arnault e pinault

MAL DI FRANCIA - DALLA PARTITA APERTA SU TIM A FINCANTIERI, GLI INTRECCI ECONOMICI CON PARIGI SONO MOLTI - LA LVMH DI BERNARD ARNAULT, CHE CONTROLLA MARCHI COME LOUIS VUITTON E MOËT & CHANDON, HA COMPRATO NEGLI ULTIMI ANNI FENDI E BULGARI. LA RIVALE KERING, A CUI FANNO CAPO SAINT LAURENT E BALENCIAGA, SI È PRESA INVECE GUCCI, POMELLATO E BOTTEGA VENETA. NEL SETTORE DELL'ENERGIA EDF HA CONQUISTATO EDISON, NELL'ALIMENTARE LA PARMALAT, DOPO IL CRACK DELL'EPOCA DI CALISTO TANZI, È FINITA NELLE MANI DI LACTALIS - BNP PARIBAS CONTROLLA LA BNL E CRÉDIT AGRICOLE HA RILEVATO CARIPARMA

emmanuel macron mario draghi trattato del quirinale 3

Jacopo Orsini per "il Messaggero"

 

Quando domani al Quirinale il premier Mario Draghi e il presidente francese Emmanuel Macron metteranno le loro firme sotto il «Trattato di cooperazione rafforzata» sanciranno anche simbolicamente la ritrovata intesa fra Roma e Parigi. Sembra passata un'era ma meno di tre anni fa, dopo il viaggio in auto in Francia per portare solidarietà ai gilet gialli del leader 5 stelle Luigi Di Maio, oggi ministro degli Esteri all'epoca vice premier, accompagnato da Alessandro Di Battista, Parigi richiamava l'ambasciatore da Roma.

 

di battista di maio

Un affronto all'epoca per la Francia, arrivato al culmine di una lunga serie di accuse e rivendicazioni, e oggi solo uno sbiadito ricordo. L'accordo servirà proprio per creare meccanismi strutturali di consultazione, per coordinare azioni e iniziative congiunte e consolidare la collaborazione in una serie di campi compreso quello economico e commerciale. Il governo di Parigi in questi giorni ha continuato a negare qualsiasi «atteggiamento predatorio» della Francia nei confronti delle aziende italiane.

 

Ma le partite aperte fra i due Paesi sul fronte industriale restano tante e anche i potenziali conflitti. A tenere banco in questi giorni è la battaglia per il controllo di Tim, azienda strategica per le comunicazioni e la trasmissione dei dati del Paese, soprattutto in vista degli investimenti del Pnrr destinati all'innovazione digitale. Nel gruppo della telefonia i francesi di Vivendi sono da tempo gli azionisti di maggioranza relativa. La convivenza nel capitale con gli altri soci è però sempre stata difficile, anche se ora hanno invece assicurato di essere pronti a collaborare con il governo italiano.

emmanuel macron mario draghi trattato del quirinale

 

LA SCALATA

I francesi di Vivendi, negli anni scorsi parallelamente impegnati in un tentativo di scalata a Mediaset, la holding delle tv di Silvio Berlusconi, sono stati visti spesso come predatori. Con Mediaset alla fine dopo anni di battaglie in Borsa e nei tribunali sembra arrivato il momento della pace. Per Tim invece, alla luce dell'opa annunciata nei giorni scorsi dal fondo americano Kkr, si vedrà. Vivendi comunque ha ribadito la volontà di essere «un investitore di lungo termine».

bernard arnault

 

Insomma i francesi non hanno alcuna intenzione di mollare, soprattutto ai prezzi offerti finora. Anche se Vincent Bollorè, padrone di Vivendi, è considerato un nemico di Macron. Una situazione che potrebbe condizionare la partita in Italia. Un terreno di conquista per i francesi negli ultimi anni è stato sicuramente quello della moda. I marchi del lusso francese si sono portati a casa alcuni dei pezzi più pregiati del sistema italiano. La Lvmh di Bernard Arnault, che controlla marchi come Louis Vuitton e Moët & Chandon, ha comprato negli ultimi anni Fendi e Bulgari.

 

Pinault con la moglie Salma Hayek

La rivale Kering, a cui fanno capo Saint Laurent e Balenciaga, si è presa invece Gucci, Pomellato e Bottega Veneta. Nel settore dell'energia Edf ha conquistato Edison, nell'alimentare la Parmalat, dopo il crack dell'epoca di Calisto Tanzi, è finita nelle mani di Lactalis (che aveva già comprato Galbani).

 

Nel mondo delle banche Bnp Paribas controlla la Bnl e i francesi di Crédit Agricole hanno rilevato Cariparma e altre casse di risparmio, costruendo uno dei poli principali del settore nella Penisola. Borsa Italiana, con dentro anche la società che gestisce il grande e redditizio mercato dei titoli di Stato (Mts), è invece finita nell'orbita di Euronext, che riunisce i listini di Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona, Milan, Oslo e Parigi ma i francesi hanno un ruolo dominante.

 

bnl bnp paribas

Periodicamente poi emergono indiscrezioni sulle mire di grandi gruppi transalpini, come Axa, su quello che resta il principale asset finanziario italiano, le Generali. Più recente è invece l'intesa che ha portato nell'auto alla fusione fra Fiat Chrysler Automobiles e Psa e alla nascita di Stellantis. È vero che nel nuovo gigante mondiale delle quattroruore il principale azionista (con il 14%) è la Exor della famiglia Agnelli e che il presidente è John Elkann. Ma la guida del gruppo è stata affidata al numero uno della casa transalpina, Carlos Tavares (che tuttavia è portoghese) e uno dei soci di maggior peso è lo Stato francese (con il 6%).

CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS

 

I CANTIERI

Molto più rare le sortite italiane di successo oltre le Alpi. È naufragato per esempio all'inizio di quest' anno dopo un lungo tira e molla, con la spinta decisiva proprio di Macron, il tentativo di Fincantieri di rilevare il controllo di Stx, il cantiere navale francese a controllo pubblico, per costruire un colosso del settore. E in molti ricordano ancora il maldestro tentativo di opa dell'Enel sul conglomerato dell'energia e dell'acqua Suez di una quindicina di anni fa, stoppato dal primo ministro dell'epoca Dominique de Villepin prima ancora che l'offerta potesse vedere la luce.

 

stx

Fa eccezione invece l'affondo della Luxottica di Leonardo del Vecchio sulle lenti francesi Essilor. Dopo l'intesa iniziale del 2017, che prevedeva una coabitazione al vertice, l'86enne imprenditore italiano ha fatto valere la sua quota di maggioranza del nuovo gruppo (ne controlla il 32%) e ripreso il controllo della società. Un gruppo che oggi in Borsa (ma a Parigi non più a Milano) capitalizza oltre 82 miliardi di euro.

leonardo del vecchio

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...