IN ITALIA C’È CARENZA DI FIBRA - NELLE COSIDDETTE AREE BIANCHE DEL PAESE, I CLIENTI ATTIVATI SULLA RETE DI OPEN FIBER SONO 23.375, MA IL 22% DELLE RICHIESTE VA “KO” - I DATI CALCOLATI DA “INFRATEL” E LA POSIZIONE DELL’AZIENDA: “LA PERCENTUALE SCONTA L’EFFETTO DEGLI ERRATI INDIRIZZI COMUNICATI AL MOMENTO DELL’ORDINE. AL NETTO DI TALE FENOMENO, LA QUOTA SCENDE AL 13%”

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Andrea Biondi per "il Sole 24 Ore"

 

Al 30 aprile i clienti attivati sulla rete di Open Fiber nelle aree bianche del Paese erano 23.375. C' è anche chi però non è riuscito a farlo. Sono i cosiddetti "Ko": le attivazioni che non vanno a buon fine, attestate a quota 9.329. Che vuol dire il 22% degli ordini complessivi (calcolati, come fra Infratel, sul totale delle richieste di attivazione da parte degli operatori, conteggiando anche quelle non ancora lavorate) oppure il 28,5% considerando solo gli ordini evasi.

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A riportarlo è Infratel - la società che vigila sull' avanzamento di Open Fiber nelle aree "a fallimento di mercato" in cui sta realizzando una rete ultrabroadband dopo aver vinto tre bandi pubblici - che da marzo fornisce nel suo report mensile anche i dati delle attivazioni.

 

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Quei numeri sulle attivazioni sono stati oggetto di un braccio di ferro, con richiesta da parte della Commissione Tlc della Camera e la società guidata dall' ad Elisabetta Ripa a eccepire che a proprio modo di vedere si trattava di dati sensibili, seppur aggregati e non scorporati per operatore.

 

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Alla fine i dati sono stati pubblicati da Infratel indicando al 30 aprile attivazioni pari allo 0,3% delle unità immobiliari oggetto del piano Bul (7,7 milioni in tutto) e all' 1,1% considerando le unità immobiliari cablate: 2,14 milioni in oltre 2mila comuni. Di queste, secondo dati elaborati dal Sole 24 Ore, 1,2 milioni (56% del totale) sono in Ftth (fibra fino a casa) e 937mila (44%) in Fwa (fixed wireless access).

 

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In questi numeri stanno i risultati del programma avviato nel 2015, anche se operativamente partito con la sottoscrizione dei contratti di concessione (Of costruirà una rete pubblica che avrà in concessione ventennale) a giugno e a novembre 2017 per i primi due bandi.

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«I ritardi - commenta Maurizio Matteo Decina, economista esperto di Tlc - pesano molto sulla ripresa del Pil. La Banca Mondiale ad esempio stima che per ogni 10% di attivazioni addizionali il Pil cresce dell' 1,2%. Cifra forse esagerata, ma pur sempre indicativa. L' unico modo per colmare i ritardi è per mezzo di scenari di coinvestimento, nei quali sarebbe possibile far leva sulla complementarietà delle varie soluzioni tecnologiche con un mix Ftth-Fttc-Fwa».

 

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Il tema è di grande attualità e si affianca alle discussioni sulla possibile "rete unica" Tim-Open Fiber. In tema di avanzamento, Open Fiber smorza da parte sua l' allarme sui Ko: «La percentuale dei Ko sulle attivazioni al 22% - replicano dalla società - sconta l' effetto degli errati indirizzi comunicati all' atto dell' ordine. Al netto di tale fenomeno, la quota di Ko su rete Open Fiber scende al 13%. Tale valore esclude gli ordini riemessi sullo stesso cliente, ma ricomprende i casi di ripensamento sull' attivazione. I Ko dovuti a problematiche tecniche o di permissistica sono solo il 2,8%, che scendono a 1,8% al netto delle reimmissioni».

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