giannini della valle

GIANNINI A DELLA VALLE: ''SI RICORDA DI QUANDO DAVA DELL'IMBECILLE E IMBROGLIONE A JOHN ELKANN?'' - VIDEO: LO SCARPARO PONTIFICA SUGLI IMPRENDITORI A ''OTTO E MEZZO'' MA IL DIRETTORE DI RADIO CAPITAL LO INFILZA IN DUE GUSTOSE OCCASIONI - L'EX ''RAGAZZINO'' CON LA FUSIONE GARANTIRA' 13 MILIARDI AGLI AZIONISTI, TRA PREMIO E DIVIDENDI (E FARA' PERDERE ALL'ITALIA LA SUA AZIENDA PIU' GRANDE)

GIANNINI A DELLA VALLE: ''SI RICORDA DI QUANDO DAVA DELL'IMBECILLE A JOHN ELKANN?''

 

 

 

 

 

GIANNINI A DELLA VALLE: ''SI RICORDA DI QUANDO DAVA DELL'IMBECILLE E IMBROGLIONE A JOHN ELKANN?''

DAGONEWS

 

A ''Otto e mezzo'', Massimo Giannini pizzica Della Valle in due momenti gustosi: la prima volta quando il padrone di Tod's si lancia in un lamento sugli imprenditori italiani che non investono più in Italia, e il direttore di ''Radio Capital'' gli chiede come mai lui che aveva avuto la buona intuizione di investire nei treni Italo-Ntv, abbia venduto tutto appena sono arrivati gli americani con il super assegno in mano (Della Valle risponde che lui non avrebbe voluto vendere, ma sono stati gli altri soci a spingere per la cessione).

GIANNINI DELLA VALLE

 

La seconda occasione gliela dà Lilli Gruber, quando chiede a Della Valle cosa pensa di John Elkann come nuovo azionista principale di GEDI, il gruppo editoriale che controlla ''Repubblica-Stampa-Espresso''. Lo scarparo a pallini prova una risposta diplomatica: ''Vediamo come lascia i giornalisti, Giannini ci saprà dire tra qualche tempo se è una buona notizia o no'', aggiungendo che lui, da secondo azionista di Rcs, più di prendere un caffè ogni tanto col direttore e con qualche giornalista, non fa.

 

A quel punto Giannini gli ricorda le sue frasi su Marchionne ed Elkann ai tempi dell'operazione FCA, ''lei definì Marchionne ed Elkann due imbroglioni. Di Elkann disse che era un imbecille, di Marchionne più o meno, e aggiunse che FCA era un bidone. Oggi lo ridirebbe?''.

 

GIANNINI DELLA VALLE

Silenzio in studio, in attesa che la domanda arrivi dall'altra parte del collegamento. ''Per come si sono messe le cose, economicamente, non gli si può dire perché hanno fatto tanti soldi. Su quello che poteva essere il piano industriale, ci vorrebbe un'ora per parlarne, ma poteva essere fatto diversamente. Per esempio, la quotazione della Ferrari è stata un'operazione eccellente, chiunque la guardi non può che fare loro i complimenti. Forse una parte dei dipendenti Fiat invece non è così contenta, perché se quel denaro veniva dato alla Fiat per lo sviluppo dei motori e dei modelli, oggi tanta gente sarebbe più contenta''.

 

Di sicuro, ''l'imbecille'' oggi si ritrova a controllare un gruppo da circa 140 miliardi di fatturato annui, e sta per annaffiare gli azionisti FCA con 6,6 miliardi tra cedola ordinaria e straordinaria…

 

 

 

 

FCA-PSA: 1,1 MLD DIVIDENDO ORDINARIO 2020 DA ENTRAMBE

DIEGO DELLA VALLE CARLO PERRONE JOHN ELKANN

 (ANSA) - Fca e Psa distribuiranno ciascuna un dividendo ordinario di 1,1 miliardi di euro nel 2020 relativo all'esercizio 2019, soggetto all'approvazione dei rispettivi consigli di amministrazione e azionisti. Al closing, gli azionisti di Psa riceveranno 1,742 azioni della società risultante dalla fusione per ogni azione Psa detenuta, mentre gli azionisti di Fca avranno una azione della società risultante dalla fusione per ogni azione detenuta in Fca.

 

 

VIA LIBERA A FIAT-PSA LA GUIDA A TAVARES PER CINQUE ANNI

Marigia Mangano per ''Il Sole 24 Ore''

 

 

Accordo fatto tra Fca e Psa per dar vita a un gruppo da 8,7 milioni di auto l' anno, quarto al mondo. Dopo una giornata che ha visto riunirsi, in rapida successione, il consiglio di sorveglianza di Psa e il board Fca, il memorandum di intesa è stato finalmente sigillato ieri in tarda serata. Sarà comunicato oggi, prima dell' apertura dei mercati, ma passerà l' esame delle assemblee con ogni probabilità solo ad aprile. Con questo passaggio cruciale, la macchina della fusione è stata così formalmente avviata e il mercato sembra approvare il disegno industriale allo studio con i titoli di Fca (+1%) e di Psa (+0,87%) in rialzo. L' impianto dell' accordo, confermato nelle sue linee guida, prevede due novità: l' impegno del socio cinese Dongfeng a scendere nel giro di un anno al 4,5% del nuovo aggregato dal 6% che deterrà post fusione e l' inclusione nel perimetro di Comau.

