romiti agnelli della valle montezemolo

MITI E ROMITI - A DELLA VALLE GLI DISSI: “COME SCARPARO SEI UN IMPRENDITORE CHE DESTA AMMIRAZIONE, MA COME UOMO FAI SOLO SCHIFO” – PER CUCCIA ANDREOTTI ERA IL MANDANTE DELL’OMICIDIO DI AMBROSOLI - LA CACCIATA DI MONTEZEMOLO DALLA FIAT QUANDO CONFESSÒ DI AVER CHIESTO E INCASSATO DUE TANGENTI DA 20 MILIONI DI LIRE CIASCUNA PER INSERIRE NELL'AGENDA DELL'AVVOCATO UN PAIO DI INCONTRI CON UN IMPRENDITORE - “CRAXI INDICANDO BERLUSCONI E MONTEZEMOLO, DISSE: “SENTA ROMITI: MA TRA QUESTI DUE CHI E` IL PIU` BUGIARDO?” RISPOSTA: TUTT’E DUE’’ – “L'AVVOCATO VOLEVA ADOTTARE JOHN, PER DARGLI IL SUO NOME. CI VOLEVA IL BENESTARE DELLA MOGLIE E DEI FIGLI, MA EDOARDO SI OPPOSE” - NECROLOGI ROMITI: TRA I GRANDI ASSENTI, MONTEZEMOLO, DELLA VALLE, DE BENEDETTI

madron romiti

Tratto dal libro di Cesare Romiti con Paolo Madron “Storia segreta del capitalismo italiano” (Longanesi)

 

 

1- FRATELLI COLTELLI

Sulla designazione di John Elkann a erede, Umberto Agnelli si risent?` molto col fratello anche per la nomina a erede di John Elkann.

montezemolo agnelli e edoardo

L'erede designato, Giovannino, il primogenito di Umberto, fu tragicamente portato via da una crudele malattia. John Elkann, il figlio di Margherita, allora era gia` in azienda. La regola era che per entrare nel consiglio d'amministrazione della Fiat ci dovesse essere l'approvazione dei soci dell'Accomandita, la cassaforte di famiglia. Ma l'Avvocato poteva prendere le decisioni anche senza tenerne conto.

 

madron romiti

Come poi in effetti fece. Inizialmente Agnelli non voleva usare questo suo potere. E io spingevo perché´ convocasse il consiglio dell'Accomandita, cosa che fece, ricordo, una domenica. Di questo consiglio anche io facevo parte. Umberto arrivò in ritardo e parlo` per ultimo. « Gianni », disse, « tu ci hai convocato oggi per decidere della designazione di John. In realtà voglio venga messo agli atti che è esclusivamente una tua decisione. » Io dissi che era una convinzione di tutti i presenti. Umberto replico`: « No, caro Romiti, questa è una decisione dell'Avvocato ».

umberto e gianni agnelli con cesare romiti

 

Umberto voleva che la designazione toccasse all'altro suo figlio Andrea, che di tutta la famiglia è l'unico maschio rimasto a portare il nome Agnelli. E `per questo che l'Avvocato voleva adottare John, per dargli il suo nome. Ci voleva il benestare della moglie e dei figli, ma Edoardo si oppose.

romiti agnelli

 

2- CUCCIA CHE CONSIDERA ANDREOTTI IL MANDANTE DELL'OMICIDIO AMBROSOLI

Andreotti, ovvero il cinismo al potere travestito da democristiana santita`. Che idea si era fatto di lui?

All'epoca proteggeva Sindona, e questo basta a far capire perche´ i suoi rapporti con Cuccia siano stati pessimi. Vorrei raccontarle un episodio. Una volta Andreotti da presidente del Consiglio mando` a chiamare Cuccia, che come e` noto non andava mai da nessun politico.

enrico cuccia cesare romiti

 

Ma se negli ultimi anni ando` persino a prendere il te` da D'Alema, allora presidente del Consiglio.

S?`, lo so. Di solito usava sempre intermediari. Si vede che in quell'occasione la sua presenza diretta era indispensabile, non bastava quella di Alfio Marchini, che organizzò l'incontro.

 

Cosa voleva Andreotti da Cuccia?

Cuccia mi raccontò che parlarono del piu` e del meno, e che a un certo punto Andreotti lo tempesto` di domande sull'economia, l'industria, il Paese. Poi, a bruciapelo, gli chiese: «Ma lei crede veramente che io sia corresponsabile dell'uccisione di Ambrosoli? » E Cuccia cosa rispose? Diciamo che dopo la risposta di Cuccia il colloquio termino`.

 

Luca Montezemolo e Cesare Romiti

 

E di Cesare Geronzi cosa pensava Cuccia?

Al tempo in cui si affaccio` l'ipotesi di unire Comit e Banca di Roma io avevo un ottimo rapporto con Geronzi. Cuccia, che lo sapeva, mi disse: « D'accordo, proviamo anche a metterli insieme. Ma cosa troveremo dentro Banca di Roma? ».

 

luca di montezemolo diego della valle

Uno dei grandi oppositori delle nozze fu Diego Della Valle.

Della Valle un giorno mi venne a trovare. Mi disse che aveva un po' di soldi da parte e che gli sarebbe piaciuto investirli. Ne parlai con Cuccia, che volle subito vederlo. Gli propose di investire il suo denaro nella Comit, cosa che accadde consentendo all'imprenditore di entrare anche nel consiglio d'amministrazione. Furono soldi che poi si riprese con grandi guadagni.

luca di montezemolo diego della valle

 

Il giorno in cui fu portato al consiglio di Comit il progetto del matrimonio con la Banca di Roma, Della Valle fece una scena madre. Non solo. Vi si oppose a mezzo stampa rilasciando un paio di interviste violentissime contro Cuccia e Maranghi. Cuccia ci rimase molto male, e pure io, che Della Valle gliel'avevo presentato. Fu allora che rompemmo i rapporti.

