benetton vanity fair

FUORI I VECCHI! - I GIOVANI BENETTON, A DISPETTO DELLO STATUTO DELLA HOLDING CHE VIETAVA AI PARENTI NON IN LINEA DIRETTA DI ENTRARE IN CDA, NOMINANO IN CONSIGLIO ERMANNO BOFFA, MARITO DI SABRINA E GENERO DI GILBERTO - RIMUOVONO POI TUTTI I CONSIGLIERI CHE HANNO RUOLI IN ALTRE SOCIETÀ DEL GRUPPO, TRA CUI IL PRESIDENTE E L'AD DI ATLANTIA - ASPETTANDO IL NUOVO AD, MION CONFERMATO SOLO PER UN ALTRO ANNO

GIANNI MION 1

1 - BENETTON CERCA IL MANAGER DEL FUTURO

Sofia Fraschini per “il Giornale

 

Edizione, la cassaforte della famiglia Benetton, si prepara alla fase 2 della sua storia con un riassetto strategico che lasci definitivamente alle spalle la dolorosa e complessa vicenda del Ponte Morandi.

 

Il momento attuale, però, è ancora di transizione e, dunque, con la nomina del nuovo cda, la famiglia ha confermato il fidato Gianni Mion alla presidenza del gruppo. I suoi poteri esecutivi passeranno però, entro un anno, al nuovo amministratore delegato. Una figura nuova e forte, ancora da individuare, che possa far ripartire il gruppo nel dopo-Aspi.

 

Al fianco di Mion in cda (in carica 3 anni) i cugini Alessandro Benetton, Christian Benetton e Franca Bertagnin Benetton, figli dei fondatori del gruppo. Nel nuovo board entrano Ermanno Boffa, Giovanni Ciserani, Claudio De Conto e Vittorio Pignatti-Morano Campori. L'idea, sulla quale la famiglia sarebbe compatta è di trovare a una figura forte per dar modo a Edizione di non fare soltanto l'azionista, ma di intervenire nelle aziende che controlla senza delegare ai rispettivi manager.

 

alessandro benetton jpeg

Così l'assemblea, andata in scena ieri a Treviso, rappresenta una sorta di conto alla rovescia: entro un anno la guida sarà in mani nuove e le strategie delle controllate cambieranno. Nelle scorse settimane il nome ritenuto più probabile sembrava quello di Angelos Papadimitriou, ma il manager greco è stato recentemente nominato co-ceo di Pirelli; in pista, tuttavia, ci sarebbero altre figure di spicco per una holding che è senza ad dall'uscita di Marco Patuano.

 

Al nuovo ceo, la sfida di ricalibrare il business di Edizione, che detiene il 30,2% di Atlantia e che nel 2020 ha scelto di non distribuire dividendi dopo aver chiuso il 2019 in calo a causa del consolidamento della spagnola Abertis (il risultato netto è sceso da 184 a 55 milioni, su ricavi che invece sono saliti a 17,92 miliardi).

 

Aspettando l'ad, ieri il cda ha comunque ribadito, in una nota, che Atlantia, mantiene la sua centralità nella strategia futura di Edizione. In merito al dossier più delicato, Autostrade per l'Italia (Aspi) dovrebbe presentare domani il nuovo piano economico finanziario al ministero delle Infrastrutture.

christian benetton

 

Si tratta di un passo fondamentale per stabilire il valore della società che potrebbe andare da 6 a 10 miliardi. Cdp dovrebbe sottoscrivere un aumento di capitale di Aspi vicino ai 4 miliardi per avere una quota del 33%.

 

Intanto si starebbe sondando la disponibilità di diversi fondi, per acquisire una quota del 22% che verrà poi conferita in un veicolo che controlli il 55% della nuova società.

 

L'operazione, così strutturata, dovrebbe permettere ad Atlantia di ridurre il debito nella holding e ad Aspi di beneficiare teoricamente dell'entrata di Cdp, con una riduzione del rischio regolatorio. «Se questi numeri fossero confermati la valutazione pre-money di Aspi sarebbe di circa 6,1-8,1 miliardi, cioè una valore implicito di Atlantia di 15,5-18 euro per azione» hanno calcolato gli analisti di Equita. Ieri li titolo Atlantia ha chiuso la seduta a Piazza Affari in rialzo dello 0,31% a 14,60 euro.

 

Franca Bertagnin con la madre Giuliana Benetton

 

2 - GIOVANI BENETTON CRESCONO IN EDIZIONE

Sara Bennewitz per “la Repubblica

 

La seconda generazione della famiglia Benetton fa quadrato e all'unanimità, a dispetto dello statuto della holding che vietava ai parenti non in linea diretta di entrare in cda, nomina in consiglio Ermanno Boffa, genero di Gilberto Benetton.

 

I giovani Benetton rimuovono poi tutti i consiglieri che hanno ruoli in altre società del gruppo, tra cui il presidente e l'ad di Atlantia, per segnare un nuovo confine tra la stanza dei bottoni e le controllate.

 

Infine, i quattro rami della famiglia nominano all'unanimità tre amministratori indipendenti e di standing, come Giovanni Ciserani (ex P&g e nel cda di Angelini), Claudio De Conto (ex Pirelli e ad Artsana-Chicco) e Vittorio Pignatti-Morano (ex Lehman e Mediobanca).

 

Gianni Mion viene confermato alla presidenza ed eserciterà le deleghe finché la famiglia non avrà trovato un nuovo ad, che dovrà aver maturato una solida esperienza industriale in Italia e all'estero. Settimane fa il primo nome della lista era Angelos Papadimitrieu ( che invece ha accettato il ruolo di co-ceo Pirelli), adesso in Edizione c'è una rosa ristretta di manager e si lavora per selezionarne uno condiviso entro settembre.

sabrina e gilberto benetton ermanno boffa ERMANNO BOFFA E SABRINA BENETTONsabrina benetton ermanno boffa

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…