petrolio joe biden mohammed bin salman bin zayed emmanuel macron nicolas maduro

“MI HA DETTO CHE SONO AL MASSIMO” – “REUTERS” RIVELA I DETTAGLI DI UNA CONVERSAZIONE TRA MACRON E BIDEN, A MARGINE DEI LAVORI DEL G7 IN GERMANIA: IL TOYBOY DELL’ELISEO AVREBBE RIFERITO AL PRESIDENTE AMERICANO DI AVER AVUTO UNA TELEFONATA CON L’EMIRATINO MOHAMMED BIN ZAYED – “MI HA DETTO DUE COSE: SONO AL MASSIMO, AL MASSIMO. E I SAUDITI POSSONO AUMENTARE DI 150 MIGLIAIA DI BARILI AL GIORNO)". DUNQUE, CHE FARE? PER “SLEEPY JOE” NON RESTANO CHE VENEZUELA E IRAN, IN BARBA AI VECCHI DISSIDI…

DAGONEWS

joe biden emmanuel macron 2

Petrolio, che fare? Il prezzo del greggio toglie il sonno a Biden, che ha portato al tavolo del summit G7 in Germania l’ipotesi di un “price cap”, sull’onda della proposta, simile, di Draghi sul gas.

 

L’unica alternativa che ha “Sleepy Joe” è fare pressione sui produttori per aumentare la produzione, così da abbassare il costo dei barili. Per questo è disposto a trattare con vecchi nemici come il Venezuela di Maduro, e l’Arabia Saudita di Bin Salman, con tanti saluti al povero Jamal Khashoggi.

 

macron mohammed bin zayed

Ma siamo sicuri che i paesi del Golfo possano usare la leva della produzione? Secondo il presidente francese Emmanuel Macron, no. Stando a quanto riporta Reuters, durante i lavori del G7, c’è stato un colloquio tra il toyboy dell’eliseo e il presidente americano, con il primo che avrebbe rivelato al secondo i dettagli di una telefonata con Mohammed bin Zayed, presidente degli Emirati. “Mi ha detto due cose: Sono al massimo, al massimo. Questo è quello che dice. E poi mi ha detto che i sauditi possono aumentare di 150 (migliaia di barili al giorno). Forse un po’ di più, ma non avranno comunque grosse possibilità prima di sei mesi”.

 

nicolas maduro

Insomma, per Biden non resta che rivolgersi all’odiato Maduro e a Teheran: non a caso i colloqui con il primo sono stati confermati da Caracas. E l’Iran aspetta un ramoscello d’ulivo da Vienna, dove si stanno tenendo i negoziati sul nucleare. Il claudicante presidente americano qui però rischia di infilarsi in un fastidioso cul de sac: aprire troppo agli ayatollah significherebbe inimicarsi per sempre proprio i sauditi, oltre che Israele, due paesi fondamentali nella gestione della polveriera mediorientale.

 

petrolio

CERCASI PETROLIO DISPERATAMENTE. MACRON MIRA AGLI EMIRATI, IRAN E VENEZUELA

Rossana Miranda per www.formiche.net

 

Il leader del regime venezuelano, Nicolás Maduro, ha confermato l’arrivo di una delegazione del governo degli Stati Uniti per riprendere i colloqui di negoziati avviati il 5 marzo. In una trasmissione tv, Maduro ha detto che il presidente del Parlamento (filo-chavista), Jorge Rodríguez, ha ricevuto i rappresentanti dell’amministrazione americana.

 

Mohammed Bin Zayed

Inoltre, ha lanciato un messaggio al presidente francese, Emmanuel Macron, in cui sostiene che “il Venezuela è pronto ad accogliere tutte le compagnie francesi che vogliono estrarre petrolio e gas per il mercato mondiale”.

 

Nella discussione si è parlato anche dai negoziati per liberare otto cittadini americani attualmente detenuti nelle carceri venezuelane. Roger Carstens, inviato speciale per gli ostaggi del presidente Joe Biden, ha già ottenuto la liberazione di due cittadini statunitensi dopo una precedente visita a Caracas. Alcune fonti vicine alla Casa Bianca assicurano che la delegazione Usa a Caracas ha parlato solo di temi umanitari, e non delle questioni energetiche.

 

A maggio, gli Stati uniti hanno approvato la ripresa delle operazioni in Venezuela, mentre a giugno il Dipartimento di Stato americano avrebbe permesso – secondo la stampa americana – l’avvio delle attività all’Eni e alla spagnola Repsol per rifornire il mercato energetico europeo.

 

mohammed bin salman

Tutte le potenze mondiali sono impegnate a studiare alternative per il rifornimento di greggio, vista la durata della crisi in Ucraina e le insistenti minacce russe. L’Europa cerca modi per sostituire fino a 2 milioni di barili al giorno di greggio dalla Russia e circa 2 milioni di barili al giorno di prodotti raffinati che importava da Mosca prima della guerra in Ucraina.

joe biden emmanuel macron 3

 

Con la guerra russa in Ucraina, il petrolio è diventato un’emergenza. È poco ed è caro, per cui la pressione sui Paesi produttori resta alta Secondo Reuters, durante la riunione del G7, Macron avrebbe riferisce a Biden di una conversazione con il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed al-Nahyan (MbZ): “Ho avuto una conversazione con MbZ. Mi ha detto due cose. Sono al massimo, al massimo (di capacità produttiva, ndr). Questo è quello che afferma… e poi ha detto, i sauditi possono aumentare di 150 (migliaia di barili al giorno). Forse un po’ di più, ma non hanno grandi capacità prima di sei mesi”.

PUTIN PETROLIO

 

Un funzionario del governo francese, infatti, ha affermato ieri che “la comunità internazionale dovrebbe esplorare tutte le opzioni per alleviare una stretta russa di forniture energetiche che ha fatto aumentare i prezzi, compresi i colloqui con nazioni produttrici come Iran e Venezuela. Ci sono risorse altrove che devono essere esplorate”.

Dal 2019, il Venezuela è soggetto alle sanzioni petrolifere internazionali contro il regime di Maduro e, nel caso fossero revocate, il Paese sudamericano ritornerebbe ad essere un altro grande fornitore di petrolio a livello globale.

 

saudi stock exchange 2

“Vogliamo che i Paesi produttori producano di più temporaneamente per superare il picco della crisi – ha spiegato il funzionario francese -. Vogliamo consolidare la posizione degli acquirenti in modo da poter essere in una posizione migliore di fronte alla Russia. Quindi dobbiamo diversificare le forniture e mantenere i contatti con i Paesi produttori”.

nicolas maduro 1saudi stock exchangeEXPORT DI PETROLIO RUSSO IN ITALIA

 

esplosione in un deposito di petrolio a bryasnk, in russia 3INCENDIO IN UN DEPOSITO DI PETROLIO A BRYANSK, IN RUSSIA boris johnson mohammed bin salmanembargo petrolio russo

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…