alberto nagel francesco milleri francesco gaetano caltagirone mediobanca

MILLERI STARÀ A CUCCIA? – DELFIN VOTA A FAVORE DEL BILANCIO E DEL DIVIDENDO DI MEDIOBANCA, MA SI ASTIENE SULLA POLITICA DI REMUNERAZIONE. CALTAGIRONE, DA PAR SUO, NON HA DEPOSITATO LE PROPRIE AZIONI, ANCHE SE LA SUA QUOTA (5,61%) NON È CAMBIATA – NAGEL: “IL TRIMESTRE È PARTITO BENE E LA NOSTRA BASE DI PARTENZA È BUONA, MA GUARDANDO AL CONTESTO, IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE"

francesco gaetano caltagirone

MEDIOBANCA: CALTAGIRONE NON DEPOSITA AZIONI PER ASSEMBLEA

(ANSA) - Il gruppo Caltgairone non ha depositato le proprie azioni per partecipare all'assemblea di Mediobanca ma le sua quota, all'ultimo aggornamento del 19 ottobre non risulta cambiata.

 

Al 19 ottobre, la record date per partecipare all'assemblea, il quadro dei maggiori azionisti di Mediobanca non è nel complesso variato. Delfin, secondo quanto emerso dalla lettura dei soci con più del 3% fatta dal presidente Renato Pagliaro in avvio dei lavori assembleari, detiene il 19,77% del capitale, Caltagirone il 5,61%, Blackrock il 4,6% e Mediolanum il 3,43%.

 

FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO

MEDIOBANCA: NAGEL, IL TRIMESTRE È PARTITO BENE

(ANSA) - "Il trimestre è partito bene e la nostra base di partenza è buona". Lo ha detto l'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, durante l'assemblea, chiamata ad approvare il bilancio 2021/2022 e il dividendo di 0,75 euro per azione.

 

Guardando al contesto macroeconomico "Il peggio deve ancora arrivare"', ha ripreso il banchiere rilevando che "l'andamento del credito è positivo ma con l'avvicinarsi del 2023 tutte le banche e anche noi in misura minore avremo un costo del rischio più alto. Al momento ciò non si è verificato e c'è una buona visibilità anche per fine anno".

 

ALBERTO NAGEL

"Quando si entra in fase recessiva è importante aver fatto lavoro prima e quindi generare credito con attenzione e non aver preso eccessivo rischio", ha concluso Nagel segnalando che bisogna entrare nella possibile crisi avendo fatto i compiti a casa".

 

MEDIOBANCA: NAGEL, PRUDENTI SULLE OPERAZIONI STRAORDINARIE

(ANSA) - "Siamo sempre aperti, parliamo con tutti. Ma alla luce del nostro piano e della congiuntura dobbiamo essere vigili e prudenti". Così l'ad di Mediboanca Alberto Nagel ha risposto alla domanda di un socio, durante l'assemblea, sull'interesse per Banca Generali, Fineco o altre società di risparmio gestito.

 

CHEBANCA!

"Abbiamo una posizione molto interessante nel settore private e nel settore premiere di CheBanca!" e "Abbiamo il dovere di mettere tutte l'energia e il capitale su questa crescita", ha premesso Nagel rilevando che "Per cambiare questo tipo di corso e metterci in un'operazione straordinaria dobbiamo essere prudenti perché comportano rischi maggiori": "Sono operazioni molto interessanti sulla carta ma quando si entra nella fattibilità è diverso"

 

 

MEDIOBANCA: NAGEL, LA REMUNERAZIONE IN BANCA È UN TAMAGOCHI

francesco gaetano caltagirone

(ANSA) - "La remurazione in banca delle persone è diventata di una complessività che lei non immagina. lo la chiamo tamagochi". Lo ha detto l'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, in risposta a un socio nell'assemblea chiamata anche a votare la politica di remunerazione ai vertici.

 

"Non si può legare strettamente la remunerazione all'utile per azione perché in banca bisogna farla pesate per il rischio", ha spiegato parlando dei bonus legati, per legge, ai diversi parametri che misurano i risultati.

MEDIOBANCA

 

 

MEDIOBANCA:DELFIN SI ASTIENE SULLA POLITICA DI REMUNERAZIONE

(ANSA) - Delfin, socia col 19,77% di Mediobanca, ha votato in assemblea, dove è rappresentata dal ceo Romolo Bardin, a favore del bilancio e del dividendo dell'anno scorso, approvati quasi con l'unanimità dei voti, ma si astiene sulla politica di remunerazione per esercizio in corso.

 

Alberto Nagel Caltagirone

Il primo punto dei quattro all'ordine del giorno dell'assemblea sulla politica di remunerazione 2022-2023 ha visto infatti il voto favorevole del 63,96% del capitale presente mentre si è astenuto il 33,93% delle azioni.

