Open Fiber e Kkr non potrà che essere vista positivamente dalla Borsa e quindi anche da Bolloré.

 

vincent bollore

Non a caso qualche giorno fa Arnaud de Puyfontaine, capoazienda di Vivendi, ha detto: «Mediaset e Tim sono storie diverse. La strada intrapresa da Tim è quella giusta. Siamo azionisti che possono portare valore, andare via non è nella nostra agenda. Siamo azionisti di lungo termine. Siamo felici dei risultati e il meglio deve ancora venire». Invece sull' altro fronte, Mediaset ha appena segnato un punto importante in Olanda nella contesa con il gruppo francese. Il Tribunale di Amsterdam ha infatti rigettato l' istanza presentata da Vivendi per bloccare la fusione tra le attività italiane e spagnole del Biscione, volta alla creazione della holding Mfe che avrà la sede legale (ma non fiscale) in Olanda.

 

La Corte di Amsterdam ha negato tutte le richieste di Vivendi in quanto ha ritenuto che il sistema delle azioni a voto speciale non sia in violazione della legge olandese, che l' esito del caso della Corte di Giustizia della Ue contro la legge Gasparri sia troppo incerto in questo momento, che Mfe non abbia violato le norme olandesi sulla fusione e che, come ha stabilito dal giudice italiano, anche un bilanciamento degli interessi dovrebbe essere a favore di Mfe.

 

GIUSEPPE CONTE ARNAUD DE PUYFONTAINE

L' iter del progetto Mfe è al momento sospeso solo in Spagna, dove è in corso la causa di merito. E forse anche per questo a Bolloré, finito quasi all' angolo, è venuta voglia di tornare al tavolo del negoziato con i Berlusconi.

Ultimi Dagoreport

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”