ita airways giancarlo giorgetti daniele franco

NUOVA ALITALIA, VECCHIE ABITUDINI - LO STATO ITALIANO SI STA COMPORTANDO CON “ITA” COME FACEVA CON LA VECCHIA COMPAGNIA DI BANDIERA, CIOÈ FACENDO IL SOLITO SCARICABARILE - RISPONDENDO A UNA RICHIESTA DI ACCESSO AGLI ATTI DEL SINDACATO DI BASE “CUB”, I MINISTERI DELL’ECONOMIA E DELLO SVILUPPO ECONOMICO HANNO CANDIDAMENTE AMMESSO DI NON SAPERE NIENTE DELLA VENDITA DEL RAMO AVIATION. L'UNICA INFORMAZIONE È STATA FORNITA DAL PRESIDENTE ALFREDO ALTAVILLA...

Daniele Martani per www.editorialedomani.it

 

ita airways

«Non so, non ho visto, se c’ero dormivo» cantavano I Gufi mezzo secolo fa. Lo stato italiano si sta comportando allo stesso modo con la vecchia Alitalia e la nuova Ita Airways.

 

I ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico, cioè rispettivamente il proprietario della compagnia partita il 15 ottobre 2021 e il controllore delle vicende relative all’amministrazione straordinaria della società aerea fallita nel 2017, sollecitati a fornire informazioni sulla vendita a Ita del ramo aviation Alitalia (la flotta e tutto ciò che la riguarda per il funzionamento) hanno candidamente scritto che la faccenda non li riguarda.

 

GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI

A entrambi i ministeri la documentazione era stata richiesta da un sindacato di base, la Cub trasporti guidata da Antonio Amoroso con un’ufficialissima domanda di accesso agli atti. Gli uffici dei due dicasteri hanno risposto con due note altrettanto ufficiali.

 

Quello dello Sviluppo economico guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti ha scritto che «la documentazione richiesta non risulta essere detenuta da questo ministero essendo riferita essenzialmente al nuovo vettore aereo (Ita Airways ndr) nonché a negoziazioni commerciali intervenute direttamente tra le società interessate».

 

DANIELE FRANCO

Il ministero dell’Economia di Daniele Franco si è spinto ancora più in là: non solo ha ribadito che si tratta «di atti negoziali inerenti a una transazione commerciale intercorsa tra le due società», ma ha anche voluto aggiungere che non c’è stato «il coinvolgimento dell’Azionista di Italia trasporto aereo Spa», cioè lo stesso ministero dell’Economia che è appunto azionista al 100 per cento di Ita.

 

Ne consegue che la richiesta del sindacato «non può trovare accoglimento essendo rivolta a un soggetto che non ha formato né detiene i documenti richiesti».

ita airways aereo dedicato a totti

 

PROPRIETARIO ASSENTEISTA

In pratica il ministero dello Sviluppo economico informa che seguire l’operato di Alitalia in amministrazione straordinaria non rientra tra i suoi compiti nonostante lo stesso ministero abbia al suo interno una direzione generale che si occupa esclusivamente di amministrazioni straordinarie e che tra i vari casi aperti in questo momento quello della vecchia compagnia fallita è uno dei più rilevanti e quindi meritevole di un’attenzione speciale.

 

Il ministero dell’Economia, invece, introduce un concetto economico che non si era mai visto, cioè che il proprietario di una società, e il ministero è il proprietario di Ita, si disinteressa bellamente di che cosa fanno gli amministratori lasciandoli liberi di spendere a piacimento, a prescindere dalle scelte e dalle indicazioni del proprietario stesso.

 

fabio lazzerini e alfredo altavilla di ita airways 9

Di più: il proprietario non vuole nemmeno vedere gli atti relativi alle scelte degli amministratori della società, come se solo toccarli fosse compromettente.

 

Questa fuga dalle informazioni (e dalle responsabilità?) succede mentre il proprietario ministero dell’Economia concede a Ita una dotazione super, la bellezza di 3 miliardi di euro per poter operare. Quei 3 miliardi sono soldi pubblici, cioè dei contribuenti, i quali da una parte vengono chiamati a finanziare forzosamente e di fatto a loro insaputa una nuova società pubblica. E dall’altra vengono tenuti deliberatamente all’oscuro di come i loro soldi vengono utilizzati.

daniele franco 1

 

Tutto ciò rientra in un modo di procedere opaco che è stato seguito dal governo in tutti i vari passaggi della nascita di Ita.

 

Dopo aver acquistato gli aerei Alitalia, Ita ha poi deciso di acquistare anche la bellezza di 28 Airbus di vari modelli nuovi di zecca con un importo che a prezzi di listino supera i 4 miliardi di euro. Contemporaneamente, la nuova compagnia è stata messa in vendita a un prezzo intorno al miliardo e 300 milioni di euro.

 

In un volantino diretto ai dipendenti Alitalia e Ita, il sindacato Cub trasporti e l’associazione Air Crew Committee scrivono con un fatalismo sfiduciato: «Ci sarebbe da sbellicarsi se non si palesasse un quadro indegno della politica italiana».

 

UN EURO PER LA FLOTTA

fabio lazzerini e alfredo altavilla di ita airways 8

L’unica informazione circolata a proposito della vendita della flotta di Alitalia a Ita è quella fornita ai parlamentari durante un’audizione dal presidente della nuova compagnia, Alfredo Altavilla. Chissà se per scherzo o sul serio, Altavilla ha detto che la transazione è avvenuta con l’esborso di un euro da parte di Ita.

 

Poi, forse per placare le obiezioni e lo stupore che una rivelazione del genere aveva provocato, questa informazione è stata corretta con l’aggiunta che Ita si era accollata molti oneri pregressi della vecchia compagnia. Quali? Per quali importi? Non è dato saperlo.

 

ITA AIRWAYS RISPONDE AL CEO DI RYANAIR MICHEAL OLEARY

Da un punto di vista legale le omissioni ministeriali e in particolare quelle del ministero dello Sviluppo economico sono state rese possibili grazie all’approvazione del decreto della fine dell’estate con cui in sostanza si esentava lo stesso ministero dall’obbligo di approvare il programma di vendita del ramo aviation di Alitalia.

 

Quel decreto scaricava di fatto la responsabilità della transazione sui commissari straordinari di Alitalia e se fosse vero che la vendita è avvenuta a un euro colpiva pure gli interessi grandi e piccoli delle centinaia di creditori della vecchia società di Fiumicino.

 

La vendita a prezzi di mercato della flotta Alitalia avrebbe permesso ai commissari di incassare un bel po’ di soldi utili per la soddisfazione almeno parziale dei creditori.

 

A rendere tutta la vicenda di Alitalia-Ita ancora più confusa c’è la circostanza comunicata dal sindacato dei piloti Navaid che i lavoratori ex Alitalia sono ancora in attesa da novembre dei pagamenti della cassa integrazione e dell’integrazione salariale.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...