UN FINALE AMARA - ARRESTATO L'EX AVVOCATO ESTERNO DI ENI: DEVE SCONTARE LE CONDANNE PER LE SENTENZE PILOTATE AL CONSIGLIO DI STATO E A SIRACUSA - L'AZIENDA VA AL CONTRATTACCO NEL PROCESSO MILANESE E GLI CHIEDE 30 MILIONI DI EURO PER DANNI REPUTAZIONALI. È ANCHE IL TESTE CHIAVE DELLA PROCURA, E NELLE SUE DICHIARAZIONI ''C'È UN ROMANZO D'APPENDICE CON TROPPI COLPI DI SCENA''

-

Condividi questo articolo


 

1. CUMULO PENA DEFINITIVO, ARRESTATO AVVOCATO AMARA

PIERO AMARA PIERO AMARA

 (ANSA) - L'avvocato Piero Amara, ex avvocato esterno di Eni indagato anche nell'ultima indagine della procura di Milano su presunte attività di depistaggio per condizionare l'inchiesta sul caso Eni-Nigeria, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza. Amara deve scontare un cumulo pena di 3 anni e 8 mesi per le condanne inflittegli nei procedimenti relativi alle sentenze pilotate al Consiglio di Stato e al 'Sistema Siracusa', indagine che ha scoperchiato una sorta di accordo tra pm e avvocati per pilotare indagini e fascicoli.

 

L'arresto è scattato dopo che la Cassazione lo scorso 4 febbraio ha dichiarato inammissibile il ricorso di Amara, che aveva patteggiato una condanna davanti al Gup di Messina ad un anno e due mesi per l'inchiesta sul Sistema Siracusa. A giugno del 2019 era invece diventata definitiva la condanna a 3 anni emessa dal Gup del tribunale di Roma e arrivata anche questa con un patteggiamento, per le sentenze pilotate al Consiglio di Stato. Avendo però trascorso già 5 mesi e 20 giorni in custodia cautelare, ad Amara restano da scontare, appunto, 3 anni, 8 mesi e 10 giorni.

 

Il giorno dopo la sentenza della Cassazione i suoi legali hanno chiesto di sospendere l'esecuzione della pena, almeno fino alla pronuncia della Corte Costituzionale sulla Spazzacorrotti, e di consentire ad Amara di chiedere da libero di usufruire delle misure alternative al carcere. Una richiesta che è stata respinta proprio in virtù dell'entrata in vigore della nuova legge. "Se l'ordine di esecuzione è stato emesso dopo l'entrata in vigore della legge - scrivono i pm nel provvedimento di esecuzione della pena - il condannato, per eccepirne l'incostituzionalità, deve entrare in carcere e rimanerci fino alla decisione della Consulta".

 

piero amara piero amara

 

2. L'ENI AL CONTRATTACCO CONTRO L'EX LEGALE AMARA «BUGIE PER SCREDITARCI, ORA PAGHI 30 MILIONI»

Stefano Zurlo per “il Giornale

 

L'Eni contro la presunta gola profonda. Il colosso guidato dall' ad Piero Descalzi presenta il conto e chiede 30 milioni di euro per danni reputazionali all' avvocato Piero Amara, un tempo utilizzato dall' azienda nelle sue controversie e poi diventato grande accusatore di Descalzi & company.

 

Ora parte la controffensiva: i racconti del legale sarebbero una sorta di fiction, in un intreccio di menzogne, tangenti e trame spionistiche.

«Nel corso del 2015 - si legge nell' atto depositato al tribunale di Terni - l' avvocato Amara ha elaborato prima una serie di esposti anonimi alla Procura di Trani e poi una denuncia alla procura di Siracusa», dove aveva una amica, «nei quali veniva denunciato un preteso complotto asseritamente finalizzato a destabilizzare i vertici di Eni». Tutto falso, secondo gli avvocati Sara Biglieri e Luca De Benedetto, e di questo Amara dovrà rispondere in sede civile.

 

descalzi descalzi

Da tempo Amara disegna e racconta le presunte manovre del ponte di comando dell' Eni fino a cercare di screditare la procura di Milano che contesta ai vertici dell' azienda petrolifera il pagamento di ingenti mazzette per i giacimenti africani. Il primo processo, per le stecche in Algeria, si è chiuso con un flop, ora pure il secondo, relativo ai presunti versamenti in Nigeria, perde colpi, per le autorevoli smentite alla tesi dell' accusa arrivate inaspettatamente in aula.

 

Non solo: la procura si è aggrappata alle rivelazioni di Amara per salvare il salvabile e ha chiesto che fosse sentito su ben 14 punti, in cui c' è di tutto e di più come in un romanzo d' appendice dai troppi colpi di scena: incontri riservati, esposti anonimi, telefonini criptati e tanto altro. «Amara - secondo la procura - seppe che l' Eni ha svolto un' attività di raccolta di informazioni nei confronti dei pubblici ministeri di Milano titolari delle indagini su Eni-Algeria e Opl 245 volta ad acquisire notizie utili a screditare anche attraverso pedinamenti ed intercettazioni ambientali in luoghi d' incontro».

 

descalzi descalzi

Insomma, Amara continua a rilanciare e ad aggiornare il proprio verbo e neppure l' apertura del nuovo fronte, in sede civile, sembra aver frenato le sue minuziose ricostruzioni. Ma la risposta del tribunale alle sollecitazioni del pm Fabio De Pasquale è stata gelida: il 5 febbraio scorso il presidente del collegio Marco Tremolada legge un' ordinanza con cui boccia il nuovo interrogatorio di Agrama e l' acquisizione di nuove prove. Ritenute «non decisive».

 

Il processo è lanciato verso la conclusione e il tribunale pare stufo di dover fare il giro del mondo per raccogliere nuove suggestioni tutte da dimostrare. Si attende il finale del secondo filone, il primo intanto è finito nel nulla.

 

Ma i costi sostenuti dall' Eni, e in parte ricaduti sulle spalle del contribuente, sono astronomici e sfiorano i cento milioni. Fra perizie, parcelle e audit.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...