leonardo del vecchio nagel

DAGO-RETROSCENA CRUDELE MA VERO: L'ITALIANITÀ DI MEDIOBANCA E GENERALI DURERÀ QUANTO CAMPA DEL VECCHIO - È BRUTTO DA DIRSI, MA L'85ENNE REUCCIO DEGLI OCCHIALI NON È MAI RIUSCITO A TENERSI UN EREDE, TANTO DA FAR FUORI 3 MANAGER IN 3 ANNI PER POI FONDERE LUXOTTICA CON I FRANCESI. ALLORA PERCHÉ BANKITALIA HA DATO L'OK ALLA SUA SCALATA FINO AL 20% DI MEDIOBANCA (DUNQUE GENERALI) IN VIRTÙ DELL'ITALIANITÀ DELL'OPERAZIONE? - SE INVECE VINCE IL TRIO NAGEL-CIMBRI-MESSINA…LE PROSSIME TAPPE DELLO SCONTRO

 

DAGONOTA

 

Nagel

E adesso cosa succederà? L’intreccio tra l’Ops di Intesa su Ubi e la richiesta di Del Vecchio di salire al 20% di Mediobanca cambierà il voto dei poteri forti italiani. Ecco tre tappe.

 

L’Antitrust attende la memoria di Unicredit. Il gruppo guidato da Jean-Pierre Mustier partecipa infatti all’istruttoria sulla fusione tra la prima (Intesa Sanpaolo) e la quarta banca del Paese (Ubi) perché porrebbe fine alla “sostanziale simmetria” con Unicredit.

 

leonardo del vecchio

In questi casi, si dovrà ricalcolare il numero degli sportelli per provincia in caso di Ops vincente (già 400/500 agenzie andranno alla Bper, primo azionista l’Unipol di Cimbri, partner di Messina e Nagel).

 

Secondo step. Tocca alla Consob guidata da Savona licenziare la verifica preliminare sull’operazione Intesa-Ubi. Il gran finale andrà in scena in un’aula del tribunale di Milano.

 

FRANCESCO MILLERI

Per quanto riguarda le mire e il futuro di Del Vecchio, tutto è nelle manine della BCE, che oltre a dover dare l'autorizzazione (vincolante) a un'eventuale fusione Intesa-UBI (e sarebbe orientata a un via libera), a fine giugno emetterà il verdetto sull’operazione Mediobanca-Generali. 

 

Che vede all’opera il legale d’affari più influente d’Italia, Sergio Erede. Il quale, dopo aver ricevuto una porta in faccia dalla BCE allorché presentò negli ultimi mesi del 2019 in maniera informale il piano industriale e di management, ha pensato bene di sostituire nel progetto la caffeina con la camomilla.

LEONARDO DEL VECCHIO MOGLIE NICOLETTA ZAMPILLO

 

L’ad Nagel resterà al suo posto di comando, Pagliaro manterrà la presidenza e Generali, controllata da Mediobanca, e vero obiettivo della scalata, resterà italiana, trallalero trallalà. Naturalmente Del Vecchio, che a 85 anni pensa di essere immortale, dopo un anno comincerà a fare eccezioni, magari troverà irregolarità e, forte della maggioranza, porterà Nagel e Pagliaro verso l’uscita.

 

A questo punto sorge spontanea una domanda: vista l’energia di Mr Luxottica per la conquista di Mediobanca-Generali, sbandierando il tricolore, perché ha deciso di fondere la sua Luxottica con un’azienda francese, la Essilor, la quale, dopo la sua dipartita, si papperà tutte le lenti, visto che il nonnetto di Agordo non è riuscito mai ad avere un erede?

 

Enrico Cavatorta

Dall'uscita di Andrea Guerra nel 2014, infatti, Luxottica ha cambiato più manager che salviette pulisci-occhiali: prima grazie all'idea di due amministratori delegati, una di quelle trovate che non ha mai funzionato in nessuna azienda, con Enrico Cavatorta che se ne va dopo neanche un mese. Resta solo Vian, che subito sarà affiancato da Adil Khan. E pure lui se ne andrà come certi mariti cornuti: ''in tre eravamo troppi''. Ecco allora che entra in gioco Francesco Milleri, vicino di casa di Del Vecchio e intimo della famiglia, che prende le redini mentre l'arzillissimo vecchietto architetta la fusione coi francesi.

alberto nagel carlo messina

 

Un 50-50 che, proprio come l'idea dei due galletti a capo di un solo cda, è sempre destinato a diventare un 51-49, se non peggio. Il patto che Essilor ha ingoiato è che per ora controlla tutto Del Vecchio, ma quando passerà la mano, passerà pure tutto il cucuzzaro a Parigi.

 

E dunque sorge l'altra paradossale domandina: dopo non essere riuscito a tenere in Italia l’impero di Luxottica, perché Bankitalia ha dato semaforo verde alla scalata a Mediobanca proprio in virtù della difesa dell’italianità delle Generali?

 

Se invece vince Nagel, con l’appoggio dei suoi compagni di avventura Messina e Cimbri, una cosa è certa: nulla sarà come prima.

 

 

DEL VECCHIO LANCIA SEGNALI ALLA POLITICA SULLE GENERALI

Andrea Greco per “la Repubblica

carlo cimbri

 

Leonardo Del Vecchio non vuole finire elefante nella cristalleria. E continua la comunicazione al bromuro sull' ascesa al 20% in Mediobanca. Ieri fonti a lui vicine hanno detto che non vuole spingere Generali verso una fusione con Axa o Zurich (anche perché, nota l' uomo della strada, capitalizzano ormai più del doppio dei 21,3 miliardi del Leone, quindi i soci italiani sarebbero minoranza). Intende invece riportarla al ruolo di leader europeo che a fine anni '90 aveva.

HUBERT SAGNIERES E LEONARDO DEL VECCHIO

 

È un modo , anche, per placare la politica italiana, che lo attende al varco con norme truci tipo il nuovo golden power. Prima di ieri, mesi di blandizie avevano riguardato il piano strategico di Mediobanca, la natura finanziaria dell' investimento, la non volontà di presentare una sua lista contro quella del cda uscente, che a ottobre vuole ricandidare l' ad Nagel e il presidente Pagliaro.

 

Tra tanto non fare, resta che Del Vecchio compra Mediobanca ma allude a Generali, autonoma benché da essa partecipata, al 13%. Più interessante che Del Vecchio, socio forte pure a Trieste e dal 2007 in cda, abbia colà votato da allora ogni strategia del vertice. Né risultano a verbale sue proposte alternative di sviluppo, crescita, aggregazione. In Borsa, per sicurezza, i fondi hanno comprato ancora le due azioni: oltre +5% .

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

 

 

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…