DIEGO DELLA VALLE JOHN ELKANN

 

Il rischio Gm non contemplato L' accordo di fusione ai nastri di partenza dovrebbe ricalcare quanto annunciato dai due gruppi lo scorso ottobre. Una fusione alla pari, dunque, con il riconoscimento di un premio importante agli azionisti di Fca, partendo dal primo socio Exor. Nel nuovo pacchetto negoziale non sarebbe finito nemmeno il doppio rischio che pende su Fca legato da un lato alla causa avviata da Gm per corruzione nei rapporti con il sindacato americano United Auto Workers e dall' altro alle contestazioni dell' Agenzia delle entrate sulla valutazione di Chrysler. Poche le novità che spostano l' asticella fissata nelle valutazioni dei due gruppi. Per capire in che misura bisogna ripercorrere lo schema dell' operazione.

 

elkann

Comau nel perimetro Nel dettaglio l' intesa prevede una serie di passaggi pre-fusione funzionali a creare le condizioni per il merger paritetico tra italo-americani e francesi. Tra questi resta confermata la distribuzione ai soci di Fca di una cedola da 5,5 miliardi e il contestuale spin off da parte di Psa della controllata Faurecia. Non compare, invece, come anticipato da Il Sole 24 Ore, lo spin off di Comau. Una delle questioni che ha rallentato il tavolo negoziale è stato proprio il valore da attribuire alla controllata nella robotica nell' ambito dell' accordo. O, meglio ancora, del maggior valore.

 

Nello schema di partenza era stata inserita una «indicazione di valore» della stessa Comau pari a 250 milioni. L' avvio del cantiere Fca-Psa ha però portato a ripensamenti sul reale valore del gruppo controllato da Fca, con la percezione che l' asset valga molto di più. Da qui la decisione di far partecipare anche i futuri soci francesi a quel maggior valore che potrebbe essere strappato nell' ambito della valorizzazione della controllata. Comau, dunque, per ora resta in capo a Fca. E in prospettiva finirà sotto quella holding olandese partecipata pariteticamente dai soci di Fca e da quelli di Psa.

 

Ai soci di Fca cedola e premio Agli azionisti di Fca resta, dunque, la maxi cedola preannunciata oltre al maggior valore che Psa riconosce al gruppo automobilistico nell' ambito della fusione. Un premio consistente che si ricostruisce partendo dal valore di Borsa di Fca pre annuncio, pari a 18,5 miliardi di euro. A questo numero bisogna poi sottrarre i dividendi di 5,5 miliardi e si arriva a un valore dell' equity pari a 13 miliardi tondi. Fca, però, viene valutata non 13 miliardi, ma quanto Psa. E il gruppo francese post spin off della componentistica esprime una valutazione di 20 miliardi di euro circa.

 

Dunque Psa riconosce a Fca 7 miliardi in più della Borsa, ovvero un valore di 20 miliardi di euro. Per i grandi soci di Fca dunque, il pacchetto cedola-premio vale qualcosa come 12,5 miliardi di euro.

156 diego della valle;lapo elkann;andrea della valle nin 6442

 

Governance blindata Qualche novità, infine, emerge sul fronte della governance e della mappa dei soci del nuovo colosso dell' auto, capace di generare 3,7 miliardi di sinergie l' anno, come stimato dai due gruppi. La governance, secondo quanto si apprende, sarà blindata per cinque anni con il ceo di Psa, Carlo Tavares, al timone del nuovo colosso e il presidente e primo azionista di Fca, John Elkann, alla presidenza. Il consiglio di amministrazione sarà formato da 11 membri, cinque di espressione francese e cinque di espressione italo americana, con un ceo, al momento individuato in Tavares, la cui nomina dovrà essere condivisa.

sergio marchionne luca di montezemolo diego della valle

 

Dunque, il socio cinese Dongfeng non avrà alcun rappresentante nel board. La costituzione della holding olandese ridisegnerà dunque il peso degli attuali soci dei due gruppi.

 

La famiglia Agnelli attraverso Exor e la famiglia Pegeout vedono il loro peso dimezzarsi: Exor dal 29% al 14,5% e la dinastia transalpina dal 12% al 6%, con possibilità di salire ancora fino all' 8,5%. Dongfeng, invece, si sarebbe impegnato a scendere al 4,5% del nuovo aggregato nel giro di un anno. Dunque venderà circa il 2% dell' attuale pacchetto del 12% detenuto in Psa.

luca di montezemolo diego della valle

Nell' ambito dell' operazione Goldman Sachs assiste Fca, Mediobanca è advisor di Psa e Lazard affianca Exor.

BOMBASSEI MONTEZEMOLO PUNZO DELLA VALLE PRESENTANO ITALO NTV

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?