NON BISOGNA ASPETTARE L'AUTUNNO CALDO, IN EUROPA LE RIVOLTE SOCIALI SONO GIA' INIZIATE – IL REGNO UNITO È PARALIZZATO DA UNA NUOVA ONDATA DI SCIOPERI, CON MIGLIAIA DI LAVORATORI, DAI TRASPORTI ALLE POSTE, CHE CHIEDONO UN AUMENTO SALARIALE IN LINEA CON UN'INFLAZIONE MAI COSÌ ALTA DAI TEMPI DELLA THATCHER – IN GERMANIA SCHOLZ PROVA A PLACARE LA RABBIA DEI TEDESCHI ANNUNCIANDO IL TAGLIO DELL'IVA SUL GAS (MA DIFFICILMENTE BASTERA')

-

Condividi questo articolo


Alessandra Rizzo per “La Stampa”

 

olaf scholz contestato olaf scholz contestato

Le proteste contro i rincari scaldano l'Europa. Le avvisaglie di un autunno caldo in Germania non mancano e il governo corre ai ripari. Dopo l'annuncio di nuovi aumenti delle bollette del gas, il no di Bruxelles all'esonero Iva sul nuovo prelievo e le prime contestazioni al cancelliere Olaf Scholz, la coalizione di governo mette in atto la sua contromossa: l'Iva sul gas sarà ridotta dal 19 al 7% in via provvisoria per l'intero periodo in cui sarà applicato il prelievo aggiuntivo, da ottobre a marzo 2023. Sempre che Bundestag e Bundesrat diano il loro ok. La nuova imposta sarà usata per ripianare «i costi di approvvigionamento di gas sostitutivo» delle compagnie energetiche.

 

VLADIMIR PUTIN OLAF SCHOLZ VLADIMIR PUTIN OLAF SCHOLZ

In sostanza, la drastica riduzione delle forniture russe ha messo le compagnie energetiche che dipendevano da contratti con Mosca nella condizione di doversi approvvigionare delle quantità mancanti sul mercato libero in un momento in cui i costi erano alle stelle. Di qui il segno meno nei bilanci. Ora, secondo le stime riprese da Handelsblatt, la metà dei proventi ricavati dalla nuova imposta servirà a rimborsare il 90% delle perdite del colosso energetico Uniper.

 

Resta ancora da vedere se, come si è augurato Scholz, le aziende energetiche decideranno di trasferire integralmente il taglio dell'Iva agli utenti finali. Basterà questa misura a calmare lo scontento e salvaguardare la pace sociale?

 

UNIPER GERMANIA GAS 4 UNIPER GERMANIA GAS 4

Per ora le proteste più rumorose arrivano dalle opposizioni dell'estrema destra di Afd e dalla sinistra di Linke. Per la prima volta due giorni fa il cancelliere è stato fischiato da 300 persone di Afd e Linke, in occasione di un confronto diretto con i cittadini di Neuruppin, nella cintura di Berlino, proprio mentre annunciava un terzo pacchetto di aiuti oltre quello già approvato di 30 miliardi. E la notte prima l'ufficio elettorale della ministra della Famiglia Lisa Paus era stato oggetto di un attacco incendiario. Tutto ciò mentre l'intelligence mette in guardia dalla strumentalizzazione delle proteste dell'estrema destra da parte della Russia.

 

SCIOPERO GRAN BRETAGNA SCIOPERO GRAN BRETAGNA

Intanto nel Regno Unito è partita ieri una nuova ondata di scioperi che rischia di paralizzare il Paese: decine di migliaia di lavoratori nei settori più disparati, dai trasporti alle poste, incrociano le braccia per chiedere un aumento salariale in linea con un'inflazione mai così alta dai tempi della Thatcher, nel 1982: il tasso è al 10,1% e potrebbe aumentare al 13 % entro la fine dell'anno, secondo stime della Banca Centrale.

 

Ieri hanno cominciato i ferrovieri con uno sciopero che ha interessato tutto il Paese: garantito solo un treno su cinque e intere aree rimaste senza servizio. Oggi e sabato sarà la volta dei lavoratori della metropolitana di Londra e degli autobus. Il potente sindacato RMT (Rail Maritime and Transport Workers) giura di portare avanti gli scioperi «per tutto il tempo necessario».

 

SCIOPERO GRAN BRETAGNA 2 SCIOPERO GRAN BRETAGNA 2

Tanta è la preoccupazione dei cittadini per il caro-vita che migliaia di persone hanno aderito ad un movimento che, al grido di "Don't Pay" (non pagate), invita al boicottaggio delle bollette da ottobre, quando sono previsti ulteriori aumenti. E intanto si preparano altri scioperi: i lavoratori degli uffici postali incrociano le braccia il 26 e 31 agosto e di nuovo l'8 e 9 settembre; i portuali del terminal container più grande del Paese, a Felixstowe, nell'Inghilterra orientale, scioperano per otto giorni, dal 21 al 29 agosto, col rischio di una paralisi logistica e dei trasporti marittimi.

movimento don't Pay 2 movimento don't Pay 2

 

E dopo gli avvocati, anche infermieri nella sanità pubblica e insegnanti potrebbero incrociare le braccia nelle prossime settimane. Il governo del premier dimissionario Boris Johnson è sotto pressione, accusato di non aver fatto abbastanza per arginare la crisi che attanaglia il Paese. E chiunque ne prenderà il posto a Downing Street il 5 settembre (quasi certamente la ministra degli Esteri Liz Truss) dovrà prepararsi ad un autunno caldo.

proteste in germania proteste in germania movimento don't Pay 2 movimento don't Pay 2 movimento don't Pay 2 movimento don't Pay 2 movimento don't Pay 2 movimento don't Pay 2 UNIPER GERMANIA GAS 3 UNIPER GERMANIA GAS 3

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...