alitalia giuseppe conte stefano patuanelli

DOPO CAI E SAI, CI MANCAVA TAI – LA NUOVA COMPAGNIA DI BANDIERA SI CHIAMERÀ ALITALIA “TRASPORTO AEREO ITALIANO”. PER ORA È L’UNICA COSA CERTA – IL GOVERNO PER IL RESTO È IN ALTO MARE PER LA COSTITUZIONE DELLA SOCIETÀ CHE RICEVERÀ ALTRI TRE MILIARDI E NASCERÀ NEL PERIODO PEGGIORE DELLA STORIA RECENTE DELL’AVIAZIONE CIVILE. SPERANDO CHE DA BRUXELLES NON SI METTANO DI TRAVERSO - E PER IL NOME DI AD SPUNTA IL NOME DI FRANCESCO CAIO...

1 – NASCE ALITALIA TAI TRA I CANDIDATI AD SPUNTA ANCHE CAIO

Lucio Cillis per “la Repubblica”

 

AEREO ALITALIA

Dopo Cai e Sai la nuova compagnia di bandiera si chiamerà Alitalia "Tai" (Trasporto Aereo Italiano). Il nome, almeno, è stato definito. Tutto il resto è ancora in alto mare anche se all'interno del governo si cerca affannosamente di arrivare a scelte condivise per guidare una società che riceverà in dote tre miliardi di euro e una mission che molti vedono impossible, visto che si dovrà ripartire nel periodo peggiore che la storia dell'aviazione civile ricordi.

 

giuseppe conte paola de micheli

Dal parapiglia nato nelle ultime ore tra il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli (5 Stelle) e quello dei Trasporti Paola De Micheli (Pd) per stabilire una volta per tutte i nomi dell'amministratore delegato e del presidente della newco, emergono alcune indicazioni che, a breve, potrebbero trovare conferma.

 

Roberta Neri

Se per la poltrona di presidente si parla insistentemente da settimane della ex numero uno di Enav Roberta Neri, per il posto più ambito di ad spunta - a sorpresa - il nome di Francesco Caio. Restano in auge Joerg Eberhart (oggi ceo di Air Dolomiti e manager vicino al capo di Lufthansa Carsten Spohr) e la soluzione interna Fabio Lazzerini, dirigente di Alitalia.

Carsten Spohr (ad Lufthansa) con Joerg Eberhart (Air Dolomiti)

 

Sullo sfondo continuano comunque a muoversi i profili di altri manager, come l'ex Fca Alfredo Altavilla e Roberto Scaramella che dal ruolo attuale di advisor, potrebbe trasformarsi in capo azienda. Tutto ciò in attesa della firma del decreto del ministero dell'Economia che darà il via alla nuova compagnia di bandiera.

 

Le prossime ore saranno decisive per capire se basterà questo atto ufficiale del ministero guidato da Roberto Gualtieri, oppure se ci sarà bisogno di un consiglio dei ministri con all'ordine del giorno il caso Alitalia. I tempi: Bruxelles aspetta di capire se ci sia discontinuità tra le due Alitalia, quella oggi in amministrazione straordinaria e quella di nuova costituzione.

francesco caio foto di bacco

 

Il governo, in attesa che il premier Conte sciolga il rebus- nomi, potrebbe già inviare una sorta di piano industriale alla Commissione Ue nelle prossime ore. In sostanza si punta una compagnia agile, impegnata sul medio-lungo raggio con 105 aerei e pareggio di bilancio al terzo anno sui cinque di piano.

 

L'handling sarebbe già considerato al di fuori dal perimetro Alitalia, nel quale però rientreranno le attività di manutenzione. In pratica i 6.800 addetti oggi in cigs resteranno fuori da Alitalia Tai che avrà nei primi due anni di rilancio fino a 4-5 mila dipendenti.

 

Poi arriveranno i soci privati che daranno un supporto soprattutto allo sviluppo di rotte di lungo raggio e alla rete. Gli occhi vanno a Lufthansa che resta in pole position. Infine, emergono con forza anche le posizioni del sindacato che si aspetta un rapido avvio della newco. Cgil, Cisl e Uil credono nel progetto e premono per un contratto di categoria innovativo.

 

ALITALIA

La ministra De Micheli, proprio ieri, ha incontrato Aicalf, associazione delle compagnie a tariffe basse che operano in Italia rassicurandole sul fatto che non sono in arrivo norme anti- low cost allo scopo di favorire Alitalia. De Micheli ha però ribadito l'impegno a garantire contratti di lavoro "minimi" che chiudano col passato eliminando una volta per tutte il dumping salariale e sociale.