 

Anche per la seconda delibera sui compensi dell'esercizio passato ha votato sì il 65,07% e astenuto il 33,18% del capitale. Per la terza sulla cessazione delle cariche e del rapporto di lavoro ha invece votato sì, quindi anche la holding della famiglia Del Vecchio, il 99,7%. A favore anche per il quattro e ultimo punto con il 99,5%. Ha votato invece a favore del bilancio il 99,93% del capitale rappresentato in assemblea, che è pari al 60,42%. Stessa percentuale, pari al 99,97%, per il dividendo.

 

FRANCESCO MILLERI E LEONARDO DEL VECCHIO CON I RAY BAN STORIES - GLI OCCHIALI SMART DI LUXOTTICA E FACEBOOK

ASSEMBLEA MEDIOBANCA SENZA CALTAGIRONE E SU BANCA GENERALI NAGEL ASPETTA TRIESTE

Francesco Spini per “La Stampa”

 

L'appuntamento è alle dieci in via Filodrammatici, come ai vecchi tempi prima del covid: va in scena l'assemblea annuale di Mediobanca. L'ad Alberto Nagel si troverà a tu per tu con i soci incluso il primo azionista, Delfin, che sarà presente, avendo comunicato la titolarità del voto, con tutto il suo 19,8%. Con ogni probabilità, invece, non schiererà le sue azioni e dunque non parteciperà al voto il secondo azionista Francesco Gaetano Caltagirone: a ieri sera ancora non aveva iscritto il suo pacchetto pari al 5,6% e la cui eventuale evoluzione non verrà dunque al momento svelata.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

Gli occhi saranno quindi puntati sulle mosse della cassaforte della famiglia Del Vecchio guidata da Francesco Milleri, assai critica negli ultimi anni sulla gestione dell'istituto. Ma il rinnovo dei vertici è previsto solo tra un anno: oggi si parlerà di bilancio e remunerazioni. L'anno scorso, per dire, Delfin lanciò l'ennesimo segnale proprio votando contro le politiche sui compensi e la relazione su quanto corrisposto.

 

Chissà che il copione possa ripetersi, visto che gli emolumenti da allora sono saliti del 16% (per la parte variabile legata agli obiettivi) per Nagel, e del 13% per il presidente Renato Pagliaro, nei cui compensi hanno suscitato curiosità i 711 mila euro riconosciuti per «ferie non godute»: è però la spettanza di legge per il manager che - pur restando presidente - è andato in pensione dal primo marzo dopo una carriera nell'istituto iniziata nel lontano 1981, in piena era Enrico Cuccia.

 

L'ad Nagel, questa mattina, si presenterà davanti ai soci con i compiti fatti a dovere.

azionariato generali mediobanca

Nei primi tre mesi dell'esercizio 2022-2023 Mediobanca presenta utili stabili (rispetto a un anno fa) a 263 milioni, ma oltre le attese degli analisti che li vedevano a 230 milioni.

Fatto sta che il titolo scatta in Borsa: +3,11% a 9,09 euro.

 

«Abbiamo raggiunto dei risultati che mostrano una dinamica commerciale ben al di sopra delle nostre aspettative», commenta il banchiere. E difatti i ricavi corrono, con un +7% alla quota record di 757 milioni. In particolare balza dell'11% il margine di interesse (400 milioni), in buona parte grazie al credito al consumo di Compass (che registra il miglior utile di periodo a 100 milioni) sull'onda di maggiori volumi e sulla scia del rialzo dei tassi della Bce. Bene, con un +4% a 210 milioni, anche le commissioni di cui il wealth management è divenuto il primo contributore.

 

francesco gaetano caltagirone foto mezzelani gmt45

Proprio per svilupparlo ulteriormente Nagel conferma l'interesse per «tutti gli asset che in Italia possano aumentare nostra capacità distributiva». Un club in cui rientrano tanto Mediolanum quanto Banca Generali, la controllata del Leone che potrebbe essere ceduta nel caso in cui Trieste dovesse averne bisogno per procedere all'acquisto (da circa 4 miliardi) dell'americana Guggenheim Partners.

 

Ma non sarà Nagel a fare il primo passo: «Siccome si conosce il nostro interesse, possiamo essere contattati e disponibili a parlarne, ma non siamo proattivi», spiega. «Conoscendoli bene tutti, anche a livello personale, deve essere più un qualcosa che proviene da loro piuttosto che qualcosa che proviene da noi». Della serie: prima gli azionisti decidano il da farsi, poi si potrà entrare nel merito. Quanto ai suoi, di soci, Nagel resta disponibile al dialogo: «Manteniamo un canale aperto e una possibilità di confronto con tutti gli azionisti, anche con i principali: Delfin e Caltagirone». -

GLI AZIONISTI DI MEDIOBANCA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...