monte dei paschi di siena

MONTE DEI GUAI DI SIENA - NUOVA TEMPESTA GIUDIZIARIA PER IL MONTE DEI PASCHI DI SIENA: LA PROCURA DI MILANO INDAGA PER FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI E MANIPOLAZIONE DEL MERCATO CHE RIGUARDEREBBERO LA SEMESTRALE PRESENTATA IL 30 GIUGNO 2020 E LA TRIMESTRALE DEL 30 SETTEMBRE - TUTTO NASCE DA SETTE ESPOSTI PRESENTATI DAL FINANZIERE GIUSEPPE BIVONA, A CAPO DEL FONDO BLUE-BELL. ESPOSTI CHE, OLTRE CHE ALLA MAGISTRATURA, SONO STATI SPEDITI ANCHE ALLA CONSOB E ALLA STESSA ESMA, CREANDO COSÌ UN TRIANGOLO DI INTERVENTI TRA ROMA, BRUXELLES E MILANO…

Claudio Tito per "La Repubblica"

 

MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Una nuova tempesta giudiziaria per il Monte dei Paschi di Siena. Lungo la direttrice Roma- Milano-Bruxelles, mentre vanno avanti le trattative tra il Tesoro e Unicredit per la cessione del controllo, spunta una nuova inchiesta per l'istituto toscano. Condotta ancora dalla Procura di Milano. Un procedimento penale avviato dal pm Paolo Filippini sulla base di due ipotesi di reato: false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato. E che riguarderebbero l'esercizio di bilancio dello scorso anno. In particolare la semestrale presentata il 30 giugno 2020 e la trimestrale del 30 settembre.

 

GIUSEPPE BIVONA

L'inchiesta ha compiuto i suoi primi passi a gennaio scorso e poi negli ultimi mesi ha iniziato a coinvolgere - per assumere informazioni la Consob e l'Esma, ossia l'Autorità europea che vigila sui mercati e che ha sede a Parigi ma con importanti uffici nella capitale belga. Le indagini sono ancora in corso e la Procura è intenzionata ad andare avanti valutando come e chi indagare. Tutto nasce da sette esposti presentati tra agosto e dicembre dello scorso anno dal finanziere Giuseppe Bivona, a capo del fondo Blue-Bell, contro la banca guidata dall'ad Guido Bastianini.

 

MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Quegli esposti, oltre che alla magistratura, sono stati spediti successivamente - fino al 13 febbraio scorso - anche alla Consob e alla stessa Esma. Creando così un triangolo di interventi tra Roma, Bruxelles e Milano. La città dei palazzi europei, dunque, non solo è chiamata a vigilare sul negoziato Mps dal punto di vista dell'Antitrust (il faro della commissaria Vestager si è già acceso), ma è stata coinvolta anche su un aspetto strettamente giudiziario.

 

Il 21 gennaio scorso il Pm di Milano Filippini invia una richiesta di informazioni alla Consob, avvertendo di aver aperto un «procedimento penale » per le ipotesi di due reati: quello previsto dall'articolo 2622 del Codice civile e quello dell'articolo 185 del Testo unico della finanza. Nello specifico il magistrato chiede atti, informazioni e documenti in possesso della Commissione presieduta da Paolo Savona relativi al «corretto accantonamento sui rischi legali, agli effetti sulla reale situazione economico-finanziaria e patrimoniale della banca e al conseguente pregiudizio del mercato azionario ».

 

Paolo Savona

La verifica, dunque, punta a capire se i fondi per affrontare le cause e pagare gli eventuali risarcimenti - cifre che possono incidere in maniera consistente sui bilanci - siano adeguati. In linea, cioè, con le possibili previsioni e non sottostimati. La Consob a gennaio prende tempo. Tanto. Impiega oltre tre mesi per rispondere alla Procura di Milano. Nel frattempo però l'interlocuzione con l'Esma, la cosiddetta "Consob europea", diventa invece ufficiale. Anche perchè da Milano si cerca di capire se qualche chiarimento nel frattempo possa arrivare dalle autorità europee.

monte dei paschi di siena

 

Il primo febbraio scorso, allora, Savona spedisce una lettera all'omologo comunitario, Steven Majioor, spiegando in sostanza di aver compiuto tutti gli accertamenti relativi agli esposti di Bivona che anche il "collega europeo" aveva ricevuto e letto. E che non rilevava in quel momento la necessità di azioni specifiche da parte della Consob. La replica dell'Esma è del 9 marzo. Il Chairman, basandosi sulle informazioni dell'autorità italiana, conclude di non considerare la necessità di un'investigazione, sottolineando però di essere a conoscenza del coinvolgimento della magistratura italiana.

 

GIUSEPPE BIVONA

La presidenza della Consob aspetta il 14 aprile scorso per trasmettere al Sostituto Procuratore di Milano Filippini i documenti chiesti quasi tre mesi prima. Ossia una nota tecnica della Divisione Mercati e una della Divisione Informazione Emittenti. «In sintesi - scrive Savona nella sua missiva di accompagno - le analisi preliminari effettuate hanno evidenziato una significativa sotto-performance del prezzo delle azioni BMPS nell'intero periodo di analisi, con alcune fasi temporali connotate da una maggiore volatilità del prezzo delle azioni, in parte riconducibile all'andamento del settore bancario nel suo complesso, in parte alle innumerevoli notizie di stampa che hanno riguardato la banca sotto diversi profili». E chiude avvertendo di aver inviato anche alla Procura di Roma gli esposti di Bivona «per le eventuali ipotesi di rilevanza penale».

 

monte dei paschi di siena

Nella relazione della Divisione Informazione Emittenti - datata 10 marzo 2021 - si calcola la somma totale potenzialmente derivante dalle vertenze giudiziali pendenti: 5,2 miliardi di euro. Di cui, però, solo 2,1 miliardi giudicati a rischio soccombenza probabile e 1,7 possibile. A fronte di 255 milioni di accantonamenti che gli uffici Consob considerano coerenti con lo IAS 37, ossia i principi della contabilità internazionale. Su questo, però, i pm milanesi sembrano volerci veder chiaro. Aprendo così un altro capitolo della travagliata vicenda Mps

monte-dei-paschi-di-siena-sedeMONTE DEI PASCHIMONTE DEI PASCHI

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…