 

Se non ricordo male lo insulto` pubblicamente.

Eravamo con un gruppo di imprenditori e gli dissi: «Come scarparo sei un imprenditore che desta ammirazione, ma come uomo fai solo schifo ». Da allora non ci siamo piu` parlati, fino a un anno fa, quando è morta sua madre e gli ho scritto dicendo che conosco il dolore di chi perde un genitore. Lui mi ha telefonato e mi ha detto che mai avrebbe immaginato il mio gesto.

 

Montezemolo - Agnelli

Da dove nasce questo suo astio verso Montezemolo?

Nessun astio. Perche´ se e` vero che una volta dovette uscire dalla Fiat, non fui io a licenziarlo.

 

Chi fu a licenziarlo?

Fu Agnelli che volle allontanarlo dalla Fiat.

 

Se e` vero quello che mi dice, perche´ mai, dopo la parentesi a Italia 90, Montezemolo fu riassunto in Rcs, casa editrice di cui Fiat era il primo azionista?

romiti e andreotti

Fu sempre Agnelli a chiedermelo. Mi chiamo` e mi disse: « Senta Romiti, vorrei ricuperare Montezemolo. Perche´ non ne parla con Cuccia? » La reazione del banchiere fu stizzita, quasi mi mando` al diavolo. Allora gli dissi che ero imbarazzato, ma ero latore di una richiesta dell'Avvocato.

Morale, lo prendemmo in Rcs, dove curo` la parte cinema e video insieme a Paolo Glisenti. Fu un grande insuccesso, tanto che dopo solo un anno lascio`

CRAXI AGNELLI ROCKEFELLER

 

7- CRAXI INDICANDO IL CAVALIERE E MONTEZEMOLO, DISSE: « SENTA ROMITI, LEI MI DEVE DIRE UNA COSA: MA TRA QUESTI DUE CHI E` IL PIU` BUGIARDO?

Craxi fu anche determinante per l'ascesa imprenditoriale di Berlusconi, fu quello che riaccese i ripetitori delle sue televisioni che i pretori avevano spento. Berlusconi riusc?` quasi subito a entrare nelle grazie di Craxi.

 

BETTINO CRAXI E GIANNI AGNELLI

Le racconto un episodio. Bettino era molto amico della cantante, poi discografica, Caterina Caselli, donna intelligente e molto simpatica. Una volta lei e il marito, l'industriale discografico Piero Sugar, ci invitarono a casa loro. C'eravamo io, Craxi, Berlusconi e Montezemolo. Craxi era gia` potente e mi ricordo che Berlusconi, allora completamente fuori dalla politica, aveva appena ultimato Milano 2 e iniziava ad avere qualche timido interesse per la televisione. Il segretario socialista, che aveva voglia di scherzare, a un certo punto rivolgendosi a me, ma indicando il Cavaliere e Montezemolo, disse: « Senta Romiti, lei mi deve dire una cosa: ma tra questi due chi e` il piu` bugiardo? Perche´ che siano bugiardi si sa, ma lei che li conosce meglio di me forse puo` aiutarmi a risolvere il dubbio ».

romiti e gianni agnelli

 

Per lei un dubbio amletico.

Mi colse di sorpresa, poi me la cavai con una battuta: « Concordo con lei che sono due grandi bugiardi, ma se proviamo a tirare una moneta in aria, sono sicuro che cadendo rimarrebbe dritta ».

agnelli berlu

 

2. MONTEPREZZEMOLO BECCATO COL IL SORCIO IN BOCCA

Gigi Moncalvo per “la Verità” - estratto

 

GIANNI AGNELLI E GIANLUIGI GABETTI

Mentre alla memoria di Valletta, Romiti era devoto, non aveva mai amato Marchionne, proprio perché nell'immaginario collettivo era stato lui a soppiantarlo come il vero «uomo della provvidenza» del Lingotto: All'Avvocato diede sempre del lei ed ebbe relazioni difficili con gli uomini che gli erano vicini: cacciò un incolpevole Vittorio Ghidella infangandone l'immagine, non amava Gianluigi Gabetti e lo considerava «un Richelieu della provincia di Cuneo», aveva con Franzo Grande Stevens solo i contatti indispensabili e non lo ha mai considerato «l'avvocato dell'Avvocato» poiché preferiva e stimava di più quello vero, Vittorio Chiusano.

luca cordero di montezemolo cesare romiti

 

Non sopportò mai Luca Montezemolo e una delle poche sconfitte di Romiti fu di non riuscire a ottenerne il licenziamento quando «Libera& Bella» confessò ai magistrati torinesi di aver chiesto e incassato due tangenti da 20 milioni di lire ciascuna per inserire nell'agenda dell'Avvocato un paio di incontri con un imprenditore torinese vicino al Psi.

 

Cesarone riuscì «solo» a ottenere l'allontanamento del reo confesso da corso Marconi per il «confino» alla Cinzano a Santa Vittoria d'Alba.

luca cordero di montezemolo michael schumacher cesare romiti eddie irvine

 

romiti e berlusconiromiti e cuccia

cesare romiti benedetta geronzicesare romiti romano prodicesare romiti marisa riffeser monticesare romiti bacia mara venierCESARE ROMITI - MARIO MONTI - GIANNI AGNELLIcesare romiti john elkann

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)