mark zuckerberg licenziamenti meta facebook

ECONOMIA REALE E FINANZA VANNO SEMPRE IN DIREZIONE OPPOSTA – FACEBOOK LICENZIA 11MILA PERSONE E WALL STREET FESTEGGIA: IERI IL TITOLO DI META HA GUADAGNATO IL 5,37% (SAI COME SARANNO FELICI 11 MILA FAMIGLIE FINITE PER STRADA) - ZUCKERBERG SI È FATTO PRENDERE LA MANO CON I DISASTROSI INVESTIMENTI NEL METAVERSO E UN PIANO DI ASSUNZIONI SPROPOSITATO DOPO LA PANDEMIA. E ORA VERSA LACRIME DI COCCODRILLO E CHIEDE SCUSA...

LICENZIAMENTI META- FACEBOOK

1 - ANSA DI IERI: META SALE A WALL STREET CON TAGLIO 11.000 POSTI, +5,37%

(ANSA) - Meta sale a Wall Street con il taglio di 11.000 posti di lavoro. I titoli del gruppo avanzano del 5,37%.

 

2 - LA SCURE DI ZUCKERBERG SU FACEBOOK META TAGLIA 11 MILA POSTI DI LAVORO

Martina Pennisi per il “Corriere della Sera”

 

Roma non è stata costruita in un giorno, e per la fine/evoluzione di un'era - quella dei social network e di Meta (ex Facebook) per come li abbiamo conosciuti - non basta qualche mese.

 

MARK ZUCKERBERG

Dopo il primo calo degli utenti giornalieri di Facebook, in febbraio; e il primo calo dei ricavi della sua casa madre, in luglio; è arrivato il più importante piano di ristrutturazione nella storia del colosso fondato nel 2004: ieri Mark Zuckerberg ha annunciato il licenziamento del 13% della sua forza lavoro, pari a più di 11mila dipendenti. Le nuove assunzioni saranno bloccate fino al primo trimestre del 2023.

 

tweet e meme su meta il nuovo nome di facebook 21

Come ha ricostruito Zuckerberg in una lettera inviata ai dipendenti, il taglio si è reso necessario in seguito a «un aumento significativo degli investimenti» che non ha portato ai risultati sperati, mentre «non solo l'e-commerce non è più tornato ai livelli della fase acuta della pandemia, ma la recessione macroeconomica, l'aumento della concorrenza e il calo della pubblicità online hanno fatto sì che le nostre entrate fossero molto più basse di quanto mi aspettassi».

 

meta 4

Tradotto: Zuckerberg paga l'accelerata in pandemia, con 27mila assunzioni tra il 2020 e il 2021 e 15mila nei primi nove mesi di quest' anno, su un totale di circa 87mila dipendenti. E, mentre l'intero settore vive uno dei momenti più delicati della sua relativamente giovane storia a causa di una serie di congiunture, ha anche puntato su un nuovo mondo ancora tutto da costruire, quel metaverso che nell'ultimo trimestre gli è costato 3,7 miliardi di dollari e causerà ulteriori perdite nel 2023.

 

facebook down 1

Quando parla di concorrenza l'imprenditore 38enne fa riferimento al successo di TikTok - a sua volta condizionata dall'andamento della pubblicità: gli obiettivi per il 2022 sono stati di ridotti di almeno 2 miliardi di dollari - e alle modifiche del sistema operativo di Apple, che limitano la raccolta dei dati degli utenti.

 

Chi è stato licenziato e lavorava negli Stati Uniti riceverà quattro mesi di stipendio, più due settimane per ogni anno di servizio, e sei mesi di copertura sanitaria. Per il resto del mondo non sono stati dati dettagli. Nessun commento dalla sede italiana, che conta tra i 50 e i 60 dipendenti. Il settore più colpito dai licenziamenti sarebbe quello delle risorse umane. L'obiettivo di Zuck è «diventare un'azienda più snella ed efficiente».

 

3 - IL BUSINESS RALLENTA ORA CHIEDERE SCUSA NON BASTA PIÙ

Mar.Pen per il “Corriere della Sera”

 

facebook tiktok

«Ho sbagliato, e me ne assumo la responsabilità». Per Mark Zuckerberg è (di nuovo) il momento delle scuse, rivolgendosi ai suoi dipendenti per comunicare il taglio del 13% della forza lavoro: negli anni ha imparato che gli conviene ammettere gli errori. La prima e incerta volta fu nel 2010 quando, in un bagno di sudore, durante un confronto alla Frost/Nixon con i giornalisti americani Walt Mossberg e Kara Swisher,cambiò posizione sulla privacy: «Sono stati fatti degli errori. Volevamo dare agli utenti la possibilità di costruire una rete basata sui loro bisogni».

 

meta 7

Nel 2016 provò a respingere le accuse di aver condizionato il risultato delle presidenziali americane, sostenendo che il 99% dei contenuti presenti su Facebook era autentico, e si trincerò dietro il celebre «non siamo una media company».

 

Salvo poi dover fare precipitosamente marcia indietro e, due anni dopo, doversi scusare per l'uso improprio delle informazioni dei suoi utenti da parte di Cambridge Analytica, proprio per orientare le notizie.

 

facebook tiktok

«Vi prometto che faremo di meglio» disse nel 2018. «Stiamo prendendo queste decisioni per assicurarci che il nostro futuro sia solido» ha scritto ieri. Approccio simile, ma c'è una differenza sostanziale: la macchina, che negli anni ha resistito a scandali e polemiche e aveva nell'affezione degli utenti una benzina illimitata, ha iniziato a rallentare. Zuck ora deve convincere gli investitori - le azioni hanno perso il 70% in un anno - della bontà dei suoi sforzi in direzione del metaverso e della sostenibilità del suo core business basato sulla pubblicità online. «Credo che siamo una società profondamente sottostimata» è il passaggio a loro dedicato nella lettera. E forse più accorato delle scuse.

cambio di logo a menlo park mark zuckerberg mark zuckerberg meta tweet e meme su meta il nuovo nome di facebook 13tweet e meme su meta il nuovo nome di facebook 18tweet e meme su meta il nuovo nome di facebook 19

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”