 

Secondo Ivan Viglietti della Uil, «Il Decreto Rilancio va incontro alle richieste del sindacato e contiene questa norma di civiltà ed equità nelle tutele dei lavoratori del trasporto aereo: è una opportunità storica per aprire il tavolo di rinnovo del contratto di settore, garantendo, finalmente, retribuzioni e tutele condivise ».

 

luciana lamorgese paola de micheli giuseppe conte luigi di maio

 

2 – ALITALIA, SCONTRO INTERNO SUGLI SLOT GUALTIERI INVIERÀ IL DECRETO ALLA UE

Umberto Mancini per “il Messaggero”

 

Nella telenovela Alitalia, che potrebbe chiudersì già domani, non poteva mancare anche lo scontro interno. Nei giorni scorsi, secondo rumor provenienti dalla sede della compagnia, i sarebbe svolta una riunione tra il direttore generale Gian Carlo Zeni, il numero uno di Blu Panorama, Luca Patanè, l'ad di Air Dolomiti, Joerg Eberhart, e il presidente di Neos, Lupo Rattazzi.

 

Un vertice top secret per discutere in maniera approfondita di collaborazioni, slot, code sharing. Una oggettivamente operazione singolare in vista della presentazione del piano industriale e della nomina del nuovo ad che, se le intese verbali raggiunte si tramutassero in accordi commerciali, si troverebbe di fronte al fatto compiuto.

 

roberto gualtieri al supermercato 5

Sul tavolo, secondo alcune fonti sindacali, sarebbero stati trattati dossier delicati come i pregiati slot di Linate e le nuove rotte estere da disegnare. Difficile capire la portata del mini-vertice, sopratutto perché in questa fase, con la società commissariata, ogni intesa si rivelerebbe quanto meno azzardata se non illegittima.

 

E in qualche modo potrebbe legare le mani al prossimo capo azienda. Visto e considerato che entro la fine della settimana, salvo ulteriori rinvii, l'Alitalia di Stato dovrebbe sollevare i carrelli. Al ministero delle Infrastrutture spiegano che la partita adesso è nella mani del Tesoro. Spetterà infatti al dicastero guidato da Roberto Gualtieri completare il decreto ministeriale che darà vita alla Newco.

 

Per poi essere condiviso con i ministri Stefano Patuanelli del Mise e Paola De Micheli del Mit. Il timbro finale arriverà invece da Palazzo Chigi.

 

PAOLA DE MICHELI ROBERTO GUALTIERI

LE TAPPE

Lo schema, anzi le linee guida del ministero dei Trasporti, sono ormai note e insieme all'assetto azionario (Invitalia avrà il 100%) saranno parte integrante del decreto. In sintesi: oltre 100 aerei a regime, 3 miliardi di dote finanziaria, l'impegno a contenere al massimo gli esuberi, integrando, tra l'altro, alcuni asset di Air Italy, il focus sul medio e lungo raggio.

 

Con l'obiettivo di portare in Italia il maggior numero di turisti, facendo del vettore un vero volano per lo sviluppo del made in Italy. Nelle ultime ore, insieme alle frizioni interne, si è anche registrato il braccio di ferro sulla nomina del nuovo ad. Nonostante qualche siluro dei 5Stelle, la candidatura di Fabio Lazzerini, manager interno stimato sia dal Tesoro che al Mit, sembra reggere.

FABIO LAZZERINI 1

 

Anche se, come accade sempre alla vigilia della scelta, un colpo a sorpresa potrebbe stravolgere tutto. E il nome che circola, come possibile alternativa, è quello del capo di Air Dolomiti, Joerg Eberhart, che piacerebbe alla sponda grillina del governo: curioso, visto ch si tratta di uomo di Lufthansa.

 

Sarà comunque Conte a decidere. In attesa della designazione ufficiale, al Tesoro stanno scrivendo il provvedimento che, insieme al piano industriale, dovrà essere inviato a Bruxelles per il via libera finale. La Ue dovrà dare l'ok ai 3 miliardi di aiuti pubblici e ai finanziamenti già assegnati (1,2 miliardi).

 

ROBERTO GUALTIERI

E dovrà convincersi che l'operazione messa a punto dal governo italiano rispetta i principi di mercato. L'indicazione, per ora non scritta, di un possibile ingresso di Lufthansa in una seconda fase potrebbe facilitare la chiusura del cerchio. Ma il rischio di uno stop per aiuti di Stato comunque resta ancora possibile.

 

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?