mark rutte campari giuseppe conte

NON TIRIAMO A CAMPARI – IL GRUPPO PRECISA CHE CONTINUERÀ A PAGARE LE TASSE IN ITALIA E CHE SPOSTERÀ IN OLANDA SOLO LA SEDE LEGALE, PER VIA DELLA QUESTIONE SUL VOTO MAGGIORATO – MA LE VACCHE GRASSE POTREBBERO ESSERE FINITE ANCHE PER I PAESI BASSI: GODERE DI UN PARADISO FISCALE RICHIEDE SPOSTAMENTI, VIAGGI, RIUNIONI DIFFICILI DURANTE UNA PANDEMIA - QUANTI CAPI D'AZIENDA AVRANNO IL CORAGGIO DI FAR RIENTRARE SOLDI IN ITALIA COME HA PROPOSTO MESSINA?

 

Gabriele Carrer per www.formiche.it

mark rutte giuseppe conte

 

Il paradiso (fiscale) può attendere? La solidità del regime dei Paesi Bassi rischia di essere messo in discussione dalla pandemia, soprattutto se dovesse durare ancora altri mesi.

 

CAMPARI

È quanto spiega lo studio legale Loyens&Loeff, uno dei più importanti d’Europa, circa l’impatto del coronavirus sulle residenze fiscali nei Paesi Bassi:  “date le numerose restrizioni sui viaggi, le aziende con residenza olandese potrebbero per esempio non essere in grado di convocare riunioni del consiglio nei Paesi Bassi”.

 

Così a rischio ci sarebbe, tra le altre cose, “l’applicazione di varie agevolazioni fiscali sulle imposte sulle società”. Senza precisazioni da parte del ministero delle Finanze olandese né da parte della riscossione, la crisi da Covid-19 potrebbe incidere anche sui requisiti. Infatti, avverte lo studio legale, “può essere difficile soddisfare i requisiti secondo cui almeno la metà del numero totale di amministratori e altre persone con potere decisionale si qualifichino come residenti fiscalmente nei Paesi Bassi e che le decisioni di gestione siano prese nei Paesi Bassi”.

 

In un nostro articolo, “Olanda paradiso fiscale, bene Di Maio. Ma per governo è guerriglia o strategia?”, avevamo raccontato la vicenda che riguarda Campari, l’ultimo dei grandi gruppi italiani che hanno scelto la residenza legale olandese. Il clamore della storia, giunta in un momento poco felice per via dello scontro politico in Europa (come raccontato anche qui), ha suggerito al gruppo italiano una precisazione che volentieri riportiamo. Campari ci ha infatti scritto per “condividere una precisazione e alcuni approfondimenti sull’operazione di trasferimento della sede legale in Olanda e il suo significato strategico per la crescita di un’azienda come Campari group”.

CAMPARI JESSICA ALBA

 

Ecco la loro precisazione.

 

L’operazione è finalizzata al trasferimento della sede legale della Società, mentre la residenza fiscale rimane in Italia. Ciò significa che le imposte continueranno a essere versate al fisco italiano. L’headquarter resta a Sesto San Giovanni, sede storica della società che compie 160 anni, il Consiglio di amministrazione resta invariato e non è previsto nessun cambiamento organizzativo o di gestione dell’attività in Italia. Le azioni della società resteranno quotate esclusivamente a Milano, dove dall’Ipo del 2001 la capitalizzazione è cresciuta 12 volte.

 

MARK RUTTE ANGELA MERKEL

Campari group non sta andando in Olanda.

 

Il trasferimento della sede legale, con il conseguente potenziamento del sistema di voto maggiorato, ha l’obiettivo di favorire le opportunità di crescita – quali ad esempio nuove acquisizioni o alleanze strategiche – grazie a un ordinamento giuridico riconosciuto da investitori e operatori del mercato a livello internazionale, preservando al contempo l’identità e la storica presenza dell’azienda in Italia.

 

campari

In questo modo, Campari Group intende valorizzare ulteriormente la dimensione globale raggiunta dal business, in un settore ancora frammentato ma che si sta consolidando, e incentivare l’azionariato di lungo termine.

 

Ringraziamo Campari per la precisazione e prendiamo atto che anche dal loro punto di vista il sistema olandese garantisce “un ordinamento giuridico riconosciuto da investitori e operatori del mercato a livello internazionale” mentre l’Italia permette più semplicemente di preservare l’identità storica dell’azienda.

mark rutte 3

 

Resta il fatto che al di là delle legittime scelte della Campari e delle altre imprese italiane c’è un gap fra l’attrattività del sistema olandese e la “repellenza” di quello italiano…

 

Così non possiamo che rinnovare le domande che già avevamo posto nell’articolo sopracitato. Mostrare il volto feroce per negoziare con i Paesi Bassi nelle sedi europee ottenendo qualche concessione o impostare una strategia di lungo corso per una consistente inversione di marcia dei capitali italiani all’estero coerentemente con il suggerimento di Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo.

 

Carlo Messina

Quelle nostre domande restano ancora in attesa di una risposta tanto più considerano le preoccupazioni che stanno emergendo con sempre maggior forza. Eccole.

 

La differenza non è banale. È necessario interrogarsi sul tesoro italiano ormai all’estero e mettere in piedi un programma serio di rimpatrio di capitali e di de-delocalizzazione delle imprese. Questo vorrebbe dire “scatenare” il poliziotto cattivo (Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza) ma anche mettere in campo misure di attrazione fiscale per chi volesse rimpatriare le proprie ricchezze compresi i domicili delle imprese. Questo vorrebbe dire pensare a misure aggressive. Il Mef e la Ragioneria dello Stato reggerebbero a questa ipotesi? E la stessa maggioranza politica?

 

[…]

EVA GREEN CAMPARI

 

È noto che riportare i buoi nella stalla dopo che sono scappati non è affare semplice, ma sbeffeggiare il premier olandese Mark Rutte difficilmente basterà. Il governo, dal premier al ministro dell’Economia, è pronto a sfidare o attrarre quel che resta dei poteri forti, ovvero le grandi famiglie del capitalismo italiano?

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...