vittorio grilli gaetano caputi pietro labriola

NEL DOSSIER RETE SPUNTANO ANCHE GLI ARABI – NELL’ACCORDO FIRMATO TRA TIM E KKR, C’È ANCHE IL FONDO DI ABU DHABI, AZURE VISTA, ACCREDITATO DI UN 10% DI NETCO – LE RASSICURAZIONI DI LABRIOLA, CHE CONTA DI FARE NUOVI INVESTIMENTI GRAZIE ALL’ABBATTIMENTO DEL DEBITO – A GODERE SONO GLI AMERICANI DI KKR, CHE POTRANNO GODERSI UN BEL RITORNO SUL CAPITALE INVESTITO, E LE BANCHE: SOLO LE COMMISSIONI DI JP MORGAN SUPERERANNO I 60 MILIONI – LA VECCHIA FREQUENTAZIONE TRA VITTORIO GRILLI (CHAIRMAN PER EUROPA, AFRICA E MEDIORIENTE DELLA BANCA USA) E IL SEGRETARIO GENERALE DI PALAZZO CHIGI, GAETANO CAPUTI

I PRINCIPALI AZIONISTI DI TIM - PIETRO LABRIOLA

1. TIM, IL MERCATO TEME I RICORSI ANCHE ABU DHABI SOCIO DELLA RETE

Estratto dell’articolo di Sara Bennewitz per “la Repubblica”

 

Nonostante il via libera a larga maggioranza del cda di Tim alla vendita della rete, ieri il titolo ha perso in Borsa il 3,35% sui timori delle cause legali che il primo socio Vivendi (23,75% del capitale), e alcuni piccoli azionisti, minacciano di intentare sia nei confronti della società che del board.

 

Eppure secondo gli analisti i 18,8 miliardi offerti da Kkr per la rete sono un prezzo «in linea con le stime», senza contare futuri rialzi per il calo debito e nuovi incentivi (400 milioni), o in caso di fusione con Open Fiber (fino a 2,5 miliardi).

 

henry kravis

L’ad Pietro Labriola, ieri ha scritto una lettera ai dipendenti promettendo di «riscrivere il futuro della società» dato che grazie all’operazione riduce l’indebitamento di 14 miliardi di euro, abbassando la leva sotto due volte il mol, con Moody’s già pronta ad alzare il giudizio.

 

 Con un debito sotto controllo Labriola conta di fare nuovi investimenti e sviluppare «una nuova generazione di servizi» [...]. Tuttavia il mandato di Labriola e dell’attuale board scadrà in primavera, e Vivendi difficilmente appoggerà una nuova lista del management.

 

VINCENT BOLLORE

Intanto ieri Tim ha firmato l’accordo con Kkr e il fondo di Abu Dhabi Azure Vista (accreditato al 10% di Netco), mentre domani si riunirà un cda per approvare i risultati dei 9 mesi. [...]

 

[…] Vivendi […] ha chiesto di avere i verbali del cda di Tim, prima di adire le vie legali sia contro la società, che non ha chiesto un previo parere ai soci — convocando un’assemblea — sia nei confronti di quei consiglieri che hanno approvato l’offerta di Kkr. […]. Fatto sta che se un giudice accogliesse i ricorsi di Vivendi, l’operazione potrebbe essere congelata, senza contare che prima del closing, atteso nell’estate 2024, serve il via libera della Ue e dell’Agcom.

 

2. LO STATO RIPRENDE UN ASSET STRATEGICO L’AFFARE LO FA KKR

Estratto dell’articolo di Giovanni Pons per “la Repubblica”

 

PIETRO LABRIOLA

Esattamente 26 anni dopo la sua privatizzazione lo Stato torna a mettere un piede nella rete Telecom. Con l’operazione approvata domenica sera, infatti, il Mef guidato da Giancarlo Giorgetti andrà a formare un nocciolo duro al 20% circa che affiancherà il fondo americano Kkr nell’acquisto della rete Tim per poco meno di 20 miliardi.

 

Il nocciolo costituirà un presidio italiano e pubblico per garantire la strategicità di un asset che il mondo politico da sempre considera fondamentale, così come lo è in Germania e in Francia. Ma poiché lo Stato non aveva i soldi per ricomprare da solo tutta la rete Tim ha scelto un grande fondo americano per fare da ponte al suo rientro.

 

Un’alleanza che non è gratis ma che frutterà a Kkr un bel ritorno sul capitale investito (e alle banche che organizzano l’operazione succose commissioni), ma permetterà al Mef di rimanere alla guida della rete Tim quando il fondo uscirà e collocherà il suo 65% in Borsa, sul modello già sperimentato di Snam e Terna. […]

 

3. RIDONO GLI ADVISOR: INCASSI DA 200 MILIONI

Estratto dell’articolo di Marco Palombi per “il Fatto quotidiano”

VITTORIO GRILLI

 

[...] C’è chi [...] guarda con legittimo ottimismo al futuro, ovvero al momento del closing, fissato per l’estate 2024, quello in cui l’affare sarà formalmente chiuso: parliamo dei destinatari di bonus e success fee, cioè le commissioni da distribuire in caso di successo della vendita che toccano agli advisor finanziari.

 

Non stiamo dando alcuna notizia, è pratica normale in questo genere di affari: basti dire che nell’ultimo triennio la capofila di questo mercato – Jp Morgan, che non a caso è uno degli advisor del fondo statunitense Kkr – s’è portata a casa solo in commissioni della divisione Investment Banking quasi 30 miliardi di dollari.

 

In genere le success fee si calcolano in percentuale sul valore dell’affare e su una torta così grossa possono oscillare tra l’1 e l’1,5%: fonti vicine all’affare Tim-kkr (che vale 20-22 miliardi) parlano infatti di una cifra che finirà in commissioni tra 200 e 300 milioni di euro.

 

PIETRO LABRIOLA TIM

[...] Jp Morgan [...] in questa vicenda ha un ruolo di assoluto rilievo: tra i protagonisti dell’affare c’è infatti il chairman per Europa, Africa e Medioriente della banca statunitense, che altri non è che l’ex ministro dell’economia (ma pure ex Ragioniere generale e dg del Tesoro) Vittorio Grilli.

 

[...] L’interlocuzione con l’esecutivo sarà stata di sicuro facilitata dall’antica frequentazione tra Grilli e Gaetano Caputi, già dirigente al Tesoro e oggi segretario generale di Palazzo Chigi e vero regista dell’operazione insieme al sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, il duo “meloniano” che ha completamente esautorato Giancarlo Giorgetti dalla partita.

 

La faticaccia di mettere tutti d’accordo è comunque giustificata dall’incasso finale: le commissioni di Grilli e soci dovrebbero superare i 60 milioni di euro. Gli altri advisor finanziari coinvolti sono Mediobanca, Vitale, Goldman Sachs e Liontree per Tim; Morgan Stanley e Citi, oltre a Jp Morgan, per il fondo statunitense Kkr; Ubs e Colombo & Associati per il Tesoro (che per ora è però ancora spettatore della partita).

GAETANO CAPUTI

 

Saranno queste società a dividersi la torta delle commissioni, ma non solo loro avranno da beneficiare dalla chiusura dell’affare. Ad esempio anche l’amministratore delegato di Tim Pietro Labriola – anche qui, come sempre accade [...] – avrà un “premio” se la vendita della rete andrà in porto: il suo bonus potrebbe superare i 20 milioni. Vivendi permettendo, ovviamente: il ricorso annunciato dal primo azionista di Tim pende, per così dire, anche su bonus e commissioni...

 

VITTORIO GRILLI

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...