pfizer vaccino

È IL MERCATO BELLEZZA, E NON SI FERMA NEANCHE DAVANTI A MILIONI DI MORTI - IL VACCINO PFIZER È COSTATO SOLO 2 MILIARDI, PORTANDO POI ALL'AZIENDA AMERICANA 15 MILIARDI DI RICAVI E 3 DI UTILI: ORO PER I CONTI GIÀ ASTRONOMICI DI TUTTO L'OLIGOPOLIO DI BIG PHARMA - IN PIENA PANDEMIA E DI FRONTE A UN PRODOTTO ESSENZIALE PER LA SALUTE CI SI ASPETTEREBBE UN MECCANISMO PER STEMPERARE LA LOGICA ESASPERATA DEL PROFITTO, E INVECE...

Fabio Pavesi per www.affaritaliani.it

 

VACCINO PFIZER 1

Neanche la più grave pandemia mondiale, dopo la Spagnola del 1918, che sta producendo milioni di morti e congelando le attività economiche a livello planetario, ha scosso le inesorabili leggi del mercato. Poca offerta del vaccino anti-Covid a coprire molta domanda non può che lasciare in mano all’oligopolio di Big Pharma l’arma del prezzo.

 

Normale in un mondo normale, meno ovvio in un contesto di drammatica emergenza socio-sanitaria con pesanti riflessi sull’economia. Niente ha scalfito il potere in mano ai big farmaceutici di poter fare il loro cinico gioco. Dare i vaccini al miglior offerente, temporeggiare sui lotti in produzione, insomma approfittare del contesto del salva-vita in mano a poche compagnie per lucrare il più possibile.

 

VACCINO PFIZER 2

Il caso Pfizer e in misura minore AstraZeneca insegna molte cose sul rapporto troppo spesso ineguale tra Stato e mercato. Il colosso Usa ha appena rilasciato le sue previsioni sul 2021. Ebbene sappiamo che quest’anno solo dalle vendite del vaccino co-prodotto con la tedesca BionTEch, Pfizer si attende ricavi aggiuntivi per la bellezza di 15 miliardi di dollari, di fatto un terzo in più dei ricavi già astronomici di Pfizer conseguito solo con il prodotto anti-Covid.

 

VACCINO PFIZER

I conti di Pfizer, con o senza vaccino, sono da sempre strabilianti. L’anno scorso il gigante Usa ha realizzato ricavi per 42 miliardi di dollari. Ma quel che fa di Big Pharma un settore tra i più lucrativi sono i margini di profitto.

 

Nel 2020 (senza vaccino) su 42 miliardi di ricavi la casa americana ha portato a casa 9,6 miliardi di utili netti. L’anno prima il 2019 gli utili sono stati di ben 16 miliardi di dollari, ben il 40% del fatturato, complice la cessione di una divisione che ha fruttato da sola 8 miliardi di ricavi. In media Pfizer, come del resto molti dei Big Pharma, realizza ogni anno utili pari al 20-25% dei suoi ricavi. Sole le grandi Big Tech sono capaci di fare meglio.

 

coronavirus vaccino pfizer

Quindi stiamo parlando di un settore strutturalmente iper redditizio. In un’economia di guerra come può essere la pandemia Covid, ci si aspetta che per un prodotto così essenziale per la salute pubblica si trovi un meccanismo che stemperi la logica del profitto a tutti i costi.

 

Così non è stato e le recenti polemiche sugli approvvigionamenti e i livelli di prezzo la dicono lunga sullo scarso potere in mano ai Governi mondiali nella contrattazione sul vaccino salva-vita. Pfizer avrebbe potuto vendere il vaccino a prezzo di costo rinunciando ai margini di profitto. Non avrebbe nuociuto più di tanto alla sua ricchezza conclamata. Invece non è andata così. Lo dicono i prezzi.

 

vaccino pfizer

Di recente Pfizer ha contrattato con il Governo Usa l’aumento nel 2021 delle forniture per altre 100 milioni di dosi dopo le 200 già contrattate. Il prezzo per 100 milioni di dosi? 1,95 miliardi cioè 19,5 dollari a dose.

 

Del resto nelle proiezioni finanziarie di quest’anno Pfizer si aspetta di fornire 2 miliardi di dosi a livello globale per un incasso appunto di 15 miliardi di dollari. La metà del ricavi totali dato che condividerà al 50% con Biontech.

 

Ecco che si può stimare un prezzo medio a dose di 15 dollari. Troppi, pochi? Dipende da quanto hai speso per trovare e produrre il vaccino. Si scopre così che il vaccino sarà l’affare della vita per il colosso americano. Per la ricerca e sviluppo Pfizer ha speso l’anno scorso un miliardo in più del 2019. Presumendo per eccesso che tutta la spesa aggiuntiva in ricerca sia da attribuire al vaccino, la sua scoperta è costata 1 miliardo. Cifra analoga andrà in produzione e commercializzazione per arrivare a costi per 2 miliardi.

 

STABILIMENTO PFIZER DI PUURS

E quanto è costata la collaborazione con la tedesca BionTech che ha concorso a sviluppare il prodotto che immunizza dal Covid? Pochi milioni. Un totale di 230 milioni di dollari tra contributi diretti alla ricerca e sottoscrizioni di azioni BionTech. Alla fine la vendita per 15 miliardi vale oltre 7 volte i costi diretti.

 

Vendite che arricchiranno Pfizer di oltre 3 miliardi di dollari in più di nuovi utili nel 2021 per il solo vaccino. Il prezzo politico Pfizer l’ha contrattato solo con Covax, l’ente del partneriato pubblico-privato che opera sotto l’insegna Gavi, l’alleanza globale per i vaccini, impegnata nei Paesi poveri. Pfizer venderà a prezzo di costo a Covax ma solo per 40 milioni di dosi.

 

quartier generale pfizer a new york

Si poteva fare di più e meglio quindi. Gli Stati e i Governi potevano chiedere a gran voce, data la situazione di emergenza drammatica, la commercializzazione del vaccino corrispondendo a Pfizer solo tutti i costi diretti.

 

Certo nessun profitto aggiuntivo per la casa farmaceutica, ma anche nessun aggravio per Stati che stanno pagando con nuovo debito futuro miliardario gli aiuti a pioggia per imprese e cittadini a livello mondiale. Pfizer sarebbe sopravvissuta tranquillamente con i suoi 9-10 miliardi di utili sfornati anche senza il  miracoloso vaccino anno su anno.

 

pfizer 1

Tanto per dare un’idea della potenza finanziaria del colosso del pharma, nel 2020 ha deliberato la bellezza di 8,4 miliardi di dollari di dividendi ai suoi azionisti. Soldi che potevano stare in cassa per più che compensare gli eventuali mancati utili da un accordo politico con i Governi di tutto il mondo per un vaccino a prezzo di costo. Ma è il mercato bellezza, che non si ferma davanti a niente e nessuno.

pfizer biontechPFIZER BIONTECH 1La sede di Pfizer a Puurs in Belgio pfizer 2pfizer

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...