giulia maria crespi

GIULIA MARIA CRESPI CHE SI ROTOLA NELLE CACCHE DI CAPRA NEL RICORDO DI FRANCESCO MICHELI - IL FINANZIERE NEL SUO ''OBITUARY'' SUL ''SOLE 24 ORE'' RACCONTA COME LA SIGNORA DEL FAI AMAVA ROTOLARSI NELLO STRAME, OVVERO IL FONDO DI PAGLIA E LETAME CHE RICOPRE LA CAPANNA DELLE SUE CAPRE IN SARDEGNA, ''COME UNA DIVINITÀ PAGANA'', PERCHÉ ''AMAVA LA TERRA SOPRA OGNI COSA''

 

Il ricordo di Giulia Maria Crespi del finanziere Francesco Micheli, pubblicato dal ''Sole 24 Ore''

 

GIULIA MARIA CRESPI E FRANCESCO MICHELI INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO

Giulia Maria è stata l' istituzione milanese per eccellenza, colta nel senso più ampio, radicata a un gusto da belle époque che Le stava a pennello. Guai se una signora si presentava in nero a un Suo ricevimento... voleva i bei colori, quelli giusti.

 

L'"hotel particulier" di Corso Venezia a Milano con i quadri museali, il pendant dei Canaletto giganti come quelli della Regina d' Inghilterra sotto i quali riusciva a strappare il finanziamento per le Sue molteplici iniziative culturali e sociali. La grande sala da ballo era il cuore delle Sue feste assieme all' infilata di salotti e salottini zeppi di objet d' art d' ogni tipo, porcellane rare, grandi servizi vermeil, argenti e centritavola da favola.

 

giulia maria crespi

In uso quotidiano, nell' intimità come nei ricevimenti per centinaia di amici, in un clima che solo Luchino Visconti avrebbe potuto progettare per l' ambientazione di un capolavoro (con tutto autentico, ovviamente). Grandi vasi con fiori, sempre bianchi, sempre freschi posti un po' dappertutto, messi lì con nonchalance, come scelti per l' ospite. Amava la terra sopra ogni cosa.

 

Alfredo Todisco, che era di casa, ricordava che in Sardegna, nella Sua dimora, pendant della mitica Zelata (sede dell' azienda agricola di famiglia, ndr) - con la petite maison progettata dall' indimenticabile Guglielmo, il sognatore della Città Ideale, immersa nella natura - quando mostrava la capanna delle capre si divertiva a rotolarsi nello strame come una divinità pagana.

 

Grande visionaria e imprenditrice, da tempo predicava e supplicava che ci si muovesse per l' ambiente, prevedendo i disastri in corso e i rischi di una scienza mal applicata, con un' agricoltura da rapina.

aldo paravicini crespi giulia maria crespi

Per un paio delle sue grandi feste di Natale Le avevo proposto un bel recital col pianista Alessandro Taverna, della cui arte s' innamorò.

 

Per il Natale scorso preparai un concerto a sorpresa - con la complicità organizzativa dell' adorata Vannozzina, sua nuora, ora affranta dalla tragedia del marito, Aldo - organizzando il concerto n.1 di Chopin per pianoforte e orchestra, ma eseguito nella trascrizione originale col quintetto d' archi. Come fu eseguito la prima volta dal ventenne Chopin nel 1830, a casa dei genitori, per gli amici.

 

GIULIA MARIA CRESPI 5

Con Gile Bae solista al pianoforte, accompagnata dalle prime parti della Filarmonica della Scala. Si commosse alle lacrime e rivolgendosi a tutti, in piedi dritta come un fuso, improvvisò un discorso lucidissimo, di precisione chirurgica. Lasciandoci tutti sbalorditi. Credeva appassionatamente nella capacità dei giovani di rimettere in piedi il Paese e farlo uscire dalla crisi di classe dirigente e dalle atrocità dell' epidemia. Suggerirei di non dimenticare la Sua lezione e tener acceso quel sacro fuoco che Le ha permesso di realizzare grandi iniziative quali il Fai o adottare il metodo steineriano dell' agricoltura biodinamica per cui si è battuta per tutta la vita.

GIULIA MARIA CRESPI 8giulia maria crespi giulia maria crespigiulia maria crespi piero ottonegiulia maria crespiGIULIA MARIA CRESPI 3

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?