ginatta agnelli

GINATTA, GLI AMICI CHE GLI AGNELLI RINNEGANO - L'ACCUSA È DI AVER FATTO SPARIRE GLI OLTRE 16 MILIONI DATI DAL MISE E DA INVITALIA DI ARCURI PER IL RILANCIO DI TERMINI IMERESE, GIÀ FABBRICA FIAT - PASSANO DI MANO LE QUOTE AZIONARIE E LE CARICHE SOCIALI DI TUTTO CIÒ CHE PUÒ COLLEGARE LA FAMIGLIA NEI GUAI A QUELLA CHE GUIDA LA JUVE

 

Francesco Bonazzi per “la Verità

 

roberto ginatta

Una vicenda che oscilla tra il lusso di un circolo del golf alle porte della Torino più riservata e la tristezza di uno stabilimento in disarmo in Sicilia, con 630 famiglie appese alla cassa integrazione straordinaria.

 

È una vicenda in bianco e nero il crac Blutec, il gruppo della famiglia Ginatta, amica e socia di Andrea Agnelli e di sua madre Allegra Caracciolo, che nel 2014 aveva tolto le castagne dal fuoco alla Fiat in fuga da Termini Imerese, e che un anno fa è crollato sotto il peso di un' inchiesta giudiziaria per la presunta distrazione di 16,5 milioni di fondi pubblici.

 

Questi soldi concessi dal ministero dello Sviluppo economico, attraverso quella Invitalia che è guidata da Mister Covid Domenico Arcuri, avrebbero dovuto essere investiti nella riconversione elettrica dell' impianto siciliano, ma per le Procure di Palermo e Torino sarebbero letteralmente spariti. E mentre la Guardia di finanza era a caccia dei beni di Roberto Ginatta (74 anni) e del figlio Matteo (26), nella Torino ovattata di circoli e studi notarili passavano di mano le quote azionarie e le cariche sociali di tutto ciò che può collegare la famiglia nei guai a quella che guida la Juventus.

Come raccontano le carte in possesso della Verità.

 

andrea agnelli

Roberto Ginatta, a Torino e non solo, vuol dire da sempre famiglia Agnelli, ramo Umberto, per la precisione. Abita nel parco dove cacciavano i Savoia, tra Venaria e Torino, al Royal golf I Roveri, presieduto da Allegra Agnelli e gestito dai manager di fiducia di suo figlio Andrea (44 anni), a sua volta grande amico di Matteo e Mario Ginatta, il fratello maggiore inciampato in una condanna a 8 mesi per lo scandalo torinese delle baby prostitute. Prima del ciclone giudiziario Blutec, Ginatta senior accompagnava regolarmente la madre del presidente bianconero alle partite della Juventus. Adesso, non si capisce se i Ginatta siano stati scaricati, oppure faccia tutto parte di un semplice distanziamento sociale.

 

MARIO GINATTA

L' inchiesta penale su Termini Imerese parte a inizio 2019, condotta dalla procura di Palermo, e conduce subito all' arresto di Roberto Ginatta e di alcuni suoi manager.

Difeso dall' avvocato Michele Briamonte, dello studio Grande Stevens e vicino agli Agnelli, Ginatta esce dopo pochi mesi e l' inchiesta viene trasferita a Torino. Il 18 giugno scorso, anche i pm torinesi ne ottengono l' arresto, insieme al figlio Matteo e alla segretaria tuttofare Giovanna Desiderato (76), mandati ai domiciliari con accuse che vanno dalla bancarotta fraudolenta al riciclaggio.

 

Contestualmente, viene disposta un' altra sfilza di sequestri di quote societarie e liquidità varia da oltre quattro milioni. Il 13 novembre, la Cassazione annulla anche il nuovo arresto di Roberto Ginatta, con motivazioni ancora non rese note, ma che probabilmente hanno a che fare con l' età avanzata. Quello che qui interessa però, sono i movimenti dei pacchetti azionari, proprio mentre lo Stato tenta di mettervi le mani sopra dopo aver perso i milioni del Mise e con una montagna di cassa integrazione da pagare alle vittime di questa stangata in salsa gianduia.

 

andrea umberto allegra agnelli

La principale società dove da sempre le due famiglie sono socie si chiama Investimenti industriali, una spa presieduta dalla vera mente finanziaria tanto di Andrea Agnelli quanto di Roberto Ginatta, ovvero il milanese Francesco Roncaglio (42 anni, non indagato), che siede anche nel cda della Juventus, della Banca del Piemonte ed è amministratore delegato della Lamse. Quest' ultima è la società di partecipazioni di Andrea Agnelli, che controllava pariteticamente la Investimenti industriali insieme alla famiglia Ginatta. Quaranta giorni dopo i sequestri, il 31 luglio, di fronte al notaio Monica Tardivo, va in scena un' assemblea straordinaria della Investimenti industriali, che ha 3.620.000 euro di capitale, per deliberare un aumento di capitale da soli mille euro.

 

blutec termini imerese

Gli Agnelli lo sottoscrivono, sotto la regìa di Roncaglio, mentre Matteo Ginatta lascia cadere l' opzione e va in minoranza per un pugno di euro. Risultato: gli Agnelli prendono il controllo della società con un esborso ridicolo, mettono in minoranza gli amici di una vita nella loro ora più dura e la quota di Investimenti industriali in mano allo Stato, che tenta di rifarsi della mega fregatura rifilata a Invitalia, si deprezza in pochi minuti di centinaia di migliaia di euro.

 

blutec termini imerese

E certo sarebbe ancora peggio, quantomeno dal punto di vista del prestigio della Real Casa, se per colpa dei Ginatta la Guardia di finanza di Palermo, o un amministratore giudiziario, facessero il loro ingresso nel Royal park golf, con i suoi 300 ettari di riserva naturale, con le sue ville di lusso e le 36 buche per soci e famigli vari della Famiglia. Qui il presidente è Allegra Caracciolo di Castagneto, il vicepresidente è suo figlio Andrea e il consigliere più operativo è sempre Roncaglio.

 

Anche qui, sempre al riparo dai giornali, è andato in scena il distanziamento sociale in stile Agnelli: Roberto Ginatta, consigliere da sempre, si dimette il 6 giugno 2019 e lascia la poltrona al figlio Matteo; che però dura poco e il 15 settembre scorso deve farsi da parte anche lui.

 

Sotto i roveri secolari, c' è un tesoro immobiliare da custodire, assai importante per una famiglia che venerdì scorso si è vista sequestrare dalle Fiamme gialle a Sestriere, montagna ufficiale della corte Agnelli, una villa di 16 stanze e 400 metri quadrati, intestata a una società di comodo (secondo il Tribunale).

allegra andrea agnelli emma winter

 

La società che controlla il Royal park golf, invece, non è per nulla fittizia. Si chiama Roveri srl, con maggioranza intestata personalmente ad Andrea Agnelli, ma tra i soci spuntano ancora Ginatta senior e una fiduciaria, la Fidirev srl, a lui riconducibile.

Anche su questo tesoro immobiliare della famiglia che ha quasi raso al suolo Termini Imerese veglia Roncaglio, il manager che continua a collegare due famiglie che fanno di tutto per stare alla larga l' una dall' altra. Ma che nonostante uno stuolo di manager e professionisti, non ce la fanno proprio.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?