francesco starace luigi gubitosi

ENEL FULMINA CDP - MACQUARIE OFFRE UN BOTTO DI SOLDI PER LA SUA QUOTA IN OPEN FIBER, MA STARACE PRENDE TEMPO: ''LA VALUTAZIONE SARÀ LUNGA''. TRA LE CONDIZIONI IL FONDO AUSTRALIANO VUOLE GARANZIE SU MECCANISMO TARIFFARIO E GOVERNANCE SOCIETARIA - GLI AUSTRALIANI VALUTANO LA SOCIETÀ 7 MILIARDI, COSA CHE RENDEREBBE LA PRELAZIONE DI CDP UN BAGNO DI SANGUE

Rosario Dimito per ''Il Messaggero''

 

Enel frena sull' offerta di Macquarie per il 50% di Open Fiber facendo leva sulle divisioni nel governo relative alla prospettive della rete unica che dovrebbe nascere dalla fusione fra Open Fiber e FiberCop, la newco creata da Tim nel cui capitale entreranno Kkr e Fastweb per concentrare la fibra secondaria (dagli armadietti alle case). L' offerta del gruppo australiano, che è assistito da Barclays, decisa martedì scorso a Londra come anticipato dal Messaggero, si aggira su 7,3 miliardi di enterprise value e, al netto del debito (circa 2 miliardi), l' equity value messo sul piatto di Enel è di 2,65 miliardi ma, secondo la nota del gruppo elettrico ci sono clausole di earn-out che potrebbero alzare la valutazione a 8 miliardi.

LUIGI GUBITOSI FRANCESCO STARACE

 

«È arrivata ieri (mercoledì, ndr), quindi è un po' difficile valutarla in cda oggi (ieri, ndr), i tempi sono quelli necessari per approfondire cose del genere, parliamo di settimane intere, un mese. Sono tempi abbastanza lunghi, sono offerte che vanno guardate, capite, esaminate, non c' è niente di urgente, non abbiamo un calendario che ci corre dietro. Gestiremo la cosa con i tempi necessari», ha detto ieri mattina Francesco Starace. È un' offerta per il 50% o meno?

 

«Questo potremo dirlo quando avremo finito di esaminarla, non lo posso dire in questo momento - ha risposto Starace al Pirelli Hangar Bicocca - Certamente il 50% era il punto di partenza». L' offerta degli australiani è per l' intera quota sulla quale c' è però il diritto di prelazione di Cdp, socio con l' altro 50%. L' offerta è subordinata ad alcune condizioni. Assieme alla richiesta di una due diligence ci sono clausole di aggiustamento prezzo rispetto ad alcune sopravvenienze. Poi il pretendente vorrebbe tutto il 50% e potrebbe tirarsi fuori nel caso in cui Cassa esercitasse la prelazione su parte delle azioni lasciandogli una tranche inferiore. Ma è evidente che si tratta di una condizione negoziale legata agli sviluppi futuri.

 

EMISSARI A PALAZZO CHIGI

francesco starace

Inoltre Macquarie chiede un sistema tariffario che garantisca un certo rendimento. Ma la partita ha una valenza strategico-politica per la quale sia Giuseppe Conte che Roberto Gualtieri, assieme ad Alessandro Rivera, la stanno seguendo con attenzione. Due giorni fa si è svolta una riunione al Tesoro fra Rivera, Starace e Fabrizio Palermo per un primo sommario esame del futuro.

 

Risulta che nei giorni precedenti emissari di Macquarie siano stati ricevuti a Palazzo Chigi, a Via XX Settembre e dalla Cdp con cui le conversazioni sono in corso da settimane anche per concordare lo shareholders agreement, in funzione della nuova governance in Open Fiber dove il riassetto servirà a fornire al mercato italiano una rete digitale. Si diceva che il rimescolamento azionario si incrocia con le grandi manovre di Tim e Cdp che hanno siglato un Mou (lettera di intenti) per arrivare alla fusione di FiberCop con Open Fiber, all' interno di un' operazione più ampia che coinvolge anche la rete primaria.

 

Ma i soggetti coinvolti e la politica sarebbero stati spiazzati dalla valutazione di Macquarie a Open Fiber perché essa potrebbe influenzare i valori dei passaggi successivi. Di sicuro per esercitare la prelazione su parte della quota di Enel opzionata da Macquarie al range massimo (è possibile che Cdp ne rilevi il 30-35% lasciando la differenza al fondo) l' esborso da parte della società pubblica sarebbe molto alto.

 

LUIGI GUBITOSI FRANCO BASSANINI

Per questo la politica è in fibrillazione, anche se comunque, a prescindere dalle condizioni e dalla prudenza di Starace, a pochi giorni dalle regionali e dal referendum tutti i ragionamenti potrebbero essere scritti sull' acqua. Un cda di Cdp è fissato per giovedì 24 e in quell' occasione Palermo potrebbe dare una informativa sommaria, visto comunque che l' eventuale decisione di Cassa sulla prelazione avverrà a valle dell' accettazione dell' offerta da parte di Enel.

 

Il riassetto delle tlc italiane non può prescindere dall' avallo dell' Europa. Ieri il titolo Tim è sprofondato fino a perdere il 7% (poi ridotto al 2,7%) per alcune indiscrezioni diffuse da Bloomberg, secondo cui l' Antitrust europeo potrebbe opporsi alla creazione di una società unica per la rete a banda larga controllata da Tim. Il timore dell' autorità guidata da Margrethe Vestager, secondo l' agenzia di stampa, sarebbe la nascita di un nuovo monopolio Tim-Open Fiber. Il Tesoro ha prontamente escluso un no dall' Europa mentre fonti della Commissione Ue informano che pur seguendo dai giornali il dossier, alcuna notifica è finora giunta. A sua volta Tim precisa che sta valutando la possibilità di presentare un esposto alla Consob per turbativa.

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")