valery gulev john elkann

PER JOHN ELKANN IL BUSINESS NON RUSSA – DALLE VERIFICHE DEI FINANZIERI, SCATURITE DALL'ESPOSTO DI MARGHERITA AGNELLI CONTRO I FIGLI, EMERGE UN BONIFICO DI 10 MILIONI DI EURO DEL RUSSO VALERY GULEV, EX DIRETTORE GENERALE DI GAZPROM RESIDENTE A CIPRO, PARTITO DAL LIECHTENSTEIN E FINITO NELLE CASSE DI “ELETTRA”, SOCIETÀ DI SVILUPPO DI PROGETTI IMMOBILIARI RICONDUCIBILE A JAKI – ORA ELKANN RISCHIA SANZIONI DA BANKITALIA…

Estratto dell’articolo di Gaspare Gorresio per “La Verità”

 

MARGHERITA AGNELLI JOHN ELKANN - ILLUSTRAZIONE DEL FATTO QUOTIDIANO

Società fiduciarie e paradisi fiscali. Il sistema John Elkann funzionerebbe così e probabilmente questo sarebbe un retaggio di famiglia. Dal decreto di perquisizione che gli è stato recapitato la settimana scorsa (l’accusa è di frode fiscale) si apprende che nel luglio scorso il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino ha effettuato un’ispezione antiriciclaggio presso la P fiduciaria, che sarebbe uno degli schermi che garantirebbe la dovuta riservatezza (tanto apprezzata nel Piemonte sabaudo) sulla reale consistenza del patrimonio di Jaki e, in particolare, dell’eredità di Gianni Agnelli e Marella Caracciolo, al centro di un aspro contenzioso giudiziario.

 

JOHN ELKANN CON LA MADRE MARGHERITA AGNELLI AL SUO MATRIMONIO CON LAVINIA BORROMEO

In quella visita i finanzieri rintracciarono un mandato fiduciario intestato al presidente di Stellantis e scoprirono così il collegamento tra John e la società anonima Blue dragons di Eschen nel Liechtenstein, allo stesso indirizzo del Tremaco trust, «il trust della famiglia Agnelli-Elkann».

 

[…]

 

Grazie all’esposto presentato da mamma Margherita contro i suoi tre figli, John, Lapo e Ginevra, presunti usurpatori di eredità, e a questa ispezione, la Guardia di finanza ha verificato quanto sia complessa la rete di controllo del patrimonio degli eredi di Gianni Agnelli.

 

Per esempio Jaki risulta titolare solo delle quote della holding Iig Spa in liquidazione. Tutto resto non compare a un primo controllo nelle banche dati. Dopo la visita di luglio, l’accertamento si sarebbe chiuso a metà dicembre «con rilievi».

 

john elkann al festival dell economia di torino 4

Adesso la palla è passata alla Banca d’Italia dove è stato trasmesso l’incartamento con il risultato delle verifiche, in vista di eventuali provvedimenti da prendere e sanzioni da infliggere da parte di Palazzo Koch. Nelle indagini sono entrate anche altre società, come la Simon fiduciaria, perquisita al pari della P fiduciaria e della Sogefi.

 

La Simon fiduciaria risulta controllata dalla banca privata Ersel, ma i finanzieri sono andati a scartabellare negli archivi con la convinzione che la società rappresenti gli interessi di John. La Simon detiene l’intestazione fiduciaria del pacchetto di maggioranza relativa (valore 10 milioni di euro su 30,5 di capitale) della Merope property company Roma, ditta di sviluppo di progetti immobiliari senza costruzione.

 

VALERY GULEV

La stessa fetta di quote è in mano all’imprenditore Marco Caleffi. Amministratore è il manager Pietro Croce, rampollo genovese, figlio di Carlo, già presidente della Federazione internazionale della vela e dello Yacht club italiano, ovvero lo storico circolo degli Agnelli.

 

La gemella Merope property company srl, che secondo i risk manager avrebbe tra i suoi titolari effettivi Jaki, ha un capitale di 36,68 milioni. Lo schema è quasi lo stesso: la Simon controlla una partecipazione del valore di 10,3 milioni, così come Caleffi e l’amministratore è Croce.

 

La prima delle due Merope detiene circa il 35 per cento dell’Elettra (capitale sociale di 350.228 euro), costituita nel febbraio 2021, altra società di sviluppo di progetti immobiliari senza costruzione. Secondo gli 007 dell’antiriciclaggio è riconducibile «a una compagine societaria di elevato standing», dal momento che tra i titolari effettivi figurerebbero Jaki, Caleffi e Vitaliano Borromeo Arese. Amministratore? Ancora una volta Croce.

 

JOHN ELKANN

Nel settembre 2021 sulla totalità delle quote della Elettra è stato posto un pegno a favore del Banco Bpm e di Intesa San Paolo a garanzia di un finanziamento a medio lungo termine di quasi 100 milioni di euro. A fine 2022 la società risultava proprietaria di diversi immobili a Roma, situati nelle vicinanze di villa Borghese e dell’ambasciata statunitense.

 

La società è stata oggetto di un’altra segnalazione per un bel gruzzolo arrivato proprio dall’onnipresente Liechtenstein.  Infatti il 18 giugno 2021 sul conto della Elettra è arrivato un bonifico da 10 milioni di euro inviato a titolo di versamento in conto aumento capitale da tale Valery Gulev.

 

VALERY GULEV

[…] la somma proveniva da Vaduz, capitale del Liechtenstein e più precisamente da un conto della Banque Havilland Ag, un istituto di credito privato specializzato nella gestione di grandi patrimoni. Ricordiamo che a Vaduz veniva accreditato anche il vitalizio destinato a Marella Caracciolo, ma in un’altra banca. Per tale rendita è stata aperta l’inchiesta della Procura di Torino. Si tratta di due storie diverse che, però, confermano l’importanza del principato incastonato in mezzo alle Alpi per i ricconi che vanno alla ricerca di discrezione.

 

Gulev è un personaggio molto interessante. Nato il 7 febbraio a Belgorod, città della Russia occidentale, laureato in giurisprudenza, negli anni ‘90 è stato vicedirettore della società Chernomornaftogaz (azienda statale di prodizione di gas e petrolio).

 

Nel 2011 è stato nominato direttore generale di Gazprom Ep international. Ma a partire dal 2015 i suoi rapporti con Vladimir Putin e il suo cerchio magico si sarebbero raffreddati (per usare un eufemismo) e il manager ha preso la residenza a Cipro usufruendo del golden Visa program. Non risulta sia stato colpito da sanzioni dopo l’inizio della guerra in Ucraina, né avrebbe legami particolari con l’attuale establishment.

 

john elkann al festival dell economia di torino 1

Da tempo ha spostato i suoi interessi a Genova, dove ha acquistato diversi prestigiosi immobili. Il link con il capoluogo ligure, stando al sito Gente d’Italia, è stato nel 2014 la sponsorizzazione che Gazprom fece a favore della Federazione internazionale della vela, allora presieduta, come detto, da Croce senior, padre di Pietro, socio d’affari di Jaki.

JOHN ELKANN E MARGHERITA AGNELLI